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Il test di Rorschach secondo il sistema di Exner - Intervista al Dr. Piero Porcelli

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Intervista al Dr. Piero Porcelli sul libro "Il test di Rorschach secondo il sistema di Exner", edito da Erickson di Trento

Psiconline ha deciso, questa volta, di giocare in casa. Intervistiamo Piero Porcelli, psicologo e psicoterapeuta pugliese che è stato fra i primi a collaborare con noi, fin dalla "fondazione" del nostro sito con lo spirito del pioniere del web e, sopratutto, dell'appassionato di psicologia. Di chi, insomma, ama il lavoro che ogni giorno porta avanti e vuole contribuire decisamente a diffonderlo e a farlo divenire ogni giorno più concreto e valido sia dal punto di vista scientifico che umano.
Piero, pur impegnatissimo nel suo lavoro, non rinuncia ad essere on line quasi quotidinamente per "parlare di psicologia" e per creare una comunità professionale sempre più attenta e qualificata.

E con il suo ultimo lavoro ("Il test di Rorschach secondo il sistema di Exner ", edito da Erickson di Trento e scritto insieme a John E. Exner e Paola Appoggetti) è riuscito ancora una volta a centrare l'obiettivo: rendere semplice ed efficace una materia complessa come è, per esempio, il campo dell'assessment psicologico ed in particolare il "mondo del rorschach". Lo incontriamo in una pausa del suo lavoro quotidiano e lo intervistiamo per voi, sperando di riuscire a tramettere in pieno il senso del libro ed i suoi obiettivi ultimi.

Psiconline:
Il test di Rorschach è uno degli strumenti di valutazione della personalità più usati dagli psicologi sia in Italia che all'estero ed ha già una nutrita bibliografia in italiano. Perché un altro libro sul Rorschach?

Dr. Piero Porcelli
E' un libro un po' diverso dagli altri, in effetti. Da un lato, è la convergenza di una gran quantità di ricerche sul Rorschach effettuate negli ultimissimi anni a livello internazionale, testimoniate nel libro dalla traduzione di alcuni fra i maggiori articoli e capitoli di libri pubblicati in lingua inglese. Dall'altro, è un punto di partenza poiché tende ad introdurre finalmente in Italia il sistema Rorschach che nel mondo, soprattutto negli Stati Uniti, è diventato il riferimento standard per questo test, ossia il Comprehensive System elaborato da John Exner. Per questo motivo, Exner è stato vicino a me ed alla collega Appoggetti nel lavorare a questo progetto, e ne è co-curatore. E per questo motivo, inoltre, compaiono nel libro lavori dei maggiori autori dell'universo Rorschach come Anne Sanglade (dell'Università Parigi X), Irving Weiner (presidente dell'International Rorschach Society), Gregory Meyer (editor della maggiore rivista di psicodiagnostica, il Journal of Personality Assessment), Don Viglione (dell'Università di San Diego, California), George Stricker e Jerry Gould (dell'Adelphi University di New York), oltre allo stesso Exner

Psiconline:
Quindi fondamentalmente si tratta di un libro sul sistema Exner del Rorschach. Di che cosa si tratta essenzialmente? Quali sono le differenze principali con i sistemi Rorschach più conosciuti in Italia?

Dr. Piero Porcelli
Il Comprehensive System risulta effettivamente una sorta di novità in Italia, anche se è nato alla metà degli anni '70, quindi ha già circa 30 anni di storia. E' attualmente il sistema più usato nel mondo nella pratica clinica, il più insegnato nelle università statunitensi, il "gold standard" nelle riviste specialistiche internazionali e soprattutto il più valido in senso psicometrico. Nasce dall'idea di Exner, quand'era ancora docente alla Long Island University di New York, negli anni '60, di sviluppare un sistema Rorschach che integrasse tutti i differenti sistemi già esistenti. In effetti, fino allo sviluppo del Comprehensive System, i sistemi Rorschach erano così tanti e diversi fra loro che si può tranquillamente affermare che non è mai esistito "il" test di Rorschach ma tanti test quanti erano i sistemi, con l'unico punto in comune dato dall'utilizzare le stesse 10 tavole originali. Mettere insieme tanti sistemi avrebbe potuto costituire uno dei tanti tentativi di eclettismo che ci sono stati negli oltre 80 anni di vita del test, senza apportare sostanzialmente nulla di nuovo. Il Comprehensive System è invece stato uno spartiacque storico, quasi l'inizio di una "fase paradigmatica" nella storia del Rorschach, per usare l'espressione dell'epistemologo Thomas Kuhn. Ciò è stato possibile grazie all'estrema attenzione ai dati empirici, che hanno consentito al test di avere una solida base psicometrica che lo pone accanto a tutti gli altri test di personalità scientificamente solidi, uno per tutti il MMPI. Il sistema di Exner infatti rispetta tutte le regole canoniche di scientificità di un test psicologico, dalla affidabilità sia inter-osservatore che temporale di test-retest (da poche settimane fino a 3 anni) della siglatura alle varie sfaccettature della validità, sia convergente che divergente che predittiva. Solo per fare un esempio, le sigle che compongono la "siglatura" delle risposte (localizzazione, determinanti, e così via) sono entrate nel Comprehensive System se hanno ottenuto un coefficiente di accordo inter-osservatore superiore a 0.80, il che significa che due persone addestrate all'uso di questo sistema siglano allo stesso modo la stessa risposta oltre ben l'80% dei casi. Si tratta solo di una delle caratteristiche psicometriche del Comprehensive System ma è centrale poiché sappiamo che una delle maggiori accuse al Rorschach è di essere uno strumento troppo soggettivo. Tutti questi aspetti sono largamente spiegati nel libro.

Psiconline:
Il Comprehensive System può allora essere considerato come "superiore" agli altri sistemi Rorschach?

Dr. Piero Porcelli
Eviterei il termine "superiore" in questo campo. Il Comprehensive System ha indubbiamente fondamentali vantaggi sugli altri sistemi grazie al fatto che una qualsiasi affermazione interpretativa elaborata all'interno di questo sistema ha una solida base scientifica ed esiste una letteratura empirica che ne supporta la validità. Si tratta di un aspetto importante: basti pensare all'uso del Rorschach nell'ambito della psicologia forense. Ma questo non significa certamente superiorità poiché tanti altri sistemi Rorschach hanno identica dignità scientifica. Se con il Comprehensive System il Rorschach è diventato uno strumento potente di valutazione della personalità è perché si sono verificate per la prima volta delle condizioni ottimali di ricerca. Ad esempio, l'interpretazione si basa sui valori ottenuti da un campione normativo enorme stratificato per provenienza, sesso, età, ecc. secondo i criteri standard della composizione epidemiologica dei gruppi di riferimento normativo, costituito da oltre 1500 soggetti adulti non-pazienti, circa 1400 bambini di età compresa fra i 5 ed i 16 anni, circa 1500 pazienti con varie diagnosi psichiatriche (schizofrenici, depressi e disturbi gravi di personalità). Il capitolo del libro scritto da Viglione è una review sulla validità scientifica ed utilità clinica delle variabili incluse nel Comprehensive System, da cui si può valutare l'ampia letteratura che supporta il sistema. E' secondo me l'aspetto più interessante del Comprehensive System: la possibilità concreta di porre termine a tutte le critiche di soggettivismo e dubbia scientificità che sono state rivolte al Rorschach come test proiettivo, così come è stato sempre inteso.

Psiconline:
Questo è un aspetto realmente nuovo per chi è abituato a considerare il Rorschach come test proiettivo. Vuol dire allora che il Rorschach non è un test proiettivo?

Dr. Piero Porcelli
Si, è un aspetto quasi sconcertante, e devo confessare che quando mi sono avvicinato al Comprehensive System oltre 10 anni fa è ciò che più mi ha intrigato, proprio perché metteva in crisi anni di studio di questo test, fin dai tempi dell'università. Nel Comprehensive System, il Rorschach non viene inteso come strumento proiettivo. Il punto è questo: attraverso studi sperimentali effettuati anche con tecnologia raffinata (come l'eye scanning), Exner ha potuto verificare che il processo mentale di risposta alle tavole non si basa primariamente sul meccanismo della proiezione (o meglio: non si basa esclusivamente su di esso; anche su di esso, ma non come aspetto centrale) ma su complesso processo decisionale che usa modalità percettive e cognitive dello stesso tipo dei più classici processi di problem solving. Vi sono alcuni capitoli del libro espressamente dedicati a delineare questo punto: quelli scritti da Appoggetti e me, da Exner e dalla Sanglade. La questione si incentra sulla natura delle macchie. Come dimostrato da Exner, parlando di "critical bits", le macchie non sono del tutto ambigue e non strutturate, anzi. Vi è un aneddoto curioso: dopo aver elaborato e verificato sperimentalmente questa sua ipotesi, Exner ha trovato nell'archivio di Hermann Rorschach messo a disposizione dai figli le note dello stesso Rorschach in cui descrive come ha ottenuto le 10 (in origine 15) tavole: non spargendo casualmente inchiostro sul foglio, come abbiamo sempre creduto, ma dipingendo ciascuna tavola sui prototipi delle macchie casuali (alcuni di questi prototipi possono esser visti nel museo "Rorschach Archives" recentemente inaugurato a Berna), facendo particolare attenzione alla rassomiglianza delle aree con specifici oggetti (un esempio per tutti, gli animali quadrupedi nei dettagli rosa laterali della Tavola VIII). Il test è quindi un test di performance cognitiva basato sulla percezione di tipo problem solving, in cui il meccanismo della proiezione viene qualche volta utilizzato.

Psiconline:
I capitoli del libro hanno solo carattere teorico? Vi sono aspetti clinici presenti nel volume?


Dr. Piero Porcelli
No, non è solo un libro teorico. Il Rorschach non è una teoria della personalità ma uno strumento diagnostico. In quanto tale, è al servizio di un preciso scopo primario: la clinica. Il libro illustra aspetti tecnici "interni" al test, per così dire: ossia la natura delle macchie, il processo di risposta, la validazione degli indici del Comprehensive System, la descrizione di gran parte delle sigle usate nel sistema di Exner. Ma ha una cospicua parte clinica, perché è appunto ciò per cui esiste questo test: deve servire a qualcosa. Il Rorschach è un test molto "costoso": la formazione all'uso del test è molto lunga per la sua elevata complessità, come sa bene chi l'ha fatta, e necessita di molto tempo per la somministrazione, la siglatura e l'interpretazione. Quindi il suo valore incrementale d'uso deve necessariamente essere molto elevato. Il capitolo di Weiner tratta i vari approcci all'interpretazione Rorschach, un mio capitolo finale è una discussione su due casi clinici (uno tratto da un ambulatorio di medicina psicosomatica ed uno relativo ad un caso di maltrattamento inviato dai servizi territoriali) ed il capitolo di Stricker e Gold illustra la possibilità di integrare i dati del Rorschach con altre fonti di informazione, dai dati anamnestici ad altri test auto-somministrati. A questo proposito, vorrei segnalare il capitolo di Meyer in cui si discute del delicatissimo problema metodologico di integrare i risultati del Rorschach con quelli di un altro diffusissimo test di personalità, il MMPI. Le connessioni fra questi due test è estremamente più complessa e difficile di quanto si possa pensare e trovo le argomentazioni di Meyer preziose per chiunque adoperi questi due strumenti di personalità.

 

(a cura di Luigi Di Giuseppe)

 

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