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Essere o non Essere? ... meglio ridere

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Domanda "Ti ritiri tu?" Risposta "Trullallerollà". E' solo un vecchio gioco di parole, ma è sempre efficace. Chi potrebbe essere a pronunciarne la prima parte?

riso e buonumoreUn maratoneta al lumicino delle proprie energie? Un manager che sta "ristrutturando" la propria azienda? Un "tombeur des femmes", un donnaiolo insomma alle prese per la prima volta con un rivale in amore? A cosa avete pensato; vi sembra solo una stupidaggine, una "roba da ridere"?

Di certo quello che colpisce è la risposta: anche in un semplice gioco di parole si nasconde e si manifesta, attraverso una risata, un antico adagio: "Quando piangi e il tuo dolore è immenso, dall'altra parte dell'Universo, qualcosa in te ride a crepapelle. Si tratta soltanto di lasciargli spazio".

Merleau-Ponty aveva notato questa cosa vedendo che anche durante il funerale più tragico e penoso, dopo un po' le persone cominciano a fare cose apparentemente incongrue, insomma che non hanno nulla a che vedere con la situazione. Chi si pulisce le unghie, chi comincia a guardare in giro, a parlottare ecc. . Più prosaicamente, ma anche in maniera più simpatica e irriverente, ormai molti anni fa anche Enzo Iannacci ci aveva fatto vedere la medesima verità. Quel suo "si potrebbe andare al tuo funerale…per vedere se la gente piange davvero", non suona nel medesimo senso? Quindi c'è qualcosa (da dentro o da fuori fate voi…) che ad ognuno di noi dice "anche il momento peggiore della tua esistenza deve e può durare quanto basta, senza <<esaurirti>>. Non sei tutto lì dentro".

Dall'altra parte di questo mondo serio e grave sta il bambino irriverente, l'irresponsabile, il clown. Come può uno scontro così totale di mondi portare alla risata, al fragoroso sorgere del buonumore? Qual è il meccanismo d'azione del ridere e quale ne è il senso?

Oggi si fa un gran parlare di Benessere, di Nuove Ere, di Educazione alla Salute, di un'attenzione che si sposta sempre di più dal bisogno (che incatena e fa paura) al desiderio (che apre alla gioia, la gioia pura e semplice del desiderare), ma ciò che lascia perplessi è che per lo più lo facciamo in modo terribilmente serio. Ci impegniamo anche nel tempo libero; programmiamo, prevediamo, e preveniamo tutto, nulla riesce, o quasi, a sorprenderci, a "spiazzarci". Ecco questo è uno dei meccanismi principali che attiva il buonumore. Sei come Bertoldo, che di fronte alla condanna a morte si portò in giro per il mondo le guardie con la scusa di trovare l'albero "giusto" per essere impiccato? La Salute non può che "sorriderti".

La Farmacia del Dottor Buonumore

Leggere i risultati di alcune ricerche, rigorosamente targate USA, sugli effetti del ridere a carico della Salute lascia veramente "spiazzati", una vera e propria "cascata" di benessere.

  • Aumento dei linfociti T, i "pasdaran" della Salute, i guardiani del Benessere
  • Diminuzione del tasso circolante di cortisolo (un "serio" indicatore di stress)
  • Rallentamento, in condizioni di stress, della diminuzione dell'immunoglobulina-a, un'importante "protettrice" delle prime vie respiratorie
  • Stimolazione della produzione di beta-endorfine, un potente antidolorifico endogeno.
  • ... e ci sono altre ricerche

Ma abbiamo costruito attorno a noi un mondo in cui chi non è serio fa poca strada (vallo a raccontare ad Aldo Giovanni e Giacomo); quando etichettiamo qualcuno come una "macchietta" non gli stiamo forse anche dicendo che quel suo farci ridere non lo porterà mai da nessuna parte?

Eppure ridere distende la muscolatura, riduce la frequenza cardiaca, stempera l'ansia, elimina l'adrenalina in eccesso, fa da analgesico e da antiinfiammatorio…..e crea attorno a noi un clima decisamente più allegro.

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Ma non tutte le risate sono uguali! L'avreste mai detto? E fa differenza, almeno a sentire sempre la ricerca. Una ricerca che spesso, comunque, non fa che confermare molte nostre antiche conoscenze intuitive. C'è chi ride "a denti stretti", chi lo fa di "cuore", ci sono risate "grasse" e "ghigni" malefici, la risata "esplosiva" da ristorante e quella ironica da "salotto". Se però ridere fa veramente "buon sangue" (non menta! Come diceva Dracula) pare d'altronde che certi "stili" nel ridere, nel modo di esprimere buonumore facciano decisamente il "sangue amaro". In qualche modo è solo la risata che viene dal basso, dal ventre quella liberatoria, quella che, magari progressivamente, ci agita, ci scuote e ci fa rotolare a terra fino a farci "piangere".

Ogni risata trattenuta, ogni ghigno isterico che lascia il volto identico a se stesso ci allontana dal Benessere, che spesso altro non è che la capacità di sintonizzarsi col proprio mondo emotivo profondo e di dargli ascolto. Come si vede la nostra esperienza ci mostra che gli opposti, quando sappiamo osservare, sono sempre molto vicini tra loro; come per i bambini, che sanno esattamente che si può ridere e piangere quasi contemporaneamente rimanendo ancora se stessi, completamente.

Oggi troppo spesso, invece, tendiamo a trattenere le espressioni piene, le manifestazioni emotive più sincere. Presi sempre da calcoli di opportunità e debiti di riconoscenza, obiettivi imprescindibili e necessità, arginiamo le nostre risate in manifestazioni sempre più ostili e ciniche. Siamo di fronte all'immagine di una Cultura che si è presa un po' troppo sul serio e comincia a pagare, per questo, pegno alla vita.

Il Riso è Vita

No, non è il consiglio alimentare di un Medico Cinese…….ma piuttosto il senso autentico che tutte le tradizioni segnalano a proposito del ridere. La tradizione precristiana, soprattutto, ha infatti sempre associato la vita, la sua creazione ad un momento di gioia, di ilarità curiosamente collegato ad episodi di "oscenità". Come nel mito di Demetra; l'ira della Dea per il rapimento della figlia Persefone da parte di Ade (il Dio dell'oltretomba) cessa con la visione delle "parti intime" che la vecchia nutrice Baubo le mostra, provocandone le risa. Da quel momento il racconto inverte il proprio tono, terminando con la nuova fioritura dei campi (di cui Demetra è la Signora) che l'ira aveva inaridito provocando la carestia e la morte. Anche in un recente film, "Le streghe di Eastwick", una di esse può salvarsi la vita eseguendo uno strano rituale; ridere! Quasi che queste immagini ci raccontino di un antico sapere, quello per cui nella risata si cela un grande potenziale di vita, di creatività, di possibilità ulteriore. Anche grandi maestri e saggi, come Osho, segnalano questo elemento di "radicamento alla vita" attraverso la risata "La risata ti riporta alla realtà, così com'è. Il mondo è un gioco di Dio, è uno scherzo cosmico. Se non capisci che il mondo è una barzelletta cosmica non sei in grado di comprendere il mistero supremo". Stessa percezione avevano le civiltà agricole contadine, le quali erano solite accompagnare la semina "esibendo" alla terra i genitali in pose oscene fino ad avere rapporti sessuali veri e propri sui terreni arati (come nel mito di Demetra). Forse è per questo che la metafora dell'aratro e del solco ci ricorda scherzosamente sia la sessualità che la vita?

Concludendo... Allegria!

Concludendo sto pensando che proprio nel mese Aprile, cadono (sperando non si facciano troppo male) sia la Pasqua che il primo di Aprile. Il collegamento non paia blasfemo. Anzi.

I momenti di passaggio hanno sempre spaventato gli uomini; i tabù ed i divieti nascono proprio come tentativo di regolare e controllare tutto ciò che sfugge al nostro controllo, di non cedere del tutto a ciò cui non possiamo far altro che inchinarci. Un momento particolarmente infausto, o supposto tale, era in passato proprio il primo giorno del mese di Aprile, in cui in qualche modo veniva collettivamente vista la definitiva separazione dall'Inverno e dai suoi rigori pur in assenza di chiari segnali della stagione dei raccolti. Questo momento di grande incertezza, nella figura del pesce d'Aprile, viene esorcizzato proprio da uno dei simboli del regno animale più prolifici e forieri di buoni auspìci; il pesce appunto (basti pensare alla famosa parabola evangelica o al termine ICHTEUS -pesce appunto- che alcuni vogliono essere l'acronimo di Iesus Christus Theus et Salvator).

La Pasqua, come momento spirituale più alto della Cristianità, è l'attimo in cui Cristo vince sulla Morte; è curioso allora sapere che la Chiesa permetteva e addirittura avallava, nei tre giorni di attesa della Resurrezione, comportamenti trasgressivi, spesso burleschi.

Insomma ridere come esorcismo di tutto ciò che sembra opporsi alla vita, contrastarla, intristirla.

Un test per controllare la vostra capacità di ridere: se non ci riuscite…..telefonate a Patch Adams per una seduta di comicoterapia!!

Una sala grande, un gruppo di terapia, grande silenzio, l'emozione è forte ed intensa. Improvvisamente un componente del gruppo, di botto, esclama; "Sapete perché l'aria del mattino è fresca? Perché è stata fuori tutta la notte…!"

 

Dott. Mario Bianchini, Psicologo, Psicoterapeuta, Rimini

 


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Tags: benessere buonumore resilienza

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