Pubblicità

Studiare i disturbi neurologici attraverso i "mini-cervelli"

0
condivisioni

on . Postato in Per saperne di più | Letto 3272 volte

5 1 1 1 1 1 Votazione 5.00 (1 Voto)

I “mini-cervelli” umani sostuiranno gli animali nella ricerca sui disturbi neurologici?

mini cervelliI ricercatori della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health hanno sviluppato dei “mini-brains” (“mini-cervelli”), ovvero sfere di cellule del cervello umano, che, nel giro di 8 settimane, crescono e formano da sole delle strutture simili ad esso.

I ricercatori sostengono che la creazione di questi “mini-brains” potrebbe cambiare, in modo sostanziale, il modo in cui vengono testate l’efficacia e la sicurezza dei nuovi farmaci, riducendo, così, la ricerca sugli animali.

“Il 95% dei farmaci che sembrano essere promettenti quando sono testati sui modelli animali falliscono una volta che sono testati sugli uomini”, ha spiegato il capo dello studio Thomas Hartung. "Anche se gli studi su di essi sono stati utili, noi non siamo topi di 150 libbre. Ed anche se non siamo nemmeno delle sfere di cellule, si potrebbero ottenere informazioni migliori da queste, piuttosto che da gatti e roditori”.

Hartung ed i suoi colleghi hanno creato questi piccoli cervelli usando le cosiddette cellule staminali pluripotenti indotte (iPSCs), ovvero cellule adulte riprogrammate ad uno stato simile a quello della cellula staminale embrionale, che poi vanno a crescere nelle cellule cerebrali.

I “mini-brains” prodotti erano veramente piccoli – circa 350 micrometri di diametro - e potevano essere create centinaia di migliaia di copie esatte per ciascuna partita, confermando il fatto che sono modelli facilmente realizzabili.

Dopo averli coltivati in laboratorio per circa due mesi, essi sviluppavano quattro tipi di neuroni e due tipi di cellule di sostegno, astrociti ed oligodendrociti, il secondo dei quali produceva la mielina, sostanza che isola gli assoni del neurone e permette loro di comunicare più velocemente.

I cervelli mostravano anche un’attività elettrofisiologica spontanea, che poteva essere registrata con degli elettrodi, ed i ricercatori poterono monitorare i cambiamenti nella funzionalità dei neuroni quando venivano aggiunti i farmaci da testare.

Per creare i “mini-brains” sono state usate le cellule prese dalla pelle di diversi adulti che godevano di buona salute, ma Hartung ha precisato che, prelevando queste cellule da persone con certi tratti genetici o certi disturbi, si potrebbero studiare vari tipi di farmaci per la cura di alcune patologie, come, ad esempio, la Malattia di Alzheimer, il Disturbo di Parkinson, la Sclerosi Multipla ed anche l’Autismo.

Attualmente Hartung sta aspettando il brevetto per i “mini-brains” e sta costituendo un ente chiamato “ORGANOME” per produrli perché, a suo parere, “solo quando potremo avere modelli cerebrali come questi in ogni laboratorio in ogni momento saremo capaci di sostituire su larga scala i test sugli animali”.


Tratto da Sciencedaily

(Traduzione e adattamento a cura della Dottoressa Alice Fusella)

 


Scrivi articoli di psicologia e psicoterapia e ti piacerebbe vederli pubblicati su Psiconline?
per sapere come fare, Clicca qui subito!
 
Pubblicità
Stai cercando un pubblico specifico interessato alle tue iniziative nel campo della psicologia?
Sei nel posto giusto.
Attiva una campagna pubblicitaria su Psiconline
logo psicologi italiani
Corsi, Stage, Informazioni per formare e far crescere i Professionisti della Psicologia Logo PSIConline formazione

 

 

 

Tags: farmaci cervello neuroni mini brains disturbi neurologici cellule cellule cerebrali astrociti oligodendrociti laboratorio

0
condivisioni

Guarda anche...

News di psicologia

Una fame di contatto sociale

I neuroscienziati scoprono che l'isolamento provoca un'attività cerebrale simile a quella osservata durante il craving di cibo   I neuroscienziati hanno scoperto che i desideri di interazione sociale...

Pubblicità

Pubblicità

I Sondaggi di Psiconline

informarsi sul web, quando si ha un problema psicologico

Pubblicità

Le Risposte dell'Esperto

Pensiero ossessivo (1624140870…

Fabio, 34 anni     Gentile Dottoressa/Dottore! Mi chiamo Fabio e 5 anni fà ho commesso un errore di tipo erotico.Ho cominciato a scambiare dei...

Problemi con marito [162342796…

Viola, 38 anni     Buongiorno, avrei bisogno di un consulto per dei problemi con mio marito.Mio marito è molto irascibile ma oltre a urlare no...

Ansia e paura nella guida [162…

Clarissa, 22 anni       Salve, vi scrivo perchè da un paio di mesi sto facendo le guide in autoscuola ma la sto vivendo un po' male...

Area Professionale

La trasmissione intergenerazio…

Modificazioni epigenetiche nei figli di sopravvissuti all’Olocausto I figli di persone traumatizzate hanno un rischio maggiore di sviluppare il disturbo post-t...

Il Protocollo CNOP-MIUR e gli …

di Catello Parmentola CNOP e MIUR hanno firmato nel 2020 un Protocollo d'intesa per il supporto psicologico nelle istituzioni scolastiche. Evento molto positiv...

Come gestire il transfert nega…

Per non soccombere alle proiezioni negative del transfert, lo psicoterapeuta deve conoscere con convinzione ciò che appartiene alla psiche del paziente e ciò ch...

Le parole della Psicologia

Dipendenza sessuale

“Brandon ha paura di questa intimità, fa sesso casuale o con prostitute, ma se deve davvero fare l’amore per lui è impossibile, perché lasciar entrare qualcuno ...

Acrofobia

L'acrofobia è definita come una paura dell'altezza. A differenza di una fobia specifica come l'aerofobia, ossia la paura di volare, l'acrofobia può generare uno...

Il Cyber-Sex

La Cyber-Sex Addiction: pornografia, sesso in rete e dipendenza. Il termine Cyber-Sex, dall’inglese “sesso (Sex) cibernetico (Cybernetic), si riferisce all’att...

News Letters

0
condivisioni