FABIO E DARIO è il terzo degli spot di "Sulla buona strada", la Campagna sulla Sicurezza Stradale che Psiconline ha deciso di analizzare attraverso lo studio delle psicodinamiche e l’uso pubblicitario del “fantasma di morte”
Proseguiamo, con lo spot di Fabio e Dario, l'analisi della campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale “Sulla buona strada”, attivata dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, conl'obiettivo quello di ridurre le morti per incidente stradale.
Sono stati elaborati e divulgati cinque “particolari” spot sulle principali cause d’incidenti mortali dovuti a comportamenti specifici: le cinture di sicurezza non allacciate, l’uso del telefonino mentre si guida, la velocità e l’indifferenza verso gli utenti deboli della strada, il mancato uso del seggiolino per bambini, il mancato uso delle luci di sicurezza.
ANALISI
Il registro verbale dello spot in questione è il seguente:
Dario - “Da allora io e Fabio un po’ ci conosciamo.”
Fabio - “Di Dario mi sorprende che è sempre pronto ad ascoltare.”
Dario - “Mi chiede scusa continuamente.”
Fabio - “Se avessi rallentato quando l’ho visto sulla bici,
non l’avrei investito uscendo di strada.”
Dario Fabio
1990 - 2016 1973 - 2016
“Tornare indietro è impossibile. Resta sulla buona strada.
Adeguare la velocità alle diverse situazioni,
è un obbligo che può salvare la tua vita e quella di chi ti sta intorno.”
Il registro visivo si attesta nel primo piano, un quasi mezzobusto, di Fabio e di Dario, due giovani uomini inquadrati sul solito sfondo nero indefinito e da dove emergono, confusamente filtrati, dei punti luce biancastri, possibilmente di alcuni riflettori. Questo sfondo risulta particolarmente ristretto e squallido nell’inquadrare due figure umane oltremodo obsolete. A proposito di quest’ultime, Fabio ha definitivamente compiuto quarantatré anni, Dario ha, altrettanto definitivamente, compiuto ventisei anni.