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Bulimia (079778)

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on . Postato in Disturbi alimentari | Letto 739 volte

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Carmelo, 21 anni

Gentili dottori di Psicoline, vi ringrazio innanzitutto per l'utilissimo servizio che offrite e vi ringrazio a priori per la vostra disponibilità. Vi espongo il mio problema. Conosco da due anni una ragazza con la quale ho un rapporto meraviglioso e con cui da alcuni mesi abbiamo iniziato una relazione che va davvero a gonfie vele.
Lei è una ragazza intelligente, simpatica, estroversa e dolcissima. Il problema di cui desidero parlarvi riguarda me solo di sponda, in quanto desiderei aiutarla in una sua grossa complicazione. Lei soffre da diverso tempo di bulimia, argomento in cui non sono molto ferrato ma che mi preoccupa molto avendo letto che è grave; un disturbo che può portare anche alla morte. Lei ha il complesso di essere in sovrappeso, cosa non proprio vera, ed almeno una volta al giorno, colta dai sensi di colpa causati da una, da lei stessa non compresa fame nervosa, si autoinduce al vomito.
Io cerco in tutti i modi di aiutarla sia nell'avere delle abitudini alimentari equilibrati sia nel farle superare i suoi complessi estetici dimostrandole in più maniere la mia attrazione fisica nei suoi confronti ed apprezzando, cosa vera, quelli che lei vede come difetti. Lei desidererebbe andare in un consultorio per parlare con qualcuno perchè sa che il problema non va preso sottogamba ed io sono ben d'accordo, ma desidererei un vostro parere o consiglio sul da farsi, soprattutto se posso io in prima persona adoperarmi in qualche direzione.
Grazie mille
Carmelo

Carissimo Carmelo, credo che tu faccia già una cosa importantissima per la tua ragazza, dimostrandole il tuo amore e apprezzandola, anche in quelli che lei ritiene essere dei difetti. Questo non può che essere di grande conforto e aiuto a chi soffre di problemi nella sfera alimentare.Credo che faccia bene la tua ragazza ad andare a parlare con qualcuno, psicologo o meglio psicoterapeuta, perché effettivamente è bene darsi da fare al più presto per capire cosa ci sia che non va e che provoca il sintomo (disturbo alimentare), in quanto, ovviamente, prima si risolve e meno si rischiano cronicizzazioni. Se dunque ha deciso di rivolgersi ad un consultorio è già sulla buona strada, perché come immaginerai è importante che queste persone si decidano a rendere noto il loro problema, e dunque ad affrontarlo. Non so se il consultorio sia il luogo più adatto, meglio forse il centro di igiene mentale o le associazioni che si occupano di questo tipo di disturbi. Ma dipende da come sono organizzate le Asl della vostra regione e i servizi, dunque non prendere alla lettera quello che dico. Comunque consiglio di non rivolgersi a psichiatri, o di non accontentarsi di tentare di risolvere il problema esclusivamente con l’uso di farmaci, perché non è la strada migliore. Molto meglio una psicoterapia che affronti le reali problematiche che sono alla base del disturbo bulimico. Un po’ più lunga, certamente, ma molto più risolutiva.

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