Quale scuola per i cittadini di domani?
L’Agenda 2030 pone come quarto goal quello di “Fornire un’educazione di qualità, equa e inclusiva, promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti”. In quest’ottica diviene fondamentale educare i nativi digitali a diventare cittadini digitali consapevoli, abituandoli ad un uso responsabile della tecnologia.
L’esperienza d’uso nella fruizione delle applicazioni mobili e delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC), rappresentano le principali dinamiche che hanno radicalmente trasformato il modo di reperire le informazioni. L’uso massiccio della rete rappresenta un rischio, legato alla passività dell’utente che naviga senza conoscenza della “grammatica” che lo orienta nel mare sconfinato delle informazioni. D’altra parte rappresenta un’opportunità in quanto, l’integrazione simbolica delle tecnologie con la mente, determina il potenziamento del cervello.
La recente pandemia covid-19 ha accelerato la fruizione delle TIC in ambito educativo. In una prima fase, che potremmo definire acuta, siamo stati costretti a familiarizzare con le nuove tecnologie, che sono entrate nell’agire quotidiano anche dei meno avvezzi, stravolgendo completamente la didattica. Ciò ha provocato un’accelerazione nel loro utilizzo, della quale sarà difficile non tenerne conto in futuro, determinando un punto di svolta dal quale non si potrà più tornare indietro. Infatti ora ci troviamo in un'altra fase che potremmo definire cronica, in cui le tecnologie possono essere utilizzate per esplorare i vissuti personali e i legami interpersonali, in una forma non solo educativa ma anche attraente.
In questa prospettiva diventa necessario, in ottica inclusiva e di pari opportunità, offrire a tutti gli studenti la possibilità di imparare ad usarle non solo adeguatamente ma anche in maniera espressiva, creativa e didattica, implementando sempre più la connessione tra cittadinanza e creatività digitale: è infatti anche attraverso l’appropriazione creativa delle tecnologie in quanto “oggetti culturali” che gli studenti sono in grado di sviluppare una maggiore consapevolezza riguardo alle potenzialità e le conseguenze dell’essere produttori di contenuti, applicazioni e servizi al tempo della Rete. (Sillabus Generazioni connesse).
Quale il ruolo dello psicologo scolastico in tale contesto?
Abbiamo a che fare con bambini e adolescenti ma anche con chi di loro si prende cura, gli adulti, con l'emotività che circola in loro e nella società. In questa prospettiva può aiutarci la psicologia, non in ottica “correttiva” (“c’è qualcosa che non va, da riportare alla normalità”) ma in ottica propositiva, per un’adeguata rilettura del contesto, inevitabilmente mutato. Va inoltre considerato che, per generare inclusione è fondamentale lavorare su una modifica del contesto delle relazioni tra pari, in un ambiente educativo pronto a farsi carico della paura del diverso, che porta spesso a mettere in campo strategie derisorie o escludenti.
In questa prospettiva è importante, tanto nella didattica in presenza, quanto in quella a distanza, supportare gli aspetti emotivi per attivare le risorse degli attori coinvolti, facendo sentire a bambini e adolescenti che le loro sensazioni e le loro riflessioni sono “vere” per ciascuno di loro ma “uniche” e “importanti”, all’interno di una relazione significativa con un caregiver responsivo, capace di guidarli a leggere il contesto per avere consapevolezza delle proprie emozioni.
L’educazione emozionale rappresenta pertanto il viatico tanto per adottare una prospettiva inclusiva, quanto per affrontare e prevenire il fenomeno del bullismo e del consumo eccessivo delle tecnologie, promuovendo l’inclusione e l’orientamento vocazionale attraverso attività espressive di scrittura, ludiche, artistiche e creative.
La proposta si inquadra in un contesto teorico nel quale lo sviluppo umano che si concentra sulla registrazione della emotività, propria e dell'altro, acquisisce la competenza “a convivere” attraverso lo sviluppo di abilità empatiche e sociali per la vita di gruppo. In tale quadro teorico si ritiene che si vive nei rapporti e si cresce nelle interazioni e che lo scenario che favorisce lo sviluppo è quello in cui il soggetto adulto rispetta e sostiene quello in età evolutiva.
La consapevolezza che la qualità delle relazioni nei contesti di crescita e di apprendimento incide sulla vita di ciascun soggetto e di ciascun gruppo è il motore di tale modalità di intervento che propone il metodo dell’“intersoggettività trasformativa & educazione emozionale”, finalizzato alla promozione di relazioni intersoggettive sane e confortevoli e scaturito dalla ricerca azione del Modello Educreando© Binazionale che vede la collaborazione di Argentina e Italia.
Un suggerimento:
In quest’ambito all’interno dell’equipe binazionale abbiamo realizzato uno strumento: l'E-book EMOZIONARIO … per la DaD. Isolamento sociale e approccio soggettivo. Guida per insegnanti, psicologi e genitori.
Elaborato durante il primo lockdown, è stato pubblicato nel mese di luglio 2020. Viene infatti presentato in un post precedente[1], alla fine del quale troverete un link che vi invia ad un brevissimo questionario in fondo al quale si trova il pulsante per scaricarlo gratuitamente sia in italiano sia in spagnolo. Ciò è stato reso possibile dalla collaborazione con Edizioni Psiconline, a cui vanno i ringraziamenti di tutto il team per aver creduto nel progetto.
Per chi vuole saperne di più il 26 maggio 2021 la SIPSIOL (Società Italiana Psicologia Online) ha organizzato una presentazione online dell’ebook, che si può visionare qui:
Note:
[1] EMOZIONARIO … per la DaD. Isolamento sociale e approccio soggettivo. Guida per insegnanti, psicologi e genitori. 8 luglio 2020.
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