Depressione adolescenziale e terapia cognitiva-comportamentale
Secondo un'analisi della letteratura, tra gli approcci psicoterapeutici che mostrano una certa efficacia nella gestione e trattamento della depressione adolescenziale vi è sicuramente la terapia cognitiva-comportamentale.
L'adolescenza è un momento caratterizzato da una maggiore vulnerabilità per la depressione, con fattori di rischio guidati da cambiamenti biologici, cognitivi e socio-ambientali nello sviluppo.
Più della metà di tutti gli adolescenti riferisce di avere uno stato d'animo depressivo, e l'8-10% di essi presenta sintomi clinicamente diagnosticabili.
La depressione nei giovani ha un impatto negativo su tutte le aree di sviluppo, incluso il funzionamento accademico, cognitivo, sociale e familiare e, se non trattata, può avere conseguenze significative e durature.
Fortunatamente, vi sono forti prove empiriche per il successo del trattamento terapeutico dei disturbi della salute mentale degli adolescenti, inclusa la depressione.
La psicoterapia per la depressione è efficace quanto i farmaci in molti casi, ed è l'intervento di prima linea raccomandato per la depressione da lieve a moderata nei giovani.
Secondo un'analisi della letteratura, tra gli approcci psicoterapeutici che mostrano una certa efficacia nella gestione e trattamento della depressione adolescenziale vi è sicuramente la terapia cognitiva-comportamentale.
La terapia cognitiva-comportamentale è un approccio basato sull'evidenza che è stato adattato per trattare una vasta gamma di problemi di salute mentale nei giovani, tra cui ansia, disturbi alimentari, disturbo del controllo degli impulsi, ADHD, disturbo oppositivo provocatorio e una serie di altri comportamenti problematici in aggiunta agli adattamenti specifici per la depressione.
In generale, questa forma di psicoterapia è direttiva, limitata nel tempo, strutturata, incentrata sui problemi e orientata agli obiettivi.
La struttura settimanale della sessione inizia con l'impostazione di un'agenda collaborativa e la revisione dei compiti a casa e termina con la revisione ed il consolidamento di nuove competenze apprese e l'assegnazione di nuovi compiti.
Il trattamento varia tipicamente da 4 a 20 sedute, a seconda della scelta e dell'impostazione del programma, sebbene il trattamento delle condizioni di comorbilità o dei sintomi gravi possa richiedere più tempo.
I clinici possono utilizzare varie combinazioni di tecniche cognitivo-comportamentali, oppure possono aderire ad un programma specifico manuale.
Gli interventi comuni di tipo cognitivo-comportamentale comprendono:
- la psicoeducazione in cui si aiuta il paziente ed i genitori a comprendere la connessione tra pensieri, sentimenti e comportamenti;
- il monitoraggio dell'umore, redigendo un diario sull'umore al fine di collegare le emozioni ai pensieri;
- attività piacevoli, intese come la creazione di un elenco di attività in cui il paziente ritaglia del tempo per svolgerle e farsi coinvolgere;
- tecniche di attivazione comportamentale come intraprendere un'attività sportiva di squadra, fare passeggiate con la famiglia;
- ristrutturazioni cognitive, caratterizzate dall'identificazione delle distorsioni cognitive e degli schemi di pensiero negativi al fine di sostituirli con modi di pensare più realistici e/o positivi.
Anche le abilità sociali, di comunicazione, di risoluzione dei conflitti e di risoluzione dei problemi sono componenti frequenti dei programmi cognitivi-comportamentali.
La psicoterapia cognitiva-comportamentale ha una vasta base di ricerca; come tale, l'approccio è stato tradizionalmente considerato il gold standard per il trattamento della depressione infantile e adolescenziale.
Sulla base dei risultati presentati in letteratura, nel 2008 la terapia cognitivo-comportamentale ha ricevuto lo status di trattamento ben definito per i giovani.
I parametri della pratica dell'American Academy of Child and Adolescent Psychiatry suggeriscono che i giovani con depressione lieve possono rispondere alla psicoterapia cognitiva-comportamentale da sola, mentre coloro che presentano forme di depressione moderata o grave possono necessitare sia della psicoterapia che di un trattamento farmacologico.
Queste linee guida raccomandano inoltre che il trattamento continui per un periodo di 6-12 mesi per evitare la ricaduta.
Rispetto alla pratica clinica, si raccomanda una personalizzazione dei programmi cognitivi-comportamentali per l'individuo ed un'applicazione di essi all'interno di una varietà di contesti clinici, inclusi ambulatori, scuole, nonché programmi di ospedalizzazione parziale.
Il livello di coinvolgimento dei genitori è variabile nella terapia cognitivo-comportamentale, ma è generalmente considerato come un elemento importante ed essenziale soprattutto nella popolazione più giovane di bambini e adolescenti.
A cura della Dottoressa Giorgia Lauro
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