Laio e Piede Gonfio
E' tempo di migrazione. Migrazioni forzate da poteri che si scontrano e si oppongono. E' la metafora del XXI° secolo del complesso di Laio.
Il complesso di Laio nasconde un nucleo omicidario che muta, si maschera e si trasforma.
Laio è il simbolo del potere, della legge del padre. Chi trasgredisce la legge di Laio è condannato a perire. L'unica soluzione è quella della fuga nella speranza di trovare qualcuno che accolga l'ospite e non tema Laio. Le caviglie di Edipo sono state forate per impedirgli la fuga ed è stato esposto ai quattro venti per essere divorato dalle bestie fameliche.
Edipo, "piede gonfio" , scappa, fugge, cerca una terra accogliente. Ma non sa che le terre sono abitate da altri Laio che sbandierano una legge primordiale del possesso del territorio.
I piedi di Edipo sono gonfi, faticano a trovare un luogo ospitante.
Il Laio di turno è spaventato, è terrorizzato dalla dichiarazione della Sfinge che identifica in Piede gonfio colui che lo sostituirà nella gestione del potere e si impadronirà di quelle terre, delle sue donne e genererà una nuova dinastia.
L'animo di Laio è spaventato, terrorizzato da questo fantasma primordiale di essere sostituito, cacciato e ucciso. Laio cerca di difendersi da questa voce interna di morte chiamando accanto a sé il suo popolo ad un'azione di difesa per sbarrare questo pericolo primordiale di angoscia di morte.
Piede gonfio invece, senza saperlo, si ritrova al centro di un bivio, rischia di perdersi e di essere catapultato in un non luogo.
Piede gonfio deve scegliere quale delle due strade imboccare: scegliere la prima che è quella di restare nella sua terra natia e rischiare di essere ucciso dalla legge perversa del potere di Laio, oppure scegliere la seconda che consiste nell'imboccare una strada faticosa, lunga, impervia, pericolosa e anche mortifera, senza sapere dove sarà destinato?
La seconda possibilità dovrà superare l'enigma della Sfinge: “Esiste qualcosa sulla terra che ha due piedi, quattro piedi e tre piedi ed ha una sola voce, è l'unico, tra coloro che si muovono sulla terra, in cielo e nel mare a cambiare la propria natura, ma quando per camminare usa più piedi la sua velocità in proporzione diminuisce “. Non tutti riusciranno a svelare l'enigma. Piede gonfio sa che deve camminare per raggiungere un luogo, con sé ci sono bambini che camminano con quattro piedi, ci sono vecchi che camminano con tre piedi e altri con due. Piede gonfio sta camminando come l' Homo sapiens di 200.000 anni fa che fu costretto a migrare dalle terre dell'Africa per evolvere e non perire.
Piede gonfio è costretto a misurarsi con ostacoli, con fili spinati: le scarpe si perdono, sul pavimento dell'asfalto e restano le impronte dei piedi scalzi, qualcuno crolla divorato dal drago dell'affanno e della fatica. I piedi diventano gonfi e depongono lacrime di sudore e di sangue.
Come un gioco di frammenti all'interno di una caleidoscopio i piedi di oggi, che solcano queste misere strade di questa Europa, sedotta a sua volta da Zeus trasformatosi in una affascinante aquila con penne colorate, movenze sensuali, si compongono e si scompongono come un big bang in cui il presente, il passato si deforma e si destruttura.
Le angosce primarie di morte, di perdita dei propri averi, di sopraffazione, di contaminazione, di dominano la scena. Queste paure primarie sono presenti sia nel popolo dai piedi gonfi sia nel popolo stanziale. I segni di vicinanza e di accoglienza attenuano queste angosce ma non le placano. Il popolo scalzo deve lavorare con l'inconscio di Laio per elaborare l'angoscia espulsiva della sopraffazione.
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