#wearfearless
La traduzione letterale #wearfearless è “indossare meno paura”. Il senso è riuscire a fronteggiare quotidianamente la sfida di essere sbeffeggiati, derisi e presi in giro… tanto è solo un gioco…
Purtroppo bullismo e cyberbullismo non sono solo un gioco e le conseguenze sono serie, tanto per la vittima quanto per il bullo. Uno splendido e sottile esempio delle devastazione a cui portano tali traumatiche esperienze giovanili lo si può desumere dall’ultimo lavoro con Sergio Castellitto, Il talento del calabrone di Giacomo Cimini. Non mi dilungherò sul film, sia perché non è la sede, sia perché, essendo un thriller, se non lo avete visto (e vi consiglio vivamente di farlo) non vorrei spoilerare. Quello che posso dirvi è che descrive emozionalmente l’esperienza.
Già in precedenza ho affrontato questo argomento1 ma stavolta più che parlarvi di cause e conseguenze voglio parlarvi invece di come la scuola, soprattutto con l’intervento specialistico di psicologi, possa mettere in campo strategie preventive e protettive.
#wearfearless dicevo all’inizio. È questo lo slogan del 2021 per il Mese della sicurezza in rete che quest’anno va dal 9 febbraio al 21 marzo. Che i ragazzi non devono comportarsi in un certo modo lo sanno benissimo! La marcia in più che deve avere un intervento educativo è fargli vivere emozionalmente le esperienze. Fargli sentire, fagli vedere cosa succede, come ci si sente, con tutte le fragilità anche del bullo, che mette in atto comportamenti che lo portano a sottomettere un suo pari solo per nascondere le sue fragilità.
Un discorso come questo è quanto mai importante in un momento storico come questo dove la tecnologia deve necessariamente far parte della vita dei nostri studenti. Di fronte ad una catastrofe mondiale, come la pandemia da covid 19 la scuola ha cercato di reagire con l’accesso alle piattaforme educative e informatiche che se da un lato era l’unica opportunità per stare vicino alle famiglie in un momento così difficile, d’altra parte hanno però mostrato una “marcata disparità delle opportunità”, in quanto non tutti avevano la stessa possibilità di accesso alla conoscenza.
In presenza o a distanza, quello che non deve mancare mai è un approccio che coniughi gli aspetti cognitivi con quelli emozionali: non si impara il rispetto, la relazione con il diverso da sé, se non sperimentandoli quotidianamente all’interno di una relazione significativa.
Note
1 Non è solo un gioco: i “segni” del bullismo negli attori attivi 20 Giugno 2016.
Vorrei nascondermi o scappare: i “segni” del bullismo nella vittima 06 Giugno 2016.
Se ti “posto” ti cancello … la vita sociale: cyberbullismo e dintorni 24 Maggio 2016.
Bulli e cyberbulli nella scuola: caratteristiche e conseguenze 09 Maggio 2016.
Bulli e cyberbulli nella scuola 25 Aprile 2016.
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