Silenzio e Rumore
Per raccontare le polarità, le contraddizioni della società silentium et rumorem stanno diventando due sostantivi di moda nella letteratura, nella saggistica attuale. C'è una mistica neo ipermoderna che ricevoca consensi attorno alla contrapposizione tra silenzio e rumore che genera un mercato di domanda e offerta.
Il silenzio e il rumore oltre ad essere una componente fondante delle cose del mondo (rumore di fondo dell'universo) e della vita sociale sono diventati dei lemmi che declinano il benessere o il malessere. Per esempio le vacanze, la montagna, la campagna, fast slow fanno parte del lemma del silenzio; il lavoro, la fabbrica, l'ufficio, il traffico, fast food fanno parte del lemma del rumore. Tutte e due i lemmi sono l'espressione di un alfabeto che appartiene allo stesso codice.
Il silenzio è accolto nella casa dei filosofi, dei poeti e dei mistici: « Se colui che non sa rimanesse in silenzio, la discordia cesserebbe -Socrate- ; Il silenzio eterno di quegli spazi infiniti mi tradisce - Blaise Pascal- ; Il silenzio è una fonte di grande forza - Lao Tzu-; Nella vita, come nell'arte, è difficile dire qualcosa che sia altrettanto efficace del silenzio - Ludwig Wittgenstein-; Dio è il silenzio dell'universo e l'uomo il grido che dà senso a questo silenzio - José Saramago - ».
Invece, la casa del rumore è frequentata di meno dai filosofi e dagli scrittori: « Tutto ciò che vive fa rumore - Em Cioran-; L'uomo è un essere che fa rumore, cattiva musica e lascia abbaiare il cane. Solo qualche rara volta sta zitto, ma allora è morto.- Kurt Tucholsky-; Le persone che non fanno rumore sono pericolose - Jean de La Fontaine-; Fa più rumore un albero che cade che un'intera foresta che cresce - Laozi- Le anatre depongono le loro uova in silenzio. Le galline invece schiamazzano come impazzite. Qual è la conseguenza? Tutto il mondo mangia uova di gallina - Henry Ford- ».
L'aforisma del rumore di Henry Ford è una testa di spillo illuminante che descrive che cosa sia il rumore del capitalismo moderno e non solo. Più la società è immersa nel rumore materiale delle città, degli altoparlanti alienanti delle stazioni ferroviarie, metropolitane, aeroportuali, delle fabbriche, delle musiche anonime e assordanti dei centri commerciali, dei suoni mediatici di hertz e decibel che superano la soglia sopportabile per l'orecchio umano, più si amplifica la mistica del silenzio come luogo immaginifico della protezione, dell'ascolto e della rinascita.
Il silenzio è considerato il luogo psicologico del benessere mentale e spirituale da conquistare, e per raggiungerlo è indispensabile sottoporsi a una faticosa ricerca. Infatti, nell'immaginario sociale si sono creati dei luoghi, delle regioni, delle pratiche psicologiche, magiche e mistiche. Eppure il silenzio non esiste, esiste la percezione del silenzio che non è il silenzio.
Una persona chiusa in una stanza ermeticamente insonorizzata (Hz/Db = 0) sente il suo battito cardiaco, il flusso del sangue e i rumori del suo corpo meccanico, per di più è sollecitata ad ascoltare i suoi pensieri, a rivisitare i ricordi, a soffermarsi sulle sensazioni cinestesiche della pelle, dei movimenti, a rievocare voci, suoni e immagini.
Il rumore e il silenzio sono parte dello sviluppo biopsicologico.
Viceversa, nella società attuale il silenzio e il rumore sono delle variabili complementari e bivalenti di questa società iperproduttiva, iperconsumistica, ipermediatica, ipermegafonica e ridontante sul piano politico e non solo.
Tutto ciò determina uno stato stressogeno che produce ansia, insicurezza e paura. Le narrazioni sui luoghi del silenzio sono funzionali per calmare questo stato di disagio.
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