Ci sono anche molte donne fra i profughi di passaggio che arrivano nel centro di accoglienza e smistamento di Milano; esse rappresenteranno forse il 15% dei profughi.
Da quando hanno cominciato ad arrivare , molte di esse hanno raccontato di aver subito violenze sessuali, quasi sempre in Libia, ma a volte anche durante il viaggio dai loro paesi, soprattutto dall’Eritrea, alla Libia. Ci hanno detto che prima di lasciare l’Eritrea, si fanno installare nelle braccia un contraccettivo che per un tempo di sei mesi le protegge da una eventuale gravidanza.
Nelle poche ore dell’accoglienza, naturalmente, non si possono approfondire più di tanto le singole situazioni, quasi tutte uguali tra di loro, né si può comprendere il vissuto psichico della donna. Ma non si fa fatica ad immaginarlo. Iniziare un viaggio con la consapevolezza che quasi certamente si sarà violentate, esige un grande coraggio.