Disturbo depressivo (160341 )
Giulia, 14
Gentile Dottore,
ho 14 anni, e ho paura di dire ai miei genitori ciò che mi sta succedendo, perché loro ritengono di essere stressati dal lavoro e non possono ascoltarmi.
Tutto è iniziato come un disturbo alimentare, non volevo mangiare e vomitavo tutto subito dopo averlo fatto. Non lo facevo ogni giorno, era una cosa che mi veniva ogni tanto. Poi cominciai a vomitare per sentirmi meglio, ma neanche questo durò per molto tempo.
Ora mangio poco, ma più che altro è perché non ho mai fame.
Inoltre, ho da circa 6 mesi, problemi legati all'ansia. Ho come delle crisi, in cui non capisco più niente e mi faccio prendere solo dall'ansia e dallo stress.
Non riesco a dormire subito con facilità e spesso la mattina, nonostante aver dormito molte ore, sono ancora stanchissima. Ho sempre problemi di pancia, di nausea o, meno frequentemente, di mal di testa.
Ho sempre pochissime forze, e inoltre continuo a perdere i capelli, e a volte, me li strappo, come se fosse un tick nervoso.
Non ho fiducia in me stessa, ho sempre paura di sbagliare e penso che le persone stiano meglio se non ci fossi io. Non sono più contenta di fare niente, andare alle feste o uscire con gli amici non mi piace più come prima.
Mi sono sempre sentita, anche per via che i miei genitori non erano mai presenti, una persona inutile, che non meritava di essere amata.
Aiutatemi, ho paura.
Cara Giulia,
i temi che vengono affornati nella mail sembrano deporre a favore di una diagnosi di depressione con ansia.
Quello che manca di capire è se questa diagnosi sia primaria o derivante da un disturbo alimentare avanzato.
Vorrei capire se adesso vomiti, qual è il tuo peso e qual è la quantità di calorie che assumi quotidianamente. Il sotto peso o comunque la carenza di nutrieti introdotti con la dieta influisce sull'umore, sulla caduta dei capelli e sui disturbi neuro vegetativi come il sonno o il mal di testa.
Per quanto riguarda il tuo ragionamento sul fatto che gli altri starebbero meglio se non ci fossi più è un tipico ragionamento da persone che stanno pensando al suicidio.Questo mi preoccupa.
Vorrei ragionare con te in questi termini: secondo te i tuoi parenti ti considerano una di famiglia? I tuoi genitori ti hanno voluto mettere al mondo, se non avessero voluto avrebbero potuto scegliere altre strade (es. aborto).
In fine quando muore una persona cara come stiamo bene o male? Di conseguenza come puoi pensare che i tuoi parenti starebbero meglio se tu non ci fossi?
Per quanto riguarda invece il vissuto di non sentirti amata e inutile invece ti cosiglio di affrotnare una terapia con un terapeuta cognitivista dopo aver riferito ai tuoi genitori alcuni dei tuoi disagi. Vedrai che le cose sono più gestibili di quanto pensi.
Saluti, Mirko Dai Prà
(Risponde il Dott.Dai Prà Mirko)
Pubblicato in data 03/08/2012