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Tracce terza prova

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Tracce terza prova degli anni precedenti uscite in alcune delle Università Italiane.

Chieti (2008)

(ambito clinico)
A. G. di 32 anni si rivolge al Centro di Salute Mentale con la richiesta di una consulenza psicologica; è accompagnata dalla madre, preoccupata dell’intenzione manifestata dal figlio di lasciare il lavoro. Durante il colloquio G. appare teso, molto preoccupato e più volte accenna al pianto. E’ stato assunto da qualche mese da un’Azienda privata come vigilante e deve svolgere turni di notte per sorvegliare il magazzino della ditta; si sente molto angosciato per questo lavoro notturno. In seguito ad una crisi d’ansia molto forte, gli sono stati sati alcuni giorni di riposo; adesso è a casa in malattia. In precedenza aveva fatto lavori precari che si sono interrotti perché si sentiva spesso rimproverato ingiustamente dal datore di lavoro. Spesso si sente in ansia nei rapporti con gli altri per il timore di essere rimproverato per qualcosa. Orfano di padre dall’età di 13 anni; la madre ha portato avanti il carico familiare con difficoltà, scoraggiata e affranta per la perdita del marito, hanno vissuto con la modesta pensione del marito. G. ha un corso di studi regolare, ma ha poche amicizie e una fidanzata a cui cerca di nascondere le sue ansie e le sue difficoltà lavorative perché teme che potrebbe lasciarlo. Vorrebbe fare progetti per il suo futuro, ma si sente impotente e non intravede speranze per il futuro.

Il candidato illustri sinteticamente:
a) quale ipotesi diagnostica prenderebbe in considerazione, specificando gli aspetti del funzionamento psichico e relazionale della persona;
b) come procederebbe nella consultazione indicando quali altri dati sarebbero necessari per avvalorare l’ipotesi diagnostica;
c) quali elementi sarebbero utili ad avanzare ulteriori ipotesi di diagnosi differenziale;
d) di quali strumenti diagnostici intenderebbe avvalersi per raccogliere i dati di cui al punto a e b;
e) quali possibili indicazioni di intervento fornirebbe, specificando: se sia necessario ricorrere ad un trattamento psicoterapeutico ed eventualmente, di quale tipo;
f) quali eventuali risorse di rete psico(sociale potrebbero essere attivate.

 

Firenze (2009)
I sessione

(psicologia sociale e delle organizzazioni)
L.è una impiegata di un ente pubblico, che svolge con molto entusiasmo il suo lavoro. Recentemente ha avuto un bambino ed è rimasta assente per il congedo di maternità. Una volta rientrata sente che la situazione nell'ufficio non è più la stessa. Pur svolgendo con la stessa accuratezza e partecipazione il suo lavoro, è meno disponibile a svolgere mansioni non esplicitamente richieste dal suo ruolo ma che spesso sono utili per il buon andamento del servizio. Riesce difficilmente anche a partecipare alle riunioni, a meno che non sia preavvertita con un certo anticipo. Viene progressivamente estromessa da molti compiti, viene avvisata degli impegni con sempre minor anticipo, non viene adeguatamente informata sulle nuove direttive.
La situazione di L. comincia a diventare sempre più problematica e si manifestano alcuni sintomi di tipo psicologico. I rappresentanti sindacali, ai quali si è rivolta, decidono di interpellare uno psicologo per una prima consultazione. Il candidato immagini di essere lo psicologo interpellato e indichi:
a) che procedura seguirebbe per valutare la situazione di stress e eventualmente di mobbing:
b) quali suggerimenti proporrebbe - al di là del caso individuale - per i problemi di relazione interpersonale e di organizzazione del servizio.

 

(psicologia sperimentale)
Immaginate di far parte come psicologo di una équipe multidisciplinare di un reparto fisiatrico e riabilitativo. Vi viene richiesta una valutazione per i disturbi conseguenti ad un trauma cranico di una paziente di 60 anni che presenta difficoltà di memoria, di equilibrio e di lettura. Sulla base delle conoscenze che avete acquisito, tracciate un ipotesi di assessment e di conseguente progetto riabilitativo, indicando il vostro specifico ruolo come psicologo e le collaborazioni che attivereste all'interno dell'équipe.

 

(psicologia dello sviluppo e dell'educazione)
Giuseppe, viene adottato all'età di tre anni, la mamma naturale, lasciata dal compagno poco dopo il parto, decide di dare il figlio in adozione date le grosse ristrettezze economiche. Nonostante alcuni problemi iniziali nell'inserimento scolastico i primi anni trascorrono tranquillamente fino all'inizio della scuola media dove, successivamente ad una serie di scontri, anche fisici, con i suoi coetanei, l'andamento scolastico diventa negativo e, con l'inizio della seconda media, si manifesta una malattia rara che colpisce l'intestino curata anche grazie ad una "presenza" continua della madre adottiva. Il padre adottivo, al contrario, è abbastanza assente e, a causa della malattia del figlio, si aente in qualche modo trascurato dalla moglie. Nonostante le assenze scolastiche causate dalla malattia, il ragazzo riesce a superare l'esame della terza media. Nel frattempo, però, il padre si innamora di un'altra donna, decide di separarsi e di andare a vivere con la nuova compagna in un paese ad una cinquantina di chilometri di distanza. La madre adottiva di Giuseppe, durante il primo anno delle scuole superiori, si rivolge ad uno psicologo per una consulenza sul suo rapporto con il figlio. La situazione è, a volte, molto "tesa" fino ad arrivare ad una reciproca aggressione fisica quando si confrontano su alcuni argomenti: rendimento scolastico, uscire la sera e disponibilità di soldi. La signora vorrebbe essere aiutata anche dall'ex marito nel gestire il "difficile" rapporto con il ragazzo, ma Giuseppe non lo vuole incontrare o se lo incontra dice che non gli interessa parlare con il padre perchè non sanno cosa dirsi, alla fine cerca solo di farsi dare più soldi possibile!
Il candidato indichi gli approfondimenti che riterrebbe necessari per l'analisi della domanda, per arrivare ad una ipotesi valutativa e delinei un possibile percorso di intervento con il ragazzo e/o con la famiglia.

 

(traccia psicologia clinica e della salute)
Giovanni è un uomo di 42 anni, eroinomane dall'età di 15 anni, attualmente astinente da sei anni, con metadone a mantenimento. In questi ultimi anni, in coincidenza con la fine dell'uso di eroina, ha cominciato ad accusare molti sintomi fisici, nodo alla gola, difficoltà di alimentazione (ingeriva solo cibi liquidi), stipsi, dolori di stomaco, vomito. L'assommarsi di questi sintomi, l'ha spesso portato a rivolgersi all'ospedale, in quanto temeva di avere gravi malattie o di essere in punto di morte. In questi momenti accusava soffocamento, battito accellerato, intorpodimento delle mani, spaesamento. In seguito al ripetersi di questi eventi, il medico del Ser. T. gli consiglia di rivolgersi allo psicologo, il quale comincia ad avere con lui colloqui regolari, durante i quali emerge un abuso in età infantile.
La famiglia non ha mai voluto venire al Ser. T. e a collaborare a progetti di recupero, anche se l'ha sempre sostenuto economicamente ed affettivamente, anche duranti i periodi di carcerazione. Attualmente Giovanni vive con i genitori, ormai anziani e pensionati, e lavora nel laboratorio artigiano del fratello, ma non ha mai raccontato loro dei suoi malesseri, nonostante abbia avuto periodi di forte dimagrimento per i problemi legati all'alimentazione.
Il candidato approfondisca l'analisi della domanda, indichi gli approfondimenti necessari per la formulazione della diagnosi e delinei le linee di intervento che ritiene più opportune da percorrere.

 

Firenze (2009)
II sessione

(sviluppo)
Antonio è un bambino di dieci anni arrivato in Italia da diciotto mesi attraverso un'adozione internazionale, il babbo e la mamma adottivi sono professionisti di circa quaranta anni e si rivolgono ad uno psicologo (conosciuto e consigliato da amici di famiglia) a causa di un problema di enuresi. Il problema si è manifestato fin dall'inizio dell'arrivo in Italia di Antonio e, a parte un lieve miglioramento iniziale, continua anche se a fasi alterne. Solo dopo alcuni colloqui con i genitori viene comunicato un particolare taciuto fino a quel momento, spesso il bambino si addormenta nel loro letto, anzi riesce ad addormentarsi solo nel loro letto, l'enuresi si manifesta successivamente nel momento in cui, lasciato il letto materno, Antonio torna nel suo lettino. Un atteggiamento che riesce anche a bloccare il manifestarsi del sintomo è quando il babbo, nel bel mezzo della notte, si sveglia per portare Antonio in bagno, riaccompagnarlo a letto e farlo riaddormentare rimanendo vicino a lui. Alla perplessità da parte dello psicologo sia sul fatto che Antonio sia addormenti solo nel letto dei genitori sia sul fatto che il babbo debba spesso svegliarsi nel mezzo della notte viene risposto che non me ne avevano parlato perchè gli sembrava "dovuto". Gli sembrava "dovuto" per rimarcare il loro profondo amore verso il figlio adottivo, profondo amore che, secondo il loro punto di vista, dovrebbe "bilanciare" le privazioni che il bambino ha subito nell'orfanotrofio del suo paese di origini. Il medico di famiglia, dopo alcuni controlli, ha escluso problematiche fisiologiche, il rendimento scolastico è nella norma ed i rapporti sociali con gli altri coetanei sono abbastanza buoni.
Il candidato indichi gli approfondimenti che riterrebbe necessari per arrivare ad una analisi della domanda e ad una ipotesi valutativa della situazione e delinei un possibile percorso di intervento con il ragazzo e/o con la famiglia.

 

(sperimentale)
Luca è un uomo di circa 43 anni che chiede un consulto ad uno psicologo per una fastidiosa e al momento invalidante insonnia. Il paziente è stato inviato allo psicologo dal medico di base. L'uomo attualmente ricopre un incarico importante presso una multinazionale. Luca è sposato da 5 anni e la coppia ha un figlio nato un anno fa. I disturbi del sonno sono iniziati poco prima della nascita del figlio. Inizialmente Luca pensava che il disturbo fosse collegato al cambiamento del suo ritmo di vita per l'arrivo del figlio. Ma il disturbo è continuato e Luca di è rivolto al medico di base che dopo gli accertamenti clinici e la somministrazione di farmaci che non hanno dato risultati apprezzabili, lo ha consigliato di rivolgersi ad uno psicologo.
Il candidato indichi quali approfondimenti e strumenti riterrebbe necessari per arrivare ad una ipotesi valutativa della situazione e delinei un possibile percorso di intervento.

 

(clinica)
Diana, giovane donna trentacinquenne, ha abusato di cocaina fin dall'età di 16 anni. Da qualche anno ha sviluppato una forte dipendenza della sostanza. Si rivolge al Ser. T. In seguito ad una segnalazione della Prefettura essendo stata fermata dalla polizia e trovata in possesso di una modica quantità di cocaina. Al primo colloquio, Diana racconta di essere figlia unica di una coppia con gravi problemi coniugali. La giovane donna vive tuttora con i genitori e lei stessa ha avuto una vita affettiva segnata da tradimenti e fallimenti. Lavora come operaia in una cooperativa ma rischia di perdere il posto di lavoro e ha gravi problemi economici, derivati dalla dipendenza di cocaina e dal suo costo. Il candidato indichi gli approfondimenti che riterrebbe necessari per arrivare all'analisi della domanda, ad un'ipotesi valutativa della situazione e a formulare una proposta di percorso terapeutico.

 

(lavoro)
L'azienda XY, che opera nel settore edilizio, ha tra i propri dipendenti molti cittadini immigrati da altri paesi, europei ed extraeuropei. Negli ultimi due anni si sono verificati alcuni incidenti sul lavoro che – pur essendo di non grave entità- hanno portato la dirigenza alla decisione di progettare un piano di interventi informativi e formativi in materia di sicurezza lavorativa per tutti i dipendenti, affinchè sia possibile prevenire il rischio di futuri infortuni. L'azienda si rivolge quindi ad uno psicologo in grado di progettare tale piano di intervento.
Il candidato, in forma sintetica:
espliciti il percorso del piano di intervento informativo e formativo richiesto, spiegando il contributo specifico che può essere dato che può essere dato dalle conoscenze e competenze dello psicologo;
indichi con chiarezza gli strumenti psicologici che ritiene necessari per affrontare con probabilità di riuscita tale progettazione, spiegando la ragione del loro uso;
indichi quale supporto potrebbe essere utile per i dipendenti non italiani.

 

Firenze (2010)

Martha ha 18 anni, è figlia din un cittadino inglese, di origini africane, ha la pelle di colore medio scuro, i capelli neri, ricci, che porta gonfi, a misura delle orecchie. Ha due occhi neri molto intensi. Nasce a Londra, da mamma italiana. Vive lì per 2/3 anni, poi in seguito alla separazione dei due genitori si trasferisce stabilmente a Firenze. Da tanto tempo non vede nè sente il padre, abita in periferia della sua provincia e in casa oltre alla madre vive la nonna, che è la cuoca di casa. Arriva in studio dopo una serie di perplessità sul venire: la sua famiglia la manda per qualcosa che ha a che fare col suo sovrappeso, le dicono che dovrebbe stare un pò più attenta. Una volta accomodatasi sulla sedia – e sempre e durante la prima seduta lo farà con un'alta frequenza – alterna momenti di difficoltà a respirare che "compensa" con dei grandi sospiri: butta fuori proprio una gran quantità d'aria, e si fa sentire. Lo fa più volte; in corrispondenza del bilancio su come va la scuola, la maggior parte delle volte aggiungendo anche un sorriso se vede complicità e giocosità nel rispondere. Spesso, dopo aver sospirato, si fa una risata: forse serve a scacciare la paura che le prove, anche quelle scelte da lei come questa, la mettono addosso. Chiede di essere un pò aiutata nel cibo: non mangia così tanto a pranzo la "rovinano" di più le merende a scuola e i fuori pasto a casa. Non si sa quale sia il suo peso, ma avrà sicuramente un 10-15 kg in più. Racconta di soffrire per alcune prese in giro che subisce a scuola: frequenta l'ultimo anno di un istituto tecnico della sua città, il suo profitto è buono, anche se patisce prima e durante le interrogazioni: le sale sempre la frequenza del cuore, prova un nodo alla gola e molte volte il suo discorso procede spezzato. Racconta inoltre che i giorni prima di compiti e/o interrogazioni le viene mal di testa che Martha collega alla difficoltà di dormire. Quando si arriva alla fine dell'incontro, lei formula questa domanda: "vorrei avere più fiducia in me, forse ci vorrebbe un pò di autostima, vorrei potermi trovare un ragazzo, io non ho mai avuto uno. Il peso non è che mi interessi troppo, è che forse se fossi più carina...".
Il candidato illustri come intende approfondire la conoscenza del caso avendo cura di indicare il modello teorico che intende utilizzare e gli strumenti psicodiagnostici di cui avvarrebbe al fine di addivenire ad una diagnosi. Indichi infine le linee di intervento che ritiene più utili e opportune per un trattamento.

 

(indirizzo lavoro)
A seguito delle recenti norme riguardanto la sicurezza ed in particolare le disposizioni relative allo stress correlato al lavoro, il direttore del personale di una impresa commerciale privata di medie dimensioni vuole accertare che l'azienda sia nei limiti di legge. Chiede consulenza ad uno psicologo per affrontare il problema nel migliore dei modi.
Il candidato indichi:
le fasi dell'intervento;
gli strumenti da utilizzare;
criteri e metodi di valutazione.

 

(indirizzo evolutivo)
Mirko, 7 anni, frequenta la II elementare. Terzo di 4 figli, vive con i genitori in un paesino della provincia di Grosseto. Chi conosce Mirko, lo descrive come un bambino intelligente, vispo e pronto. Ama stare in compagnia di coetanei, ma anche di bambini più grande della sua età. La madre lavora come cassiera presso un supermercato, il padre gestisce una pasticceria molto conosciuta nella zona. I due fratelli più grandi (rispettivamente uno di 9 e una di 12 anni) frequentano la scuola dell'obbligo con ottimi risultati. La sorellina più piccola è stata appena inserita alla scuola per l'infanzia. Di recente i genitori sono stati convocati dalle maestre di Mirko a seguito del suo comportamento in classe: il bambino si distrae spesso, non segue la lezione, non fa i compiti a casa. Quando è interrogato si rifiuta di rispondere e qualora le maestre provino ad insistere, scoppia in pianti inconsolabili accompagnati da singulti. Nonostante questo il bambino risulta beninserito nella classe: gioca con i compagni e partecipa con inpegno ed interesse a tutte le iniziative della scuola come ad esempio: gite, recite, attività ludico-sportive. Rimane tuttaviaproblematica la sfera dell'apprendimento: la sua ostinazione nel sottrarsi alle prove (sia scritte, sia orali), stanno mettendo in seria difficoltà le insegnanti; queste a fronte del rendimento scolastico di Mirko, notevolmente sotto la soglia della sufficienza, stanno valutando l'ipotesi di trattenerlo in seconda.
Il candidato illustri come intende approfondire la conoscenza del caso avendo cura di indicare il modello teorico che intende utilizzare e gli strumenti psicodiagnostici di cui si avvarrebbe al fine di addivenire ad una diagnosi. Indichi infine le linee di intervento che ritiene più utili e opportune per un trattamento.

 

(indirizzo sperimentale)
Dato il caso di un soggetto affetto da patologia neuropsicologica (specificare), il candidato illustri una esemplificazione di un protocollo generale di accesso ai servizi sociosanitari territoriali (valutazione dei bisogni); specifichi inoltre quali, tra le prove di valutazione, sono di stretta pertinenza dello Psicologo, all'interno dei seguenti domini:
a)contesto socio-familiare (es. Percezione di carico assistenziale ed emotivo da parte del caregiver, senso di isolamento);
b)persona (es. disturbi affettivi, qualità della vita).
Il candidato imposti un intervento, conseguente alla valutazione.

 

Roma (2008)
I sessione

(ambito sperimentale)
La Letteratura della della ricerca psicologica ha distinto tra disegni di ricerca o ricerche sperimentali e disegni di ricerca o ricerche quasi-sperimentali. Il candidato, dopo aver fornito una breve definizione di questi ,due tipi disegni, di ricerca, elabori un progetto di ricerca che contempli I utilizzo di un disegno di icerca In uno del seguenti ambiti: psicologia della percezione, psicologica psicologia dell'apprendimento, psicologia del pensiero, psicobiologia, psicologia fisiologica, psicometria. Nel progetto il candidatola riporti:
a) la base scientifica di partenza (in modo sintetico);
b) le ipotesi della ricerca;
c) la metodologia (soggetti, procedure, tecniche di analisi dei dati);
d) le possibili minacce alle validità interna e le strategie seguite per controllare tali minacce;
e) i principali risultati attesi e i risvolti applicativi di tali risultati.
Nello svolgimento della prova si invita il candidato a fornire le risposte in relazione a ciascun punto. Saranno considerati validi solo gli elaborati completi di tutte le risposte.

 

(ambito sviluppo)
La scuola media "A. Manzoni" di una cittadina della provincia di una regione del nord Italia, fa richiesta di una consulenza psicologica allo psicologo della ASL per affrontare le difficoltà che stanno emergendo nella prima media sezione "H" in cui è inserito l'alunno Massimiliano di 12 anni, In realtà già da due anni il ragazzo era stato segnalato dalla scuola ai servizi territoriali, poiché presentava gravi problemi di apprendimento e vistose manifestazioni ipercinetiche. Era stata svolta un'indagine conoscitiva alla quale la famiglia non aveva collaborato né ne aveva seguito poi le indicazioni d'intervento. La famiglia aveva dichiarato che non vi era alcun problema se non quello del rendimento scolastico, e che dunque dovevano farsene carico la scuola e gli insegnanti. li consiglio di classe degli insegnanti di M. fa presente che: il ragazzo è stato inserito in una prima media con un sostegno di 4 ore, troppo poche per quello che gli insegnanti vorrebbero anche perché, secondo loro, M. presenta problemi cognitivi molto più gravi di quanto si aspettavano sulla base delle notizie a loro fomite precedentemente.
Inoltre, gli insegnanti lamentano che M. ha anche dei comportamenti spesso violenti con i compagni e i professori e si isola spesso non partecipando attivamente alle lezioni o altre attività ludiche; questo può avere conseguenze pericolose anche perché il ragazzo si presenta più alto della media e in abbondante sovrappeso.
Il candidato indichi:
a) le caratteristiche specifiche dell'intervento che si pensa sia necessario attuare;
b) di quali strumenti potrebbe avvalersi;
c) che tipo di metodologia penserebbe di utilizzare;
d) se riterrebbe utile effettuare degli interventi di rete e se si quali;
e) le motivazioni della scelta fatta;
f) se riterrebbe utile l'apporto di altre figure professionali e se si quali.
Nello svolgimento della prova si invita il candidato a fornire le risposte in relazione a ciascun punto. Saranno considerati validi solo gli elaborati completi di tutte le risposte.

 

(ambito clinico)
Pietro è un uomo di 32 anni che si presenta al colloquio con lo psicologo clinico di un Centro di Salute Mentale in uno stato di profonda ed evidente sofferenza psicologica. Il colloquio inizia con un lungo silenzio nel quale Pietro dimostra nervosismo e imbarazzo. Con difficoltà e su sollecitazione dello psicologo, Pietro comincia a raccontare la sua storia partendo da come sta e da ciò che l'ha portato a chiedere aiuto. Il paziente descrive che da quasi due mesi non riesce a provare alcun interesse per tutto quello che, fino ad ora di fatto, rappresentava la sua vita. Pietro riferisce di avere un rapporto affettivo abbastanza soddisfacente anche se ora preferirebbe quasi non farsi vedere più dalla sua partner e si ritaglia spazi di solitudine per evitare che lei possa rendersi conto di quanto sia cambiato, non vuole che lei scopra la sua inquietudine e il suo disagio. D'altra parte la mattina fa fatica ad alzarsi e ad essere puntuale ai suoi impegni. Pietro sostiene che anche nel lavoro, (è un impiegato amministrativo in una grande multinazionale) le cose vanno molto male perché non riesce ad affermarsi e ad avere avanzamenti, né a dimostrare quanto vale agli altri. Inoltre sono anche compromessi i rapporti con i colleghi i quali non lo tengono in considerazione. Confida che avrebbe voluto laurearsi ma per una serie di motivi ha dovuto accontentarsi di un lavoro qualsiasi. Eppure, dice, non è sempre stato così, infatti Pietro riferisce che a volte gli capita di essere per lunghi periodi pieno d'energia, "proprio un vulcano di idee e infatti in quei momenti faccio tanti progetti coinvolgo gli altri e riesco a diventare un capo; poi però all'improvviso tutto cambia, forse perché la vita spesso è crudele e mi manda troppe prove difficili da affrontare, per cui mi ritrovo a sentirmi sempre più triste e penso che non ne vale la pena". Pietro descrive alcuni episodi significativi della sua vita a sostegno della sua convinzione dell'inutilità di impegnarsi in quanto la vita è sempre piena di sorprese negative. Per quel che riguarda la famiglia d'origine Pietro riferisce di avere una madre con la quale ha un pessimo rapporto che cerca di vedere il meno possibile, è una donna sempre indignata che trova sempre un motivo per rimproverarlo. Ha perso il padre da piccolo e di lui ricorda poco. Alla fine della seduta Pietro sottolinea che non aveva alcuna intenzione di fare una consultazione psicologica in quanto non crede di avere un grave problema, né pensa che il suo malessere passeggero anche se pesante possa essere risolto, "ognuno ha i suoi affanni e la vita non risparmia nessuno". Un suo amico d'infanzia però l'ha convinto ad andare dallo psicologo avendo riconosciuto in lui la stessa angoscia che lo tormentava in passato e per la quale aveva richiesto l'intervento di uno psicologo.
Sulla base di quanto sopra esposto il candidatola indichi in modo sintetico:
a) la classificazione e il referente teorico utilizzato per l'ipotesi diagnostica;
b) l'ipotesi diagnostica più rispondente ai comportamenti e alla sintomatologia espressa, motivandola;
c) le dinamiche e i meccanismi alla base del funzionamento sintomatologico del paziente e delle sue modalità di presentarsi allo psicologo;
d) i passi successivi da effettuare nella valutazione del paziente, comprese le aree da indagare e gli eventuali strumenti psicodiagnostici da utilizzare (motivando);
e) una valutazione sulle possibilità di trattamento, specificandone l'orientamento, gli obiettivi, il setting e il modo di propor lo al paziente.
Nello svolgimento della prova si invita il candidato a fornire le risposte in relazione a ciascun punto. Saranno considerati validi solo gli elaborati completi di tutte le risposte.

 

(ambito lavoro)
L'azienda di produzione di articoli da regalo di lusso, la Magie Box, con circa 600 dipendenti dislocati su 3 stabilimenti, ha deciso di introdurre un sistema di valutazione del personale che tenga conto sia degli aspetti di performance sia dei comportamenti organizzativi messi in atto dalle persone nell'espletamento delle loro attività. In vista dell'implementazione del sistema l'azienda ha deciso di far partecipare i valutatori ad un corso di formazione che serva a introdurre la cultura della valutazione e che dia informazioni su criteri, modalità, strumenti, ecc. connessi alla valutazione del personale.ll gruppo è formato da circa 20 persone che gestiscono risorse umane (capi reparto e responsabili di uffici centrali).
Il candidato ipotizzi un progetto formativo indicando:
a) obiettivi del progetto;
b) contenuti generaIi;
c) struttura del percorso formativo suddiviso per unità didattiche specificando contenuti ed obiettivi di dettaglio;
d) strumenti e tecniche utilizzate;
e) i motivi per i quali si privilegiano alcune tecniche e non altre.
Nello svolgimento della prova si invita il candidato a fornire le risposte in relazione a ciascun punto. Saranno considerati validi solo gli elaborati completi di tutte le risposte.

 

Roma (2008)
II sessione
I commissione

Il/La candidatola scelga un caso tra quelli presentati nelle tracce riportate sotto. Nello svolgimento, i candidati sono invitati ad indicare il numero della traccia prescelta e a sviluppare specificatamente tutti i punti proposti nell'ordine dato, indicando la lettera di risposta per ciascun punto. Si prega di scrivere in modo leggibile e chiaro e di non superare lo spazio di due facciate.


(ambito sviluppo)
Il docente coordinatore della classe II A di'una scuola secondaria di I grado si rivolge allo psicologo scolastico poiché Lorenzo, alunno di 12 anni, manifesta un sempre più limitato autocontrollo emotivo e comportamentale: aggredisce fisicamente e verbalmente i compagni; agisce di prepotenza, rubando merende o soldi da tasche e zaini e minacciando ritorsioni in caso di ribellione o di denuncia; ride sonoramente durante le lezioni, distraendo continuamente l'attenzione di tutti; provoca volontariamente danni a oggetti e luoghi (la classe e i bagni sono i suoi bersagli preferiti). Negli ultimi tempi inoltre accade spesso che Lorenzo marini la scuola e sia visto gironzolare nei dintorni. TI ragazzo era già stato segnalato dalle insegnanti della scuola primaria che in V elementare l'avevano sorpreso in giardino, durante la ricreazione - che spesso trascorreva in modo solitario - ad appiccare il fuoco alla coda delle lucertole. Convocati a scuola, i genitori di Lorenzo, pur dichiarandosi disposti a collaborare, avevano minimizzato sia il valore dell'episodio che la necessità di sostenere la crescita emotivo-relazionale di Lorenzo.
Sulla base di quanto sopra esposto, il/la candidatola indichi:
a) l'ipotesi diagnostica, motivandola;
b) la diagnosi differenziale;
c) le caratteristiche dell'intervento da attuare, specificandone la metodologia, le priorità, i luoghi elettivi, gli strumenti da utilizzare e le persone da coinvolgere;
d)l'utilità o meno di interventi in rete e dell'apporto di altre figure professionali.

 

(ambito lavoro)
La "High Level House" è una multinazionale specializzata nella creazione e produzione di oggetti di arredamento di lusso. L'azienda si avvale di oltre 400 figure commerciali in tutta Italia che trattano con titolari e responsabili di negozio presentando una gamma di prodotti in grado di soddisfare le esigenze di una clientela di elevato livello. In previsione di un ulteriore sviluppo nel mercato italiano la Società ricerca 20 figure professionali di tipo commerciale in possesso di laurea, buona cultura di base, buona conoscenza della lingua inglese. Dopo un periodo di formazione gratuito i candidati prescelti verranno inseriti nella struttura commerciale della propria zona di residenza.
ll/Ila candidato:
a) Definisca i requisiti psicoattitudinali che completano il profilo professionale;
b) Definisca tempi e modalità di svolgimento della selezione;
c) Definisca l'iter di selezione indicando gli strumenti da utilizzare per la valutazione delle caratteristiche psicoattitudinali evidenziate comprendenti prove psicodiagnostiche standardizzate;
d) Evidenzi, per ogni strumento, le competenze o le caratteristiche che vengono usate;
e) Ipotizzi un progetto formativo riferito alla figura professionale, indicando la durata, la tipologia e l'articolazione dell'intervento. In particolare definisca:
• l'articolazione dei moduli didattici,
• gli obiettivi di ciascun modulo,
• le tecniche di formazione utilizzate,
• i motivi per i quali .si privilegiano alcune tecniche e non altre.

 

(ambito clinico)
Francesca, una ragazza di 18 anni, si rivolge allo psicologo dopo diverse titubanze, su suggerimento del medico di famiglia. Frequenta l'ultimo anno di liceo classico in un paese vicino Roma, dove vive con il padre ingegnere, la madre insegnante e la sorella maggiore, studentessa in medicina. Francesca riferisce che durante una manifestazione di protesta svoltasi a Roma e alla quale aveva partecipato insieme ai suoi compagni di scuola, aveva rivissuto tlna situazione vista in precedenza nel corso di una trasmissione televisiva e nella quale alcuni manifestanti venivano aggrediti da gruppi di disturbatori. Durante la manifestazione di Francesca non si erano verificate situazioni di scontro effettivo ma soltanto alcuni momenti di tensione. Vedendo però l'esagitazione di molti studenti, la ragazza aveva immaginato che le si potesse presentare una situazione omologa a quella televisiva: aveva allora avvertito un tremore, aveva avuto paura che sopraggiungesse un attacco cardiaco e aveva vomitato. Questo episodio l'aveva molto spaventata. Un episodio analogo si era verificato nuovamente quindici giorni dopo a scuola. Quella mattina avrebbe dovuto essere interrogata; prima di prendere il treno per recarsi a scuola aveva nuovamente avvertito un tremore, con sensazione di vomito e conseguente paura di morire: "Il cuore andava come un pazzo e sembrava che mi saltasse fuori dal petto", precisa Francesca. Attualmente la ragazza manifesta difficoltà nel rapporto con i professori, soprattutto col docente di Lettere, non tanto perché non si senta preparata, quanto perché ritiene che egli non la metta a suo agio e teme di fare brutta figura con tutta la classe. Francesca riferisce di sentirsi molto agitata soprattutto quando a scuola ci sono delile interrogazioni e in casa delle tensioni. I suoi genitori stanno attraversando un periodo di crisi e recentemente la ragazza ha difficoltà a relazionarsi con entrambi, ma soprattutto con il padre. Con la sorella invece c'è un buon rapporto e a volte le due ragazze escono insieme. Mentre parla, Francesca assume una postura rigida; è timida e difficilmente sostiene lo sguardo. E' molto preoccupata per la sua salute: per paura di sentirsi male tende a restare spesso in casa, limitando così la sua vita di relazione; ha anche lasciato il ragazzo con il quale stava insieme da un anno.
Sulla base di quanto sopra esposto il/la candidatola indichi:
a) quale ipotesi diagnostica prenderebbe in considerazione, specificando gli elementi che ritiene fondamentali nel determinare la sua scelta;
b) di quali altri dati ha bisogno per effettuare una diagnosi differenziale, e quale potrebbe essere quest'ultima;
c) di quali strumenti diagnostici si avvarrebbe;
d) quali indagini, consulenze specifiche o altro richiederebbe alla persona e perché;
e) se ritiene necessario un trattamento psicoterapeutico o altro;
f) in caso di indicazione di psicoterapia, specificare il tipo di orientamento, gli obiettivi e il setting;
g) chiarire le motivazioni della scelta fatta;
h) specificare eventuali risorse di rete psico-sociale da attivare.

 

(ambito sperimentale)
Il/La candidato/a elabori un progetto di ricerca che abbia come oggetto un tema a scelta tra le seguentiı aree: processi cognitivi di base, neuropsicologia, psicologia clinica e di comunità, processi psicosociali, processi di sviluppo ed educativi.
Il/la Candidatola riporti:
a) la base scientifica di partenza (sinteticamente e citando gli autori principali);
b) gli obiettivi della ricerca;
c) il metedo della ricerca;
d) il piano di analisi;
e) i principali risultati attesi;
f) gli eventuali risvolti teorici e/o applicativi.

 

Roma (2008)
II sessione
II commissione

Il/La candidato/a scelga un caso tra quelli presentati sotto. Nello svolgimento, i candidati sono invitati ad indicare il numero del caso prescelto e a sviluppare specificatamente tutti i punti proposti nell’ordine dato, indicando la lettera di risposta per ciascun punto. Si prega di scrivere in modo leggibile e chiaro e di non
superare lo spazio di due facciate.

 

(ambito sviluppo)
Una scuola situata in un quartiere di periferia di una grande città chiede una consulenza allo psicologo del servizio materno-infantile del distretto sanitario per un bambino, Andrea, di 9 anni, che frequenta la quarta elementare. A scuola, Andrea presenta un comportamento aggressivo, spesso violento: rompe gli oggetti, colpisce i compagni a volte in modo grave. Una bambina è stata ferita sul viso mentre giocavano in giardino e per questo la scuola è stata denunciata dai genitori. Le insegnanti descrivono Andrea come un bambino aggressivo, un “bulletto”, con difficoltà di apprendimento, problemi di attenzione e di pensiero, socialmente isolato. Un colloquio con la madre evidenzia che Andrea ha avuto uno sviluppo fisico normale, ha frequentato regolarmente il nido e la scuola dell’infanzia, non ha avuto malattie degne di rilievo. La famiglia vive in condizioni di estremo disagio economico e socio-culturale. Andrea divide la camera da letto con i genitori. Entrambi i genitori sono disoccupati e “si arrangiano come possono”. Trascorrono molto tempo fuori casa e il bambino rimane spesso da solo o gioca per strada con un gruppo di ragazzi più grandi di lui. La sera resta spesso sveglio fino a tardi a vedere la televisione.
Sulla base di quanto sopra esposto, il/la candidato/a indichi:
a) quale ipotesi diagnostica prenderebbe in considerazione, specificando gli elementi che ritiene fondamentali nel determinare la sua scelta;
b) quali aspetti meriterebbero approfondimenti ulteriori e quali strumenti potrebbero essere usati per tali approfondimenti;
c) se sia necessario avvalersi di consulenze specifiche o specialistiche ed, eventualmente, di quali;
d) quali indicazioni di intervento proporrebbe alla scuola, chiarendo le motivazioni della scelta fatta, gli obiettivi e la metodologia dell’intervento, gli strumenti da utilizzare e le persone da coinvolgere;
e) quali servizi territoriali e/o altre figure professionali potrebbero essere eventualmente coinvolti nell’intervento.

 

(ambito sperimentale)
Un ricercatore interessato ai processi di lettura ed ai suoi disturbi, partendo dalla constatazione che la lettura richiede la capacità di muovere gli occhi correttamente e velocemente lungo il testo, sviluppa l’ipotesi che vi sia un legame tra la velocità di lettura e le abilità di scansione visiva. Il ricercatore sviluppa quindi due prove computerizzate: una prova di scansione visiva, il cui punteggio è espresso in millisecondi impiegati per trovare uno stimolo bersaglio (il simbolo∀) all’interno di un insieme di stimoli distrattori (costituiti dalla lettera A); ed una prova di velocità di lettura, il cui punteggio è espresso in millisecondi impiegati per leggere una sillaba. Il ricercatore è quindi interessato ad utilizzare queste due prove per dimostrare che le abilità di scansione visiva predicono la velocità di lettura. In particolare, ipotizza che: (1) gli adulti più veloci a leggere posseggano maggiori abilità nella scansione visiva; (2) tra i bambini con sviluppo tipico della lettura, quelli con maggiore abilità nella scansione visiva imparino più velocemente a leggere; (3) i bambini con dislessia evolutiva abbiano delle scarse capacità di scansione visiva.
Sulla base di quanto esposto, il/la candidato/a indichi:
a) uno o più possibili piani sperimentali che possano mettere alla prova una o più di tali ipotesi;
b) i criteri per il reclutamento dei soggetti;
c) quali procedure e strumenti utilizzerebbe per la raccolta e l’analisi dei dati;
d) quali sarebbero i risultati attesi nel caso che l’ipotesi in questione sia fondata.

 

(ambito clinico)
)Elena, una studentessa universitaria di 24 anni, si presenta dallo psicologo del consultorio inviata dal medico di base. La sua famiglia, che “non ha mai vissuto particolari momenti di tensione”, è composta dal padre di 55 anni, imprenditore, descritta come una persona “rigida e distante” nei pochi momenti in cui è a casa; dalla madre di 50 anni, segretaria part-time; e dal fratello minore, di 20 anni, anch’egli studente universitario, che la accompagna alla visita. Per gran parte del giorno, da almeno 6 mesi, Elena presenta una notevole difficoltà a concentrarsi e vuoti di memoria, e questo le crea forte irritabilità e irrequietezza e forti crisi di agitazione: “ho spesso i nervi a fior di pelle”. Ha inoltre difficoltà ad addormentarsi e continui risvegli. Da quando tali disturbi si sono manifestati, ha iniziato ad uscire di meno, ad avere una vita sociale poco soddisfacente ed ad ottenere uno scarso rendimento nello studio. Lamenta un’eccessiva preoccupazione rispetto al suo calo di prestazione universitaria e una forte agitazione che le rende le giornate “impossibili” e non le permette di continuare a svolgere le sue attività quotidiane (“la mia vita non è più la stessa”). Quando l’agitazione raggiunge il suo picco massimo, Elena avverte forte mal di testa, vertigine ed alcune volte perdita di equilibrio. Questi ultimi sintomi sono sopraggiunti successivamente all’interruzione dell’assunzione di sostanze. La ragazza riferisce infatti che nell’ultimo anno ha iniziato a bere alcolici e a fumare marijuana, inizialmente solamente nei week end, ma in seguito “quasi tutte le sere”, in compagnia di amici. Ha inoltre fatto uso di anfetamine, sotto consiglio delle sue amiche più intime, per perdere peso in previsione dell’estate, ed ha effettivamente perso qualche chilo. Quando i genitori hanno scoperto che la figlia faceva uso di “qualche cosa”, Elena ha deciso di interrompere drasticamente il consumo di alcolici, di marijuana e di anfetamine. I genitori hanno insistito affinché andasse dal medico, il quale, dopo aver escluso qualsiasi disturbo organico, la ha inviata al consultorio. La paziente lamenta tali disturbi la prima volta.
Sulla base di quanto sopra esposto, il/la candidato/a indichi:
a) quale ipotesi diagnostica prenderebbe in considerazione, specificando gli elementi che ritiene fondamentali nel determinare la sua scelta;
b) quali aspetti meriterebbero approfondimenti ulteriori e quali strumenti potrebbero essere usati per tali approfondimenti;
c) se sia necessario avvalersi di consulenze specifiche o specialistiche ed, eventualmente, di quali;
d) quali indicazioni di intervento proporrebbe alla paziente, chiarendo le motivazioni della scelta fatta, gli obiettivi e la metodologia dell’intervento, gli strumenti da utilizzare e le persone da coinvolgere;
e) quali servizi territoriali e/o altre figure professionali potrebbero essere eventualmente coinvolti nell’intervento.

 

(ambito lavoro)
Un'impresa nazionale che produce arredamento e mobili per la casa intende ampliare il suo business aumentando la rete di distribuzione in tutto il territorio italiano. La commercializzazione avviene attraverso una serie di negozi che si occupano di gestire il cliente finale, sparsi sulle diverse regioni e in particolare nell'area centro-sud. Il rapporto di vendita avviene sul territorio mediante squadre di venditori senior, mentre la gestione del cliente nei termini di reclami, cambi merce, richiesta informazioni e acquisto a catalogo avviene mediante l'ufficio customer care, formato fino ad oggi da otto persone più un caporeparto. La crescita dell'azienda prevede che ci sia una maggiore attenzione ai bisogni del cliente: quindi, oltre ad intervenire sulla compagine dei venditori, l'amministratore delegato, in accordo con il direttore delle risorse umane, decide di sviluppare l'ufficio customer care in termini quantitativi e qualitativi.
Per questo motivo, si intendono assumere 10 venditori dedicati esclusivamente alla ricerca di nuovi clientinegozi e 10 addetti specializzati al customer care telefonico. I venditori (o venditrici) devono avere esperienza nello sviluppo nuovi clienti con caratteristiche e competenze adatte alla vendita di un prodotto complesso. Essi dovranno intraprendere un percorso di formazione della durata di tre settimane, gratuito e gestito dall'azienda. Gli addetti al customer care dovranno intraprendere un percorso formativo di otto settimane, anch’esso gratuito e gestito dall'azienda.
Sulla base di quanto esposto, il/la candidato/a indichi:
a) il profilo professionale del venditore, indicando caratteristiche personali, esperienza professionale e competenze richieste;
b) il profilo professionale dell'addetto al customer care, indicando caratteristiche personali, esperienza professionale e competenze richieste;
c) le prove di selezione che verranno utilizzate, motivandone la scelta in maniera appropriata ai due differenti profili professionali, e specificando per ogni strumento proposto la sua finalità, ed in particolare quali caratteristiche personali e competenze lo strumento può misurare;
d) il flusso del processo di selezione, evidenziandone modalità e tempi.

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Roma (2009)
I sessione

Descrivete:
a)il caso di un individuo (adulto o bambino)
oppure
b) il caso di un gruppo di individui (in un contesto familiare, o scolastico, o organizzativo, o terapeutico)
oppure
c) un fenomeno psicologico potenziale oggetto di una specifica ricerca psicologica

2)In base alla vostra descrizione proponete:
a) Un inquadramento diagnostico del caso (avanzate ipotesi, specificando quanto vi sembrano plausibili e se si possono escludere ipotesi alternative)
oppure
b) una definizione e valutazione dei dati iniziali (qual è il problema? Quali sono le richieste?)
oppure
c) un possibile progetto di ricerca (indicate finalità, ipotesi ed obiettivi)

3)Descrivete un protocollo d’intervento specificando:
a-b) La finalità, la metodologia, le tecniche e la durata; argomentate la funzionalità dell’intervento rispetto all’inquadramento diagnostico o alla definizione del punto 2.
oppure
c) le principali fasi e strumenti dell’indagine, le procedure sperimentali o tecniche osservative utilizzate nella ricerca delineata ai punti 1c-2c; in che modo questi strumenti e procedure permettono di affrontare le finalità, ipotesi o obiettivi del punto 2 ?)

4)Delineate sinteticamente un modello teorico che ha ispirato il protocollo d’intervento (a-b) o le procedure sperimentali (c).

 

a)Il Sig. F., 44 anni, viene inviato a una Asl di Roma per una valutazione ai fini dell'opportunità di affidargli il figlio sedicenne. All'interno della documentazione del tribunale risulta saliente un suo precedente ricovero, circa tre anni prima, presso un reparto psichiatrico, per abitudini di cura personali cosi frequenti da inficiare sia le relazioni personali che ii suo adattamento al contesto di lavoro. Al primo colloquio appare molto teso, si muove nervosamente, a volte mostra sensibili abbassamenti di voce. Il suo atteggiamento nei confronti dell'esaminatore è inizialmente estremamente compiacente, ma in un secondo momento appare piuttosto aggressivo. F. lamenta il fatto di essere stato sottoposto a numerosi colloqui negli ultimi tempi. In particolare mostra grande aggressività nei confronti di un precedente perito il quale, a suo dire, "aveva dei pregiudizi nei suoi confronti". E' estremamente sospettoso e riluttante a parlare del suo privato. Durante i test cognitivi mostra una considerevole quota d'ansia, rileggendo più volte gli stessi item e le istruzioni del test Spesso tende a giustificarsi quando ha difficoltà a rispondere a un item attribuendo la sua esitazione a cause esterne (stress, mancanza di sonno, condizione fisica non ottimale). Nei test grafici si evidenziano continue correzioni e richiesta di utilizzo della gomma. Nel test di Rorschach produce una preponderanza di risposte di dettaglio piccolo e di buona forma. Nel corso del colloquio emergono idee e pensieri ricorrenti e monotematici.
Sulla base di quanto sopra esposto il candidato la indichi in modo sìntetìco:
l) l'ipotesi diagnostica più rispondente ai comportamenti e alla sintomatologia espressa, motivandola anche sulla base delle sue modalità di rapporto con lo psicologo;
2) i passi successivi da effettuare nella valutazione del paziente, comprese le aree da indagare e gli eventuali strumenti psicodiagnostici da utilizzaree (motivando);
3) una valutazione sulle possibilità di trattamento specificandone, l'orientamento, gli obiettivi, il setting e il modo di proporlo al paziente
Il candidatola è invitatoa rispondere a tutti i punti indicandone il numero, e fornendo per ognuno le motivazioni delle scelte fatte.

 

b) Il responsabile di una Asl di Roma si rivolge a uno psicologo esperto nel lavoro con le organizzazioni per riorganizzare uno dei suo reparti all'interno del quale il lavoro tra le varie équipe è diventato altamente disfunzionale. In particolare, il personale lamenta l'aumentato carico di lavoro, la mancanza di aggiormunenti su tematiche come problematiche e nei confronti delle quali si sperimenta un senso di impotenza, la mancanza di coordinazione tra le varie équipe che lavorano all'interno del reparto.
Il candidato illustri:
l) In che modo predisporrebbe l'intervento;
2) Dove e in che tempi svolgerebbe l'intervento stesso;
3) Che metodologia utilizzerebbe per attuarlo;
4) Quale personale coinvolgerebbe
5) Che tipo di verifiche sull'efficacia attuerebbe.

 

c) II candidato elabori un protocollo di ricerca sulla base delle seguenti indicazioni:
1. l'obiettivo della ricerca
2. la teoria di base
3. disegno metodologico, strumenti, le analisi statistiche da utilizzare e le relative motivazioni
4. le strategie di campionamento
5. i risultati attesi

 

d)R. un ragazzo di 14 anni viene bocciato in I Liceo Scientifico e viene portato in consultazione dalla madre per una valutazione dell'intelligenza e delle attitudini al fine di una decisione su una nuova scuola. I genitori di R. sono divorziati, il ragazzo vive con la madre, ma vede il padre nei fine settimana e nei periodi di vacanza. La madre è ragioniera presso un'azienda, cerca di seguire il figlio e di pianificare tutti i suoi momenti della giornata per aiutarlo a organizzare le ore di studio: questa è infatti la cosa che la preoccupa di più e vorrebbe che il figlio si concentrasse esclusivamente su questo, tralasciando qualsiasi altra attività extrascolastica Il padre, che come lavoro fa il rappresentante di commercio, viene descritto dalla madre come una persona inconcludente e con la testa tra le nuvole: anch'egli però segue il figlio con sollecitudine e ha con lui un buon rapporto,Sembra più tollerante e accondiscendente della madre.
R. ottiene al test WISC-III un QI verb. di 92; un QI perf. di 96 e un QI tot. di 94. II QI inferiore nella parte Verbale sembra dovuto principalmente a un blocco di fronte alle prove di Ragionamento Aritmetico e Memoria di Cifre che il ragazzo rifiuta di continuare dopo aver incontrato le prime difficoltà.
Al test attitudinale DAT-5 il suo rendimento è nella media del suo gruppo di età, ma anche qui si ottiene un rifiuto quando deve affrontare prove logiche che utilizzano dei numeri.
Sulla base di quanto sopra esposto il candidato indichi in modo sintetico;
a) la classificazione sui risultati ai test di intelligenza e di attitudini;
b) quali altre informazioni o quali altri strumenti diagnostici sarebbero necessari per formulare le ipotesi;
c) quali ipotesi si possono fare in prima istanza per spiegare i problemi del ragazzo;
d) quali indicazioni si potrebbero dare per la scelta scolastica;
e) il tipo di intervento ritenuto più idoneo.

 

Roma (2009)
II sessione

Il candidato/a

1) Descriva:

a) il caso di un individuo (adulto o in età evolutiva)
oppure
b) il caso di un gruppo (in un contesto familiare, o scolastico, o clinico)
oppure
c) un fenomeno psicologico potenziale oggetto di una specifica ricerca psicologica

2) Delinei sinteticamente il modello teorico che ispira il protocollo di intervento oppure le ipotesi e le procedure sperimentali della ricerca.

3) In base alla descrizione approfondisca:
a) il processo diagnostico del caso (avanzando ipotesi, specificando se e come si possono escludere ipotesi alternative)
oppure
b) una definizione e valutazione dei dati iniziali (qual è il problema? Quali sono le richieste?)
oppure
c) un possibile progetto di ricerca (indicando finalità, ipotesi e obiettivi)

4) Descriva l’intervento specificando:
a-b) La finalità, la metodologia , le tecniche e la durata; si argomenti la coerenza dell’intervento rispetto all’inquadramento diagnostico o alla valutazione dei dati iniziali
oppure
c) le principali fasi e strumenti dell’indagine, le procedure sperimentali o tecniche osservative utilizzate nella ricerca delineata nei punti precedenti, le tecniche di analisi statistica, i risultati attesi. Si specifichi in che modo gli strumenti e le procedure proposte permettono di affrontare le finalità, le ipotesi e gli obiettivi di ricerca.

 

a)L'azienda Bit ha vinto un bando per la realizzazione di un software per l'introduzione di un sistema di cartelle cliniche elettroniche presso un reparto oncologico di un ospedale pubblico. A questo scopo l'azienda conduce alcuni incontri tra programmatori (dell'azienda Bit) e dirigenti del reparto ospedaliero per definire insieme le specifiche delle funzionalità del software. Al momento della consegna del software però il personale medico si ritiene insoddisfatto del prodotto perché poco attinente alla pratica di lavoro con la cartella clinica all'interno del reparto. L'azienda Bit richiede perciò l'intervento di uno psicologo del lavoro per capire le ragioni del malcontento, visto che il prodotto rispecchia le specifiche richieste inizialmente dai dirigenti del reparto.
Il candidato illustri come procederebbe di fronte ad una simile richiesta e in particolare specifichi:
1. Se ha bisogno di raccogliere ulteriori informazioni e quali per comprendere meglio la fonte del problema, chiarendo quali indicatori sarebbero utili per definire se il software è efficiente o no rispetto al contesto;
2. Un'ipotesi circa la possibile fonte del problema, giustificandola adeguatamente;
3. Che tipo di intervento conoscitivo e risolutivo potrebbe mettere in atto lo psicologo,
4. Quali strumenti della pratica psicologica potrebbero essere utili a raccogliere eventuali informazioni mancanti, motivando l'uso di ciascuno degli strumenti eventualmente introdotti;
5. Quali persone coinvolgerebbe nel reparto ospedaliero e quali nell'azienda Bit per risolvere il problema, e in quale modi queste persone verrebbero coinvolte nell'intervento.
Il candidato è invitato a rispondere a tutti i punti, a mantenere l'ordine dei punti e a fornire per ogni punto le motivazioni delle scelte fatte.

 

b)La responsabile dell'area anziani di un grande comune della regione Emilia-Romagna vuole comprendere meglio in che modo diverse soluzioni organizzative possono influire sulla qualità dei servizi offerti da strutture diverse agli anziani del Comune di appartenenza. A questo scopo richiede ad uno psicologo di produrre un rapporto di ricerca sui modelli organizzativi dei diversi servizi agli anziani presenti nel comune, sulla loro efficienza, sul livello di penetrazione nella popolazione target, e sul grado di soddisfazione delI'utenza.
Il candidato definisca:
1. In che modi potrebbe rilevare le differenze organizzative e il clima organizzativo dei diversi servizi;
2. Attraverso quali strumenti e quali indicatori operativi potrebbe essere rilevata la qualità del servizio offerta;
3. Come si potrebbe definire l'efficienza dei servizi agli anziani;
4. Come si può verificare il livello di penetrazione nella popolazione target;
5. Attraverso quali strumenti intenderebbe rilevare il grado di soddisfazione dell'utenza.
Per ciascuno dei punti su elencati il candidato fornisca una descrizione dettagliata e giustificata in relazione al contesto specifico nel quale le azioni dello psicologo sono inserite in questo caso.
Il candidato esponga quindi un'articolazione della sua azione di psicologo nelle diverse fasi di lavoro (un grafico con tempi, strumenti, finalità di ciascuna fase, output previsto per ciascuna fase).

 

c) M. è un uomo di 37 anni, di bell'aspetto orfano di padre, celibe, laureato e attualmente giornalista. Il suo lavoro presso una redazione nazionale gli permette un tenore di vita agiato e molto intenso. M. si presenta, puntuale, al primo colloquio, ha un aspetto elegante e molto curato anche nei dettagli. Dopo alcuni minuti di conversazione, in cui l'eloquio risulta un po' accelerato e abbastanza impressionistico, M riferisce che Il motivo della consulenza da troppo tempo rimandata e' il persistere di un intenso senso di insoddisfazione, in particolar modo per ciò che concerne le relazioni interpersonali. Sia nell'ambiente lavorativo che in quello amicale M. afferma di avere molti conoscenti ma nessun amico vero. La maggior parte di essi è invidiosa di lui, dei suoi successi lavorativi e non vuole ammettere la sua superiorità e il suo talento. Questa situazione è fonte di isolamento anche nell'ambito della redazione in cui lavora dove ritiene che nessun collega sia meritevole del posto che ricopre. Anche il suo caporedattore è fonte di delusione e insoddisfazione perché non apprezza mai i suoi articoli eccellenti. Per quanto concerne la sfera affettiva, M. riferisce al momento attuale, una serie di esperienze affettive e sessuali, tumultuose e in rapida alternanza, terminate, a suo dire, per un limitato coinvolgimento del partner nei propri confronti. Anche in passato non ha mai avuto storie molto lunghe, anche se tutte con donne molto attraenti, poiché nessuna di loro ha saputo andare oltre l'apparenza e capire il suo valore e il proprio essere speciale. A questo riguardo M. mostra un forte rancore nei confronti di alcune delle ex partner che a suo dire lo hanno usato solo per le influenti conoscenze e si pentiranno di aver interrotto la relazione con lui, quando diventerà un "giornalista famoso".
Sulla base dei dati fomiti, il candidato indichi in maniera sintetica:
1. Quale ipotesi diagnostica prenderebbe in considerazione specificando gli elementi ritenuti importanti a giustificazione dell'ipotesi fatta;
2. La diagnosi differenziale e gli altri eventuali dati da elaborare;
3. Di quali strumenti psicodiagnostici si avvarrebbe;
4. Se ritiene necessario un trattamento;
5. In caso di indicazione di trattamento specificare il tipo di orientamento, obiettivi, setting.
Il candidato è invitato a rispondere a tutti i punti. a mantenere l'ordine dei punti e a fornire per ogni punto le motivazioni delle scelte fatte.

 

d) A. è un bambino di 5 anni portato in consultazione presso il Consultorio Familiare di zona su suggerimento delle insegnanti della scuola materna perché si mostra poco attivo e rifiuta le attività che gli vengono proposte. A scuola mostra un comportamento ritirato, le interazioni con i compagni sono scarse e il bambino sembra sperimentare solo una gamma ristretta di affetti, generalmente di qualità negativa. Appare spesso stanco, senza voglia di fare le cose o poco concentrato. Durante il colloquio iniziale, la madre riferisce che il bambino non sembra mai contento durante l'interazione con lei, non sorride, né manifesta entusiasmo o emozioni positive. In molti casi sembra guardarla senza neanche vederla, con uno sguardo vago e privo di espressione. 11 padre tende a minimizzare il problema, descrivendo A. come un bambino tranquillo che non richiede molte attenzioni. Il bambino ha iniziato a presentare disturbi del sonno da circa un anno, alternando periodi di insonnia e difficoltà di addormentamento a periodi in cui dormiva anche 12 ore di seguito. Durante la seduta di osservazione delle interazioni familiari, A. sembra molto passivo. Rimane a giocare con una famiglia di animali per tutto il tempo, ma il suo gioco sembra molto ripetitivo, spesso sposta da una parte all'altra gli animali o li fa camminare all'interno di un recinto, ma senza produrre una sequenza organizzata o con un fine. Risponde a monosillabi allo psicologo che cerca di chiedergli cosa succede nella storia, ma lo guarda negli occhi ed è attento a ciò che lo psicologo dice. Per tutto il tempo dell'osservazione la madre interagisce con lui in modo minimale: gli parla appena, spesso rimane in silenzio, come ritirata e assente. Il padre interagisce cercando di stimolare A. in maniera più adeguata, ma dopo poco si scoraggia del poco entusiasmo mostrato e abbandona il compito. La madre ha perso entrambi i genitori durante l'adolescenza e da allora ha sofferto di forti stati depressivi. La coppia non mostra conflittualità aperte, ma sembra un nucleo molto isolato dal contesto sociale e con pochi legami affettivi.
Il candidato illustri sinteticamente:
1) l'ipotesi o le ipotesi che si possono avanzare per spiegare le difficoltà del bambino;
2) quali ipotesi di diagnosi differenziale si possono avanzare e quali altri dati sarebbero necessari per avvalorare l'ipotesi diagnostica;
3) di quali strumenti diagnostici ci si potrebbe avvalere per raccogliere ulteriori dati utili alla valutazione diagnostica;
4) il tipo di intervento ritenuto più idoneo, specificando il tipo di indirizzo, gli obiettivi e il setting.
Il candidato è invitato a rispondere a tutti i punti, a mantenere l'ordine dei punti e a fornire per ogni punto le motivazioni delle scelte fatte.

 


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