Le parole e i sogni
Qual è lo stato dell’arte dell’interpretazione dei sogni e del loro utilizzo clinico in psicoanalisi?
In questo volume vari autori tentano di rispondere a questa domanda essenziale da prospettive teoriche differenti.
Essenziale perché il sogno conserva intatto il suo statuto privilegiato non solo nei modelli classici della psicoanalisi, ma anche in quelli più attuali ed emergenti.
In tutti è ribadito il nesso fondante che vige, non solo in analisi ma anche nella vita, tra le parole e i sogni. Da qui il titolo, ispirato a una poesia di Elisa Biagini, dove le lettere delle parole figurano come l’acqua che nutre ‘la pianta del sognare’.
Viene così sottolineata, come ci ha insegnato Winnicott, la circolarità inscindibile che lega il sognare umano e il linguaggio. In ogni nuovo nato, perché possa sognare e, quindi, dare un senso personale all’esperienza – una possibilità che in varia misura viene persa nella sofferenza psichica –, occorre che sia prima il linguaggio a costruire lo spazio del sogno. Ma è, anche, grazie alla sua capacità di rêverie che la madre trova le parole più felici per istituire in lui questo spazio.
autori
Graziano De Giorgio, psichiatra e psicoanalista della SPI e dell'IPA, è autore di numerosi articoli scientifici di interesse psichiatrico e psicoanalitico.
Collabora con il PIEE, Istituto dell'IPA per lo sviluppo della psicoanalisi nell'Est Europa.
Giuseppe Civitarese, Psichiatra e Psicoanalista della Società Psicoanalitica Italiana (SPI), dell’American Psychoanalytic Association (APsaA) e dell'International Psychoanalytical Association (IPA). Vive e lavora a Pavia.
Ha pubblicato numerosi lavori di psicoanalisi sulle maggiori riviste italiane e internazionali.
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Tags: parole psicoanalisi sogni, interpretazione utilizzo clinico pianta del sognare