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PSICOLOGIA NEWS n.268 - 3.8.2006

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  • La parola come cura. La psicoterapia della psicosi nell'incontro con Gaetano Benedetti
  • Che genere di moda?
  • In-dipendenza: un percorso verso l'autonomia. Vol. I - Manuale sugli aspetti eziopatogenetici, clinici e psicologici delle dipendenze
  • Noi e loro. Gruppi di lavoro nelle organizzazioni
  • Segni e sogni di una notte di mezza età
  • Il comportamento prosociale. Aspetti individuali, familiari e sociali
  • Alzheimer e riabilitazione cognitiva
  • Genitori felici. Crescere felici con i propri figli
  • Gli ingredienti dell'amore
  • Si può vincere la timidezza?

A.S.P. Associazione di studi psicoanalitici
La parola come cura. La psicoterapia della psicosi nell'incontro con Gaetano Benedetti
2006, Collana: Psicoterapie, Pagine: 256
Prezzo: € 23,00
Editore: Franco Angeli

La psicoterapia di Gaetano Benedetti si configura come incontro esistenziale che, facendo toccare al terapeuta il limite della non-esistenza del paziente, gli permette di darle voce e di strapparla alla condanna della non dualizzazione e della perdita di senso e di simboli.
In sessant'anni di cura della malattia mentale, questo esperto di fama internazionale, autore di oltre cinquecento pubblicazioni e maestro di tre generazioni di psicoanalisti dell'Associazione di Studi Psicoanalitici (ASP) e della Scuola di Psicoterapia Psicoanalitica (SPP) di Milano, ha continuato a lottare per la dignità, la salvezza, la cura dei "folli", approfondendo ed elaborando un modello originale di psicoterapia della psicosi. La sua capacità di trasmettere al terapeuta, oltre che un metodo, anche una profonda ed etica tensione esistenziale permea tanto gli scritti e le testimonianze dei suoi ex-allievi e collaboratori, qui raccolte e curate per l'ASP da Daniela Maggioni, quanto il libro-intervista L'Expérience de la psychose (Erès Ed., 2003) di Gaetano Benedetti e Patrick Faugeras, psicoanalista francese che ha saputo "incontrare" Benedetti e introdurlo in Francia.
Si trovano qui illustrati, nel materiale clinico di impressionante verità, i concetti di dualizzazione, positivizzazione, psicopatologia progressiva e, in particolare, di soggetto transizionale, uno dei concetti più originali creati da Benedetti.
Questa raccolta si rivolge a psichiatri, psicologi, psicoterapeuti, psicoanalisti e operatori dell'ambito della salute mentale che non vogliono rassegnarsi a condannare "il chiasso insopportabile del silenzio" all'incomunicabilità ed alla sola risposta farmacologia.


Laura Bovone , Lucia Ruggerone (a cura di)
Che genere di moda?
2006, Collana: Produrre cultura creare comunicazione, Pagine: 192
Prezzo: € 18,00
Editore: Franco Angeli

Il volume raccoglie una serie di saggi che riguardano il rapporto tra il fenomeno moda, l'appartenenza di genere e la costruzione sociale del maschile-femminile.
Nella prima parte la moda viene analizzata in quanto strumento di formazione di un'identità di genere, vista soprattutto come il risultato di pratiche interazionali e di consumo in cui gli attori la utilizzano, insieme all'abbigliamento, per "mettere in scena" il proprio ruolo sociale. Una particolare attenzione è rivolta al mondo giovanile, in cui si rileva una tendenza all'avvicinamento dei codici vestimentari di ragazzi e ragazze, anche se ricerche ad hoc dimostrano come il loro rapporto con l'abito continui ad essere diverso: esso è parte della propria identità per le giovani donne, maschera provvisoria e inautentica per i giovani uomini.
Si passa poi all'analisi delle rappresentazioni visuali della moda e delle tipologie corporee in esse dominanti, con particolare attenzione al ruolo svolto dall'abito nei processi di culturalizzazione del corpo, processi che rendono anche la nostra fisicità un oggetto culturale. In particolare, gli ideali di bellezza proposti dall'iconografia di moda possono diventare, soprattutto nel caso delle giovani donne, dei veri e propri modelli cui ispirarsi nella costruzione del proprio self, una tendenza che ovviamente si connette alla diffusione di patologie sociali relativamente nuove come i disturbi del comportamento alimentare. In tale contesto, il linguaggio dell'arte, con la sua diversa sensibilità nei confronti del corpo femminile, viene proposto come alternativa allo sguardo imposto dalle rappresentazioni mediatiche di massa.
Gli autori, noti studiosi italiani e stranieri di diversa provenienza disciplinare, spaziano dall'ottica sociologica a quella economica, dalle prospettive psicologiche a quelle semiotiche, fino alla sensibilità artistica contemporanea.
Scritti di: N. Audisio, M. Barnard, M. Dell'Angelo, J. Entwistle, A.M. Gonzalez, E. Mora, M. Ricchetti, R. Sassatelli.

Laura Bovone è ordinario di Sociologia della comunicazione nella Facoltà di Scienze politiche e direttore del Centro per lo studio della moda e della produzione culturale (Modacult) dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Lucia Ruggerone è docente di Sociologia dei processi culturali presso l'Università Cattolica di Milano.


Teresa Albano, Lolita Gulimanoska (a cura di)
In-dipendenza: un percorso verso l'autonomia. Vol. I
Manuale sugli aspetti eziopatogenetici, clinici e psicologici delle dipendenze

Allegati: test on-line
2006, Collana: Clinica delle dipendenze e dei comportamenti di abuso, Pagine: 368
Prezzo: € 32,00
Editore: Franco Angeli

Cos’è la dipendenza? Come riconoscere la dipendenza patologica e come affrontarla?
Teresa Albano e Lolita Gulimanoska hanno voluto compiere una riflessione sulla nosografia e sui meccanismi eziologici e patogenetici delle dipendenze. L’opera che ne è sorta è stata suddivisa in due volumi.
In questo primo volume sono raccolti i contributi dei maggiori esperti italiani nel campo delle dipendenze patologiche e sono esposte le determinanti sulle quali si anima attualmente il dibattito scientifico e istituzionale in materia di dipendenze e di stili di consumo patologici. Vengono offerti validi stimoli critici per una riflessione integrata nell’ottica bio-psico-sociale ed interdisciplinare fondamentale per la riorganizzazione dei servizi. Il libro è di ampio respiro culturale e fornisce risposte alle domande degli studenti e degli operatori che desiderano fornirsi di strumenti adeguati per riconoscere e classificare le dipendenze. Ma è utile anche a chi, per varie ragioni, si trova ad affrontare le trappole insite nel processo della dipendenza patologica.
Nel secondo volume, accademici e studiosi di fama internazionale, con una lunga esperienza clinica nel campo delle addiction, proporranno dei percorsi di in-formazione sulle attuali pratiche terapeutiche e preventive riguardo alle nuove forme patologiche (la dipendenza affettiva, lo shopping compulsivo, il gioco d’azzardo, la dipendenza da lavoro, le IAD) e a quelle che siamo soliti classificare come dipendenze da sostanze (la tossicodipendenza, alcoldipendenza, farmacodipendenza).
Visitando il sito www.francoangeli.it e accedendo all’Area Università si può disporre dell’allegato didattico multimediale con test di autovalutazione per gli studenti.

Teresa Albano, psicologa, insegna Psicologia delle Dipendenze presso la Facoltà di Psicologia “La Sapienza” di Roma. È didatta del Centro Studi di Terapia Familiare e Relazionale di Roma. Formatrice in ambito socio-sanitario, docente e progettista di corsi di formazione rivolti a operatori di settore.
Lolita Gulimanoska, psicologa clinica, cultore della materia presso la Cattedra di Psicologia delle Dipendenze della Facoltà di Psicologia “La Sapienza” di Roma e presidente dell’Associazione “Igea.Psi-Associazione Italiana per la Salute e la Prevenzione Psicologica”. Ha pubblicato diversi lavori sull’argomento tra i quali Peer Educator Club. con M.G. Cancrini (Scione, Roma, 2003).


Luca Amovilli
Noi e loro. Gruppi di lavoro nelle organizzazioni
2006, Collana : Individuo gruppo organizzazione, Pagine: 348
Prezzo: € 26,00
Editore: Raffaello Cortina

I gruppi di cui si legge in gran parte della letteratura sul tema sembrano esistere solo in quei testi, non nella realtà. In ''Noi e loro'', invece, l’approccio al lavoro di gruppo passa attraverso le esperienze e gli eventi della vita organizzativa. In particolare, il libro puntualizza, con esempi e casi concreti, come lo psicologo possa operare professionalmente senza limitarsi alla sfera della diagnosi e dell’intervento sull’individuo, ma agendo insieme al livello del gruppo e dell’organizzazione e utilizzando una serie di categorie semplici ed efficaci.

Luca Amovilli insegna Psicologia del lavoro e delle organizzazioni all’Università ''La Sapienza'' di Roma. Ha pubblicato ''Imparare a imparare'' (Bologna 1994) e ''Organizzare qualità'' (1995).


Geni Valle
Segni e sogni di una notte di mezza età
2006, pagine: 92
Prezzo: € 12.00
Editore: Magi

Trenta erano pochi,
l'ho capito a quaranta,
quaranta erano pochi,
l'ho capito a cinquanta
che non sono pochi
né più di cinquanta,
sarebbe un peccato capirlo a sessanta…

però se faccio la prova del nove
avanzano undici, ne ho trentanove.

«Vale per uomini e per donne: le emozioni da mezza età appartengono a tutti. Il mio rimedio personale consiste sempre nel non oppormi, ma nell'assecondare il flusso dell'esistenza. Possiamo avviarci con entusiasmo verso nuove esplorazioni e nuove scoperte: la ricerca della giusta distanza dalle cose, da se stessi e dalla vita, attraverso la revisione di certi valori soggettivi, ci può regalare un nuovo e profondo senso di libertà. La consapevolezza di quanto abbiamo tralasciato, non goduto, trascurato, può trasformarsi in potente carburante per nuovi entusiasmi e inimmaginabili curiosità. La vita quotidiana ha più bisogno che mai di essere alleggerita e illuminata dalla fantasia che la spolveri di piccole magie. Anche io vedo persone anziane tranquille che se la spassano, [...] superato il passaggio, divengono più consapevoli del loro amore per la vita; il tempo, così impreziosito, si dilata. Sono sempre ammirata nel vedere mia madre, ultrasettantenne, capace di godere profondamente di pochissimo.»

Sono una vagabonda sedentaria. Ho scelto una professione che mi permette di viaggiare incessantemente… nei pensieri di chi mi sceglie come compagna di percorsi interiori. Neuropsichiatra infantile e psicoanalista, sono membro Ordinario dell'Associazione Italiana di Psicoanalisi (A.I.Psi). Cercando leggerezza, percorro la vita con l'innocente mania dei viaggiatori: raccontare le proprie avventure. Niente diapositive! Nella valigia ho una penna, l'amore per la scrittura e occhiali psicoanalitici. Prendo appunti di viaggio: un lettore può sempre completarli. Durante una sosta, ho catturato nella poesia gli odori della crescita di madri e bambini (Festa comincia, nicomp l.e., 2003). La passione per i sentieri della psiche è divenuta giuoco di parole e concetti ne Le psicastrocche (Edizioni Magi, 2004), da usarsi come amuleto contro la «seriosità» che minaccia pazienti e analisti. Vivo e lavoro a Roma. Le mie radici affondano in scanzonato terriccio toscano. Sto visitando il paese di Mezzetà.


Gian Vittorio Caprara , Silvia Bonino (a cura di)
Il comportamento prosociale. Aspetti individuali, familiari e sociali
2006, pagine: 264
Prezzo: € 23,00
Editore: Erickson

Che cos’è la prosocialità? Questo termine è ampiamente utilizzato dagli psicologi per indicare qualsiasi comportamento volontario diretto a portare beneficio ad altre persone.
Questo libro affronta il tema del comportamento prosociale da più prospettive, partendo dal presupposto che si tratta di una fondamentale modalità di interazione sociale, spesso sottovalutata, confusa o sovrapposta con l’altruismo, e in cui entrano in gioco condizionamenti sociali, convinzioni morali, abilità, emozioni.
Si può educare alla prosocialità? Perché alcune persone sono più inclini ad aiutare il prossimo, a mettere in atto atteggiamenti benefici per il contesto sociale in cui operano? E come si può misurare il grado di prosocialità?
A questi e ad altri interrogativi si propone di dare una risposta questo volume a più mani, grazie a capitoli mirati in cui esperti e studiosi indagano sulle relazioni che la prosocialità intrattiene con l’empatia, l’autostima, ma anche con l’apprendimento, il rendimento scolastico, le differenze di genere, la terza età, la felicità.


Luciana Quaia
Alzheimer e riabilitazione cognitiva
2006, pagine: 152
Prezzo: € 14,10
Editore: Carocci

Esercizi, attività e progetti per stimolare la memoria. Assistite o conoscete una persona colpita da demenza e pensate che ormai non ci sia più niente da fare per la sua memoria? Che siate operatori professionali o no, in questo libro troverete esercizi, giochi, proposte di attività e progetti operativi che aiuteranno a considerare in modo diverso la persona malata e le sue possibilità, permettendo di sollecitare le sue capacità intellettive, relazionali e affettive in forma semplice e piacevole. Attraverso la presentazione di alcuni metodi già sperimentati nella pratica lavorativa, viene inoltre spiegato, con un linguaggio chiaro, come costruire un progetto di lavoro. La malattia ruba la memoria, ma non ruba la storia individuale, se chi è accanto al malato viene aiutato a difenderla e conservarla.

Luciana Quaia è psicologa gerontologa, è consulente presso case di riposo e centri diurni integrati della provincia di Como. Particolarmente impegnata sul problema delle demenze, svolge attività di sostegno a gruppi di familiari, riabilitazione cognitiva a persone con decadimento cognitivo, formazione a operatori sociali e sanitari.


Lidia Piatti
Genitori felici. Crescere felici con i propri figli
2006, Collana: partenze, Pagine: 88
Prezzo: € 13,00
Editore: La Meridiana

La felicità… bah!!! Pagine e pagine, anzi volumi e volumi scritti da filosofi, psicologi, scienziati, teologi… eppure dimentichiamo che, in fondo, tutti i genitori si pongono domande a partire dalla comune aspirazione alla felicità per sé e per i loro figli.
E le risposte non le ritrovano riflettendo sui massimi sistemi, ma solo all’interno della loro vita quotidiana, sperimentando, ad un certo punto, una pienezza della relazione educativa.
Queste pagine sono rivolte ai genitori che si ripropongono di vivere la propria funzione con gioia. A coloro che, pur tra alti e bassi, comunque si appassionano al compito di rigenerare continuamente se stessi insieme ai loro figli. Ai genitori che non vedono il loro mandato come un dovere gravoso e non lo vivono come un’abitudine. Piuttosto, lo sentono come una “chiamata” da parte della vita, a cui rispondere con entusiasmo, perché sentono la gratuità della presenza dei figli nella loro vita… E se anche si fossero ritrovati un giorno ad essere genitori per caso, in seguito hanno scelto di esserlo per davvero.
Questo libro, inconsueto ma indispensabile, accattivante ma denso, è rivolto a tutti quelli che sono alla ricerca non solo della felicità dei loro figli, ma anche del modo migliore per essere genitori, rimanendo se stessi e con la gioia di esserlo.

Lidia Piatti, counsellor secondo l’approccio Centrato sulla Persona, formatrice del Metodo Gordon, svolge attività di formazione per insegnanti, genitori ed educatori, progetta e realizza interventi con i gruppi-classe ed è responsabile di sportelli di ascolto e consulenza educativa. È co-fondatrice della coop. “Prospettive” di Como e collabora da anni con una comunità terapeutica. Madre “con passione” di due figli, ormai giovani adulti.


Valerio Albisetti
Gli ingredienti dell'amore
2005, Collana: Note di psicologia, pagine 36
Prezzo: € 3,10
Editore: Paoline

Questo breve testo di psicologia di V. Albisetti parte da una considerazione fondamentale: un rapporto di coppia deve essere costruito su due ingredienti fondamentali: la sincerità e la fiducia.
La sincerità è un modo di comunicare che si basa sulla verità. È sinonimo di rispetto, di stima per l’altro. E implica fiducia in se stessi e nel partner.
Tra due innamorati non devono esserci segreti: senza verità non c’è amore. La sincerità produce sicurezza in una coppia e la rende aperta, disponibile alla vita.
Solo la verità e la sincerità ci danno la fiducia necessaria per costruirci come persone mature e impostare rapporti saldi e duraturi.


Valerio Albisetti
Si può vincere la timidezza?
2006, Collana: Note di psicologia, pagine: 36
Prezzo: € 3,50
Editore: Paoline

In brevissime pagine l’autore riesce a delineare uno dei problemi più diffusi, specialmente nella giovinezza: la timidezza. E sostiene che timidi non si nasce ma si diventa. Per un complesso di inferiorità che fin dall’infanzia porta a prenderci troppo sul serio. E analizza le varie cause, pedagogiche, ambientali, che possono originare questo complesso che porta, poi, alla timidezza.
Uno dei rimedi che V. Albisetti ritiene importante, è quello di abituarsi a sorridere della propria inadeguatezza perché, strano a dirsi, la timidezza può nascere anche da un io smisurato…
Tuttavia, la timidezza, se si mantiene entro limiti normali, può anche divenire una molla per l’evoluzione della personalità.
Paginette di rapida analisi delle situazioni, specialmente in campo educativo; riflessioni come “massime” da utilizzare per superare il disagio della timidezza… fanno di questo volumetto una sorta di “vademecum” di grande utilità formativa.

 

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