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Infanzia e adolescenza

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Sostenere l'autostima degli adolescenti. Pillole pratiche per genitori ed insegnanti

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Riflessioni sul tema della responsabilizzazione, educazione all’errore ed ascolto attivo. Tre strumenti straordinari per mantenere dei buoni livelli di autostima negli adolescenti.

di Francesca Mangano

Sostenere lautostima degli adolescenti. Pillole pratiche per genitori ed insegnantiL’ autostima si comincia a costruire fin dai primissimi anni di vita e rappresenta il valore che ogni individuo attribuisce a sé stesso. Non è qualcosa di pre-esistente, né di completamente presente o assente.

L’autostima si costruisce giorno dopo giorno attraverso i rimandi continui che le persone significative forniscono ai bambini ed adolescenti e attraverso le esperienze positive di efficacia che gli stessi sperimentano nel corso della crescita. I genitori, i fratelli, i nonni, i parenti e più tardi il gruppo dei pari e ed insegnanti plasmano e contribuiscono all’idea che bambini ed adolescenti hanno di sé stessi.

L'importanza di una sana relazione educativa

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La relazione educativa ha molte delle caratteristiche della situazione genitoriale e si possono rilevare dimensioni emotive, affettive e cognitive che riguardano entrambi i contesti educativi.

L'importanza di una sana relazione educativaLa relazione docente–discente non è immediatamente sovrapponibile alla relazione che ha la madre con il proprio figlio ma “ripete”, in qualche modo, la situazione genitoriale e si possono rilevare dimensioni emotive, affettive e cognitive che riguardano entrambi i contesti educativi.

In questo senso, l’attività educativa successiva, esercitata da parte della scuola, in ogni suo ordine e grado, sarebbe, secondo Blandino e Granirei (1995), evocatrice della relazione emotiva primaria avuta con la figura materna.

Lo sviluppo di una mente capace di pensare

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Un articolo di Alfredo Ferrajoli che, attraverso l'analisi del pensiero di alcuni eminenti psicoanalisti infantili, ci illustra lo sviluppo della mente del bambino e della capacità di pensiero, le sue potenzialità e le possibili problematicità.

Lo sviluppo di una mente capace di pensareErik Erikson ha introdotto l’espressione “fiducia di base” per indicare quel periodo della vita umana, corrispondente alla fase orale di Freud, durante la quale il bambino è in grado di percepire e riconoscere i sentimenti di accoglienza e amore da parte dell’ambiente circostante.

La presenza di traumi e frustrazioni intense in questo fase della vita del bambino può incidere sulla sua fiducia di base con conseguenti ripercussioni nella psicologia dell’adulto. Questo autore avverte però che non sono le frustrazioni a rendere nevrotici i bambini ma la mancanza, in queste frustrazioni, di un “significato sociale”.

All'inizio della vita umana: la psicologia prenatale

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All'inizio della vita umana: tra psicologia prenatale e alcuni contributi di Melanie Klein e Margaret Mahler.

Allìnizio della vita umana: la psicologia prenataleAll’inizio della vita umana, non essendo presente nei bambini l’attività del pensiero, non possiamo parlare di una presenza mentale ma di un substrato emozionale, di un “sentire indistinto” che pone le basi per lo sviluppo della mente.

Gli studi in campo psicologico e psicobiologico affermano, infatti, la presenza alla nascita di predisposizioni e attività riflesse e istintuali. In particolare, gli studi condotti dalla psicologia prenatale in questi ultimi anni hanno sottolineato l’importanza della relazione esistente fra la madre e il bambino fin dai primissimi stadi di vita fetale (ma anche embrionale).

Le fragilità della Puerpera

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Dopo il parto, mentre il corpo conosce da solo la strada verso la normalizzazione, il ritrovamento dell’equilibrio psicologico della puerpera ha dei tempi non definibili a priori, che fanno riferimento specificamente alle sue esperienze con la maternità, ai suoi vissuti emotivi, alla sua autostima.

Le fragilità della PuerperaLe settimane successive alla nascita di un bambino sono faticose tanto per il fisico quanto per la psiche della donna. Fra cambiamenti fisici, l’emergere di emozioni nuove ed intense, imprevedibili ed inarrestabili, le nuove responsabilità, l’adattamento ad una nuova fase della vita, e poi la stanchezza fisica e lo sbalzo ormonale, i primi tempi dopo la nascita di un figlio diventano particolarmente gravosi, e richiedono alla donna una quantità di energie fisiche e psicologiche che non tutte hanno e per le quali è necessario del tempo per recuperarle.

Identità psicologica: l'unicità dell'individuo

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Per permettere una crescita equilibrata ed in continuo arricchimento, è necessario che l’infanzia sia costellata di esperienze d'identità grazie alle quali il bimbo senta di appartenere ad un determinato gruppo ed in esso senta di potersi rispecchiare

Identità psicologica unicità dellindividuoL’identità rappresenta l’insieme delle nostre caratteristiche fisiche, psicologiche, culturali, emotive ed esperienziali, l’insieme di tutto ciò che ci rende unici, irripetibili e diversi l’uno dall’altro.

Comprende il modo di ragionare, comunicare, relazionarsi; l’insieme di interessi, competenze, abilità, talenti e apprendimenti. Ed è inoltre il frutto delle relazioni familiari ed extrafamiliari vissute fin dalla nascita, delle esperienze fatte e che hanno lasciato un segno dentro di noi, tanto positivo quanto negativo.

Ma le cattive madri esistono?

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Le cattive madri esistono e possono essere divise in due categorie: quelle che non vivono la maternità come un piacere e nonostante ciò accudiscono nel modo a loro più agevole i figli e quelle che non riescono ad amare i figli e ne danneggiano la crescita psico-emotiva

ma le cattive madri esistono?Diventare madre è un evento che sconvolge l’esistenza, quasi sempre in positivo, ma per alcune donne anche in negativo. Nel senso comune l’idea di affiancare ad un ruolo così importante un aggettivo tanto negativo non è neppure pensabile; finchè un film nel 2016 (Bad Moms) e la protezione dell’anonimato garantito dai social network non hanno fatto cadere il velo di ipocrisia che si tiene sul ruolo materno.

I bambini e le regole

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Favorire l’interiorizzazione delle regole e delle competenze sociali nel bambino, sapendo collocare questo processo nella sua giusta sede, al crocevia tra cognizione ed affettività.

bambini regoleAccade spesso, soprattutto verso la fine della scuola dell’infanzia, che insegnanti e genitori si proiettino verso il futuro accesso alla scuola primaria, preoccupandosi molto della capacità del bambino di sottostare a regole e limiti dati dall’adulto e dal nuovo contesto.

Gli Adolescenti, l'Estate e l'Amore

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L’estate è sinonimo di vacanza e di svago. Per gli adolescenti ancora di più. D’estate l’amore dei giovani esplode con colori infuocati e inattesi, brucia dei primi baci che annunciano nuove emozioni e travolge il corpo e la mente.

Gli Adolescenti, l'Estate e l'AmoreL’estate, per tutti è sinonimo di vacanza e di svago, di vita all’aria aperta. Per gli adolescenti ancora di più.

È il tempo del divertimento, del giorno lungo e vuoto di impegni, ma anche dell’esplorazione dei sentimenti e della ricerca di nuove esperienze e emozioni. Così di solito in estate, si intensificano i riti collettivi di iniziazione e di passaggio, si consolidano i contatti e i rapporti tra pari, si declina con più forza l’avventura e la trasgressione.

Se i genitori accudiscono i figli, il cervello si sviluppa prima e meglio

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Gli studi più recenti nel campo delle neuroscienze ci dicono che lo sviluppo precoce del cervello è direttamente influenzato dalle interazioni quotidiane che i bambini hanno con i loro genitori.

Se i genitori accudiscono i figli il cervello si sviluppa prima e meglioLa sopravvivenza dei bambini sappiamo dipendere dalla disponibilità dei genitori. Se i bisogni di protezione e accudimento vengono soddisfatti, automaticamente il cervello sperimenta piacere e gioia.

È proprio a partire da queste interazioni piacevoli che il cervello viene stimolato, motivando il bambino a relazionarsi con coloro che si predono cura di lui. Se, al contrario, tali aspettative non vengono soddisfatte, la loro fiducia nell'ottenere il soddisfacimento dei loro bisogni attraverso le relazioni può essere messa in discussione.

Cancro pediatrico: quando il bambino torna a scuola

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Tornare a una vita normale per un bambino affetto da cancro pediatrico è una condizione sempre più frequente. Questo implica diversi aspetti, tra i quali quello del rientro tra i banchi di scuola, che può verificarsi anche dopo mesi o addirittura anni di assenza

Cancro pediatrico quando il bambino torna a scuolaNegli ultimi anni, la ricerca ha fatto grandi passi avanti nella diagnosi e nella cura dei tumori dei bambini e dei ragazzi fino ad arrivare a una marcata e costante riduzione della mortalità per cancro pediatrico in Italia. I progressi della scienza hanno permesso, infatti, di giungere a un tasso di sopravvivenza superiore all’80%, percentuale che sale al 90% in caso di tumori del sangue. Basti pensare che negli anni ’80 non si andava oltre il 70%.

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