Pazzi da slegare
ALLE ORIGINI DELLA PSICHIATRIA UMANISTICA
Il neurologo e psichiatra americano William White si fece promotore negli anni Venti del Novecento di una nuova psichiatria, che rinunciava ai metodi di cura coercitivi e puramente farmacologici per aprirsi alla dimensione umana della malattia mentale.
White perseguì questa idea sia con provvedimenti concreti, come l’abolizione della camicia di forza e la creazione di un ambiente più accogliente per i pazienti, sia con la pubblicazione di studi teorici, in cui rifletteva sull’importanza di sviluppare un approccio medico che tenga conto della struttura biologica, del contesto sociale e della storia personale di ciascun individuo. Alcune di queste idee sono raccolte negli scritti presentati qui per la prima volta in traduzione italiana, che permettono di conoscere un autore pressoché assente dagli studi psicologici e medici del nostro Paese.
AUTORE
William A. White (New York, 1870 – Washington, 1937) Medico e psichiatra, grazie alle capacità cliniche dimostrate al Binghamton State Hospital viene chiamato dal presidente Theodore Roosevelt a dirigere l’ospedale psichiatrico governativo St. Elizabeths di Washington. All’attività di direttore sanitario, affianca quella di docente alla Georgetown University e quella di pubblicista.
Nel 1943, a New York, Erich Fromm, Harry Sullivan e Clara Thompson fondano in suo nome il William Alanson White Institute, che ancora oggi rappresenta una delle realtà più importanti della psicoterapia americana e mondiale.
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Tags: malattia mentale psichiatria umanistica neurologo dimensione umana contesto sociale storia personale