Trauma e perdono
Largamente interdisciplinare, corredato di un’ampia bibliografia internazionale e arricchito da una riflessione teorica sofisticata ma sempre concretamente ancorata alla pratica, il volume indica strade nuove per la psicoterapia di uno degli eventi più disconosciuti della nostra società, a livello familiare, intergenerazionale, politico e sociale. Viene inoltre ipotizzato un “al di là del trauma”, una possibile interruzione nella catena delle identificazioni traumatiche tra una generazione e l’altra, un “andare oltre” la posizione interna di vittima e di persecutore, processo che l’autrice definisce “perdono” come integrazione intrapsichica delle scissioni interne, senza alcuna accezione religiosa, identificando nella resilienza la capacità del sopravvissuto di superare la disumanizzazione e l’esperienza del male.
Questo “al di là del trauma” consiste in una profonda riparazione del soggetto come del tessuto sociale ferito, che permette al sopravvissuto di superare la disumanizzazione subita e l’esperienza del male, contribuendo attraverso la propria esperienza anche al risanamento della società.