Comunicazione non verbale: strumenti scientifici (seconda lezione)
Alla fine degli anni ‘60, due ricercatori: Ekman e Friesen intrapresero una ricerca interculturale, da cui risultò che sia le espressioni facciali che la loro interpretazione, sono universali, cioè non cambiano da cultura a cultura.
Il loro lavoro porta a uno studio del 1973 oggi celebre: il F.A.C.S., cioè facial action coding system: sistema di codifica delle azioni facciali.
Questo sistema permette di analizzare i singoli muscoli, ma non contenti Ekman e Friesen cercarono un collegamento tra questo e le emozioni.
In effetti l’espressione delle emozioni avviene tramite l’attivazione di determinati muscoli, negli animali, così come nell’uomo.
Quest’ultimo possiede però una maggiore abilità nel controllo delle espressioni facciali, tramite 44 muscoli che risultano il principale vettore di comunicazione emozionale, e l’attivazione di una particolare emozione è in grado di attivare sia circuiti involontari che volontari, per questo motivo è impossibile negare completamente l’espressione di una emozione, perché alcuni muscoli si attiveranno comunque, anche se magari solo per un breve istante.
E’ nato così lo studio delle famose microespressioni, cioè espressioni del viso che appaiono tra 1/5 e 1/35 di secondo per poi svanire e che, solitamente sono inconsapevoli.
Questo metodo ha l’intento di andare a studiare in che modo le contrazioni dei muscoli facciali, singolarmente o in combinazione con altri muscoli, modificano le sembianze di un viso.
Ekman, dopo molti anni di ricerca, è riuscito a catalogare più di 10.000 combinazioni possibili di movimenti facciali, categorizzate in 44 Unità di Azione.
Ad ogni combinazione corrisponde un FACS number che comprende il nome latino dei muscoli coinvolti e l’emozione ad essi associata.
I ricercatori hanno individuato 7 emozioni universali (innate) e sono:
- paura
- tristezza
- gioia
- disprezzo
- disgusto
- sorpresa
- rabbia
l’espressione delle emozioni avviene tramite l’attivazione di determinati muscoli che i ricercatori hanno classificato con il termine UA (unità d’azione).
Nel video qui sotto viene spiegato cosa è il f.a.c.s. perchè usarlo e per cosa serve.
Una volta che abbiamo la conoscenza del FACS (cosa che può avvenire con un buon corso in aula) possiamo passare all’analisi delle microespressioni facciali.
Questi pochi minuti di video sono stati ripresi da un nostro partecipante durante l’ultimo evento: Linguaggio del corpo e microespressioni facciali dove si spiegano alcune unità d’azione del viso tramite i codici del facs
Tra le tante soluzioni che ci fornisce il FACS troviamo la distinzione precisa di molti stati emotivi.
Come possiamo usare questa conoscenza?
Semplice: saper distinguere il sorriso da un disprezzo, saper distinguere uno stato d’animo di sopresa dalla rabbia, sembra facile, ma non lo è.
Sopratutto se l’emozione si presenta solo per una frazione di secondo sul volto del nostro interlocutore.
Informazioni di questo tipo non hanno prezzo, sono utilissime non solo per i venditori, ma anche nella vita privata con i propri familiari, partner, nel campo della seduzione, e con gli amici. Il campo è vastissimo.
Ad esempio, nel video qui sotto cerchiamo di spiegare le differenze tra disgusto e disprezzo.
Anche tu credevi che le labbra cosi come spiegato nel video, fossero un tipo di sorriso?
Se si, allora sono felice di averti illuminato su questo tema, cosi la prossima volta che qualcuno ti "sorride" con le labbra che vanno verso un angolo della bocca, ricordati che in realtà ti sta disprezzando!
Per approfondimenti consiglio il libro: Comunicare bene, la comunicazione come formamentis – edizioni psiconline e il libro Perchè mi tradisci – edizioni psiconline.
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