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La logica di posizione - 7^ puntata

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on . Postato in Breve corso di psicoeconomia | Letto 1507 volte

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IL CRACK DI INIZIO MILLENNIO


IL CLIMA POSITIVO ALLA FINE DEL 1999


Al termine dello scorso anno in tutte le Borse europee si è diffuso un clima positivo legato sia alle prospettive per l’economia del prossimo futuro, e sia per la tacita convinzione che il “millennium bug” non avrebbe causato danni particolarmente significativi. D’altronde è ovvio che se ci fosse stata una reale paura di un “disastro tecnologico”, molti investitori avrebbero provveduto a liquidare le proprie posizioni prima del 31 dicembre, e a riaprirle poi a gennaio. Invece, molte borse hanno ritoccato i propri massimi storici, in attesa di iniziare l’anno 2000 con una prosecuzione di tali rialzi.

I FATTI POSITIVI DEL NUOVO ANNO 2000


Esattamente come molti si aspettavano, l’esordio del 2000 è stato caratterizzato dall’assenza di gravi problemi tecnologici legati al “baco”, e tutto si è risolto in alcuni problemi minori legati a particolari enti o istituzioni, di rilevanza assolutamente minima.

Lo spauracchio delle borse dunque era scomparso, e tutto era pronto per un esordio scoppiettante, invece, alla riapertura di gennaio si è verificato un clamoroso crack!

Osserviamo il seguente grafico dell’indice Mib30:

borsa6

Come potete osservare, la seduta inaugurale del nuovo anno è rappresentata dalla linea verticale lunga di inizio gennaio. La lineetta in alto a sinistra sta a rappresentare l’apertura, mentre quella in basso a destra la chiusura. E in quei due dati c’è tutta la storia di quella giornata. Le contrattazioni sono partite bene, con un nuovo record storico, poi sulla base delle prospettive di apertura negativa di New York, il mercato si è girato, e ha accelerato la discesa.


Notate la seduta successiva, che si è aperta con un gap down o gap negativo (vedi Dizionario del sito in https://web.tiscalinet.it/renatos ), che sta a dimostrare ancora una volta quanto il clima fosse pesante, e notate che un gap down si è ripetuto anche all’apertura della terza seduta.

Vi invito a notare come l’indice abbia impiegato tutta la seconda metà di dicembre per portarsi da quota 40.000 a 44.000, e come siano bastate sole 3 sedute per scendere da 44.000 a 40.000 e perdere circa il 10%! Evidentemente si era diffuso il panico! (Si tratta di un film già visto: Come guadagnare in borsa con la psicologia, pagg 97-99)

Che cos’è successo?

Si è verificata la cosa più semplice di questo mondo:

Chi ha guadagnato fino ad allora ha venduto ed ha portato a casa i profitti.


D’altronde era ovvio. Osservate da quanto tempo durava il rialzo e da che livello era partito: il Mib 30 si trovava in costante rialzo da fine ottobre, ed è partito da quota 32.000!

Al raggiungimento di quota 44.000 il rialzo è stato di 12.000 punti, quindi del (12.000/32.000)x100 = 37,5%

Secondo voi un indice che si trova in rialzo ininterrotto da due mesi e che arriva a segnare un bel +37,5% è pronto per una correzione? Certo.

La prima avvisaglia della correzione imminente si è avuta dai volumi (Come guadagnare in borsa con la psicologia, pagg.28-29): notate come siano saliti costantemente da fine ottobre fino a metà dicembre, per poi scendere costantemente da quota 40.000 in avanti. Notate anche la difficoltà dell’indice a superare la soglia dei 40.000 punti. Non è certo un caso.

In sostanza il calo dei volumi sta a significare che erano sempre in meno a crederci…

A quel punto mancava solo una “scusa” per vendere. Una buona idea poteva essere quella di aspettare l’inizio del nuovo millennio, e la dimostrazione che non sarebbe successo nulla, dal punto di vista informatico. Le borse avrebbero reagito positivamente e sul picco sarebbe stato ottimale uscire. Peccato che la stessa idea è venuta in mente a tanti.

In Borsa esiste un vecchio adagio che dice “compera sull’aspettativa e vendi sulla notizia” ed è molto conosciuto.

Il calo di New York ha innescato la miccia e tutti sono corsi a vendere. Notate come i primi giorni di gennaio i volumi siano tornati elevati in conseguenza del fuggi fuggi generale.

Previsioni per il futuro con la psicoeconomia

Utilizzando le nozioni di psicoeconomia delle prime puntate, possiamo dedurre che, dopo una discesa così veloce ed un’eventuale risalita lenta, chi avesse comperato a quota 44.000 trovandosi in pareggio venderà quasi sicuramente, lasciando sul grafico un doppio massimo (vedi Dizionario del sito in https://web.tiscalinet.it/renatos )

Questo significa che a 44.000 c’è una forte resistenza che se non venisse oltrepassata con forti volumi porterà probabilmente ad una fase di nuovi ribassi.


 


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