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I blog di Psiconline

Parliamo di Psicologia insieme ai nostri amici online...

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Esploro, disegno, comunico … che sono arrabbiato!

disegno infantile La scorsa settimana ho sottolineato come in età evolutiva il canale privilegiato utilizzato dai bambini sia il disegno, tanto quello libero, quanto quello strutturato (con consegna).

Attraverso la scelta dei colori, il tratto, la posizione i bambini ci dicono tanto e tanto ci comunicano dei loro sentimenti e stati d’animo.

Attraverso il disegno il bambino infatti esprime quello che non può o non riesce a dire con la parole, perché inaccettabile come rabbia o aggressività, tuttavia è del tutto eccezionale che una potente carica di aggressività venga espressa palesemente nei confronti di un rivale (fratello, amico, genitore, insegnante o altro).


Volendo circoscrivere il disegno alla figura umana e/o all'ambito familiare del bambino è possibile cogliere la svalutazione che egli può manifestare nei confronti di questo o quel personaggio. Tale svalutazione si può esprimere in diverse maniere cogliendo l'aggressività agita e/o non agita, attraverso la rappresentazione grafica del personaggio, che può essere:

  • Disegnato più piccolo degli altri.
  • Messo in ultimo al bordo del foglio.
  • Al di sotto degli altri.
  • Disegnato male (pochi particolari ecc.) rispetto agli altri.
  • Disegnato senza nome quando tutti gli altri lo hanno.
  • Personaggi cancellati.

disegno infantile2 improtaAd esempio cancellare con un tratto quello che si è disegnato è indice di conflitto e, talvolta, la "svalorizzazione" di un personaggio può essere una modalità reattiva di aggressività vissuta, ma non agita (ciò che il bambino sente, ma la esterna attraverso atti francamente violenti).

Tuttavia è importante sottolineare che bisogna andare molto cauti, in quanto le variabili in gioco sono tantissime e un solo disegno non è indice certo di disagio ma è necessario conoscere il bambino, attraverso i suoi racconti e quelli delle persone che lo circondano. Il colloquio clinico può quindi essere supportato dal disegno ma è attraverso la relazione che ci si avvicina al mondo interno del bambino.

La riflessione continua la prossima settimana.

 

BIBLIOGRAFIA
  • Corman, L. (1975). Il disegno della famiglia. Torino: Boringhieri.
  • Di Renzo, M. e Nastasi I.M. (1996). Il movimento disegna. Roma: Ed. Scientifiche Maggi.
  • Federici, P. (2001). I bambini non ve lo diranno mai… i disegni si….  Milano: Franco Angeli/Le comete.

 

 

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Bulimia&Anoressia Global

anoressia e bulimia globalPrimum vivere, deinde philosophari. Nel 1862 il filosofo Ludwig Feuerbach  pubblica Il mistero del sacrificio o l’uomo è ciò che mangia: “La teoria degli alimenti è di grande importanza etica e politica. I cibi si trasformano in sangue, il sangue in cuore e cervello, in materia di pensieri e sentimenti. L’alimento umano è il fondamento della cultura e del sentimento. Se volete far migliorare il popolo, in luogo di declamazioni contro il peccato, dategli un’alimentazione migliore. L’uomo è ciò che mangia.”

Dopo centosettantaquattro anni la popolazione mondiale registra 2 miliardi di persone obese; invece 790 milioni di persone sono poco nutrite e 66 milioni di bambini in età scolare sono vittime della fame. I paesi più grassi fanno parte del mondo occidentale, quelli sottopeso sono presenti nell'Asia, nell'Africa Sub-sahariana. L'uno per cento della popolazione mondiale possiede più del restante novantanove per cento. Secondo il rapporto Oxfam, 62 persone possiedono la ricchezza di 3,6 miliardi di persone. E' lo specchio infranto di una società global diseguale. Parafrasando Feuerbach, viene da dire che: l'uomo non è ciò che mangia ma ciò che possiede.

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La prima impressione influenza la comunicazione

prima impressione nella comunicazioneIn una società come quella attuale che si basa sullo scambio di informazioni è importante conoscere e capire come avviene la comunicazione.

Il concetto di comunicazione ci riguarda tutti da vicino poiché ognuno di noi comunica continuamente e quotidianamente, ma quale è la persona con la quale comunichiamo più di frequente, tutti i gironi, per tutta la nostra vita?

La risposta la conosciamo: Noi stessi!

La comunicazione intrapsichica non può essere sottovalutata e al pari di quella interpersonale ha una importantissima regola:
Il come si dice una determinata cosa è più importante del Cosa si dice.

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Migranti coraggiosi

migranti coraggiosiMai come al giorno d’oggi si parla del disturbo da stress post traumatico, al quale nessun migrante sembra non possa sfuggire. Tutti i migranti, in teoria, dovrebbero esserne portatori. Sia quelli che arrivano a Milano provenienti dalle coste della Libia e hanno attraversato il Mediterraneo, sia quelli che hanno fatto un lungo percorso con autobus, treni, molto spesso camminando per giorni interi, e attraverso la rotta balcanica sono arrivati fino a noi.

Ora siamo fermi a un punto cruciale in cui tutto il mondo che ci circonda è destinato ancora a cambiare. Quasi tutti gli altri paesi europei hanno chiuso i loro confini mentre l’Italia non può chiudere il Mediterraneo.

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Il cambiamento di una pulce

cambiamentoVorrei qui, con grande ammirazione, riportare uno scritto di una mia cliente, uno scritto dove lei parla del cambiamento dal suo punto di vista.
Penso che leggere le sue parole possa aiutare moltissimo chiunque abbia l’intenzione di “svolgere” uno sviluppo (come lei definisce il cambiamento) personale.

Ho trovato le parole di Aurora piene di un acume e di una intelligenza emotiva meravigliose. E’ una donna che ha avuto il coraggio di prendere la sua sofferenza fra le mani, chiedere aiuto a se stessa in primis e ad un professionista poi, per migliorarsi, come sostiene lei per vivere la vita. (Parola che da oggi in poi ho intenzione di usare come sinonimo di cambiamento. Grazie Aurora).

Buona lettura!

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Esploro, disegno, comunico!

disegno1Il disegno è un potente strumento di espressione e comunicazione e, a diversi livelli di complessità, è utilizzato anche in tenera età.

Già prima della scolarizzazione i bambini attraverso i colori a dita i bambini si divertono a “pasticciare” imprimendo le loro “orme” sui fogli. Nella scuola dell’infanzia imparano i primi rudimenti del “contenimento”, che daranno poi avvio agli apprendimenti futuri:  dentro, fuori, sopra, sotto … etc

Attraverso il disegno il bambino quindi comunica, in quanto  disegni permettono al bambino (ma anche all'adulto) di proiettare, senza rendersene conto, le proprie emozioni e di trasmetterle alle persone che lo circondano, le quali, se dotate di un po' di buon senso, possono cogliere momenti transitori di difficoltà che il bambino sta attraversando, avendo la cura (l'umiltà) di rivolgersi ad un esperto per chiedere aiuto quando ci si rende conto che c'è il perpetuarsi di qualche difficoltà, per cui c'è qualcosa che non va.

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La distanza da tenere per una buona comunicazione

distanza comunicazioneÈ bene ricordare che non tutte le culture hanno le stesse regole, sia in fatto di gestualità che di uso dello spazio interpersonale.

Ad esempio, se abbiamo occasione di notare un giapponese ed un europeo che conversano noteremo, dopo un po’, che inizieranno a vagare lentamente per la stanza: l’europeo arretrerà ed il giapponese avanzerà.

Questo particolare “balletto” accade perché ognuno di loro vuole raggiungere quella che per lui è la distanza ottimale, secondo la propria mappa del mondo.

I giapponesi hanno una ridotta zona intima (al di sotto dei 20 cm) e questo li porta ad avanzare, ma così facendo entrano nella zona intima dell’europeo (circa50 cm.), il quale si sente invaso.

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Nell'aria spettri di morte

tod und lebenSi aggira per l'Europa uno spettro che appare sotto forme diverse, crea turbamento, disordine e perdita di certezze.

E' l'angoscia di morte che cammina per le strade di Bruxelles, Parigi, Roma, Milano tra i quartieri e i borghi di ogni latitudine e longitudine. La terra dell'albero della scienza, della tecnologia, della finanza è sotto scacco da giovani 'ibridi' che non si sentono  inclusi dal Totem della conoscenza perché sono posti al bordo del sistema sociale dell'inclusione e sono messi nella precarietà perenne della globalizzazione.

Per sottrarsi a questa condizione si sono allontanati per ascoltare il richiamo di un fantasma onnisciente che promette una identità forte, onnipotente che riscatta.

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La prima impressione

prima impressioneSe per ipotesi, mettiamo sui piatti di una bilancia due pesi: il primo rappresentato dal “cosa” dico (contenuto del linguaggio) e il secondo dal “come” lo dico (toni della voce e comunicazione non verbale), il secondo piatto peserà tredici volte più del primo (93% contro il 7% delle parole).

Valutazioni simili sono state effettuate negli anni ’60 in America da Albert Mehrabian, che osservò come in una normale comunicazione la corretta ricezione del messaggio sia data solamente per il 7% dalle parole, mentre il 38% è rappresentato dai toni della voce e il 55% dal linguaggio non verbale.

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Psicologia dell’emergenza: come fare una terapia in Urdu

psicoterapia urduNon ho la minima idea di cosa si intenda ufficialmente per Psicologia dell’Emergenza. So che forse è quella di quando arrivano tanti psicologi ad assistere i sopravvissuti alle catastrofi, e va bene, ma per esempio non concordo che venga chiamata in questo modo la presenza di psicologi sulle navi che salvano in profughi nel Mediterraneo. Non mi convince, visto che lo stesso lavoro di rassicurazione, consolazione e ascolto lo sanno fare benissimo le crocerossine che quasi sempre sono presenti sulle navi stesse.

I profughi restano sulle navi pochissime ore, per cui non si ha neanche il tempo  per instaurare una relazione di aiuto vera e propria.
Quello che accadde al giorno d’oggi  però da una scossa anche alla mia creatività e immaginazione.

Mi ritrovo infatti a fare psicoterapie, cioè tutta una serie di incontri e di colloqui, con persone spesso  traumatizzate che necessitano di una presa in carico veloce e che so già si dovrà prolungare nel tempo.

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