Stress e altri equivoci
La parola «stress» ha invaso il linguaggio della quotidianità. Nella nostra vita tutto è diventato «stressante », ma mentre si allunga senza fine la lista delle cause e degli effetti potenzialmente nocivi, che cosa si nasconde dietro l'uso, e l'abuso, di questo termine?
Il termine «stress» detiene oggi un primato d'uso che ne fa senza dubbio una chiave di lettura privilegiata del disagio contemporaneo e al tempo stesso uno degli specchi favoriti della nostra epoca.
Alla lettera, «stress» significa semplicemente «tensione», ma il ricorso a un concetto proposto come scientifico, e divenuto in realtà vago e ambiguo, va sempre piú diffondendosi come spiegazione dell'insorgenza dei piú svariati disturbi emotivi e fisici.
Tale non innocente equivoco di fondo ne trascina con sé altri piccoli e grandi, quali la perdita del confine tra normalità e patologia, il ruolo della forza dell'Io di ciascuno a fronte delle difficoltà della vita, il significato dell'adattamento; ma soprattutto alimenta la confusione sui possibili rimedi.
Definirsi stressati può essere, a livello culturale e individuale, un modo per non fare i conti con sofferenze e fragilità interiori, spostando all'esterno cause e rimedi.
Autore
Simona Argentieri è membro ordinario e didatta dell'Associazione Italiana di Psicoanalisi e dell'International Psycho-analytical Association. Tra i suoi libri: Il padre materno (1999 e Super ET Opera Viva 2014); La Babele dell'inconscio (2003 con J. Amati e J. Canestri); L'ambiguità (Einaudi, 2008); A qualcuno piace uguale (Einaudi, 2010); In difesa della psicoanalisi (Einaudi 2013, con S. Bolognini, A. Di Ciaccia e L. Zoja); Stress e altri equivoci (Einaudi 2015, con N. Gosio). Collabora con l'«Espresso» e «Micromega». Nicoletta Gosio è psichiatra e psicoterapeuta. Ha pubblicato Nulla di personale (Pendragon), con M. Rossi Monti, Depressione: il paradigma errante (Franco Angeli) e, con S. Argentieri, Stress e altri equivoci (Einaudi).
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