Turbolenza, ansia e cambiamento
La situazione climatica è turbolenta. Gli effetti del nuovo millennio, che sono stati sottotraccia, si stanno agitando, iniziano a mettere in evidenza qualche tratto 'caratteriale' della società globale, anche se tutto è ancora un protometale, sociale ed economico in formale e in divenire.
Dagli scaffali della biblioteca alcuni autori del novecento si stanno agitando. Uno è Gustave le Bon con La psicologia delle Folle che evidenza come il sentimento di potenza sottomette il senso di responsabilità e fa prevalere la suggestinabilità del conformismo, della leadership; il sociale diventa un luogo di scontro, non di scambio; il prestigio è il fascino esercitato per ottenere il successo sulle masse e l'appartenenza dei popoli è l'identità ereditaria, la razza.
L'altro autore che si agita è Sigmund Freud con Psicologia delle masse e analisi dell'Io e Totem Tabù. Per Freud la massa è tenuta insieme da legami libidici. Il legame originario della massa è l'identificazione con il capo che diventa il nucleo di idealizzazione collettiva e svolge una funzione difensiva da ansie, paure angosce e impulsi distruttivi. Freud distingue due forme di masse, quelle transitorie, che sono soggette a fluttuazioni e quelle organizzate come le chiese, gli eserciti.
Inoltre il Totem rimosso, ritenuto un oggetto arcaico e primitivo, si è materializzato come oggetto finanziario che domina la scena globale e governa i singoli stati.
Un altro autore che si dibatte contro la sua volontà è il filosofo Karl Popper con La società aperta e i suoi nemici in cui sostiene che una società è aperta quando è aperta a più valori, a più visioni filosofiche e religiose: «La società aperta è aperta al maggior numero possibile di idee e ideali differenti, e magari contrastanti. Ma, pena la sua autodissoluzione, non di tutti: la società aperta è chiusa solo agli intolleranti».
Popper identifica la società aperta con l'America del Nord, libera e democratica, contro quella chiusa rappresentata dall'Unione Sovietica (1989), socialista, governata da un partito. Con la caduta del muro però il mito del paradiso della società aperta lentamente si inclina, incespica, prende pieghe inaspettate.
La società aperta fatica a confrontarsi con altri arcipelaghi, non solo, costruisce all'interno del proprio sistema poteri famelici affascinati e attratti dall'ombra del Totem monetario, finanziario e speculativo tanto da implodere (crisi finanziaria 2007).
La crisi negli Stati Uniti produce una ricaduta a domino su altre economie causando situazioni di disagio sociale e psicologico nella popolazione. In Italia si sono registrati, dal 2008 al 2016, 1.394 suicidi per cause economiche. Nel 2015 in occidente si sono documentati 45.000 suicidi per cause economiche: 900 in Italia. Sono segni profondi del disagio e della fragilità della società aperta diventata liquida.
La destabilizzazione del sistema aperto, l'angoscia di sciogliersi in un sistema liquefatto senza identità fa scattare delle reazioni. Il Totem protegge, rassicura, rinforza ma si contrappone ad altri elementi totemici. Non è un caso, che proprio in questo decennio, le masse organizzate, che Freud identifica come eserciti e chiese si scontrano causando guerre regionali, guerre di religione, guerre economiche.
Dentro questo clima di paura latente, la società aperta incomincia a chiudersi, a ritirarsi, a risistemare dei confini, a ridefinire gli scambi economici, a proteggere i propri piccoli interessi.
All'interno di questa complessità nasce il bisogno postmoderno della mistica del figliol prodigo illuminato dallo spirito totemico in grado di governare la casa del padre per accudirla e rispettarla nel nome della sicurezza e della stabilità.
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