A spasso con Jung. Nuova edizione ampliata.
Carl Gustav Jung ha messo in luce, con grande anticipo, intoppi e derive dell’uomo alle prese con l’arte del prendere la vita per il verso giusto.
Carl Gustav Jung ha messo in luce, con grande anticipo, intoppi e derive dell’uomo alle prese con l’arte del prendere la vita per il verso giusto.
Jung non è mai stato così vivo. La sua natura caleidoscopica e la prospettiva epistemologica complessa che anima la psicologia analitica offrono di continuo preziosi sguardi e straordinarie chiavi di lettura al ricercatore interessato alla comprensione dell’attuale nei suoi risvolti antropologici, sociologici e psicologici.
Caos Apparente: un progetto, una trama, una vicenda, una prassi si è bruscamente interrotta a causa di una serie di eventi che cambiano il senso della storia, di una narrazione condivisa, di un’esistenza, di un paradigma, di una civiltà.
Il termine coazione a ripetere è impiegato correntemente nella psichiatria descrittiva come da quella dinamica per indicare la tendenza a compiere atti psichici per un irresistibile bisogno interno, contro il quale nulla possono il ragionamento e la volontà.
Il viaggio di un uomo e di un grande scienziato: il dottor Sigmund Freud, padre della psicoanalisi. Per comprendere a fondo il contesto storico e sociale in cui è cresciuto Freud, non si può che partire dalla sua famiglia di origine, dal padre Jacob e dalla madre Malka.
La vicenda delle teorie psicodinamiche e delle condotte psicoterapeutiche s’intreccia in questo libro con due correnti filosofiche, l’epistemologia e la fenomenologia.
L’attenzione continua prestata ai sogni ed il carattere di sacralità che accompagna la loro interpretazione presso gli sciamani di quelle che rappresentano oggi le ultime tribù indigene ancora presenti in alcuni luoghi del nostro pianeta, testimoniano del riconoscimento delle culture precedenti alla nostra circa l’importanza del sogno come medium, canale di collegamento tra la sfera umana e quella sovrumana e divina, o tra la dimensioni della fisicità corporea e quella della mente, o ancora tra materialità e spiritualità.
L'imago non è l'immagine, ma uno schema inconscio con cui il soggetto considera l'altro.
Non è neppure una rappresentazione del reale, sia pure più o meno deformato.
Il concetto di Io si riferisce, genericamente parlando, primariamente ad un'esperienza. L'Io è il più immediato contenuto di coscienza, ma ciò non ha impedito che esso venisse eliminato dall'ambito della psicologia sperimentale, soprattutto nell'indirizzo behavioristico.
Carl Jung ha coniato il termine archetipo e lo ha definito come simbolo universale nella mente che può essere osservato nei sogni e nei miti. Gli archetipi rappresentano quel nostro potenziale che giace dormiente nella mente inconscia.
Dal punto di vista mitologico, la regale e bella Era o Hera (Giunone per i Romani) era consorte di Zeus, il Dio supremo dell'Olimpo che regnava su tutta la terra.
Con il termine psicosi si vuole designare una condizione patologica di sovvertimento della struttura psichica nei rapporti tra rappresentazione ed esistenza.
Jung invita a pensarsi “criminali in potenza”, come tentativo di moderare gli aspetti più terrificanti della storia umana passata, presente e futura. Ogni comportamento acritico, ogni battaglia eccessivamente fiduciosa nelle proprie buone ragioni finisce per rivelare un lato oscuro, opposto al “bene” che si intendeva compiere.
Il libro cerca di fare chiarezza in un campo molto complesso e intricato, quale quello delle immagini e della dimensione clinica dell’immaginazione. Esso esplora la terra di mezzo fra la teoria e l’esperienza clinica, cercando di ricondurre reciprocamente l’una all’altra.
Che cosa è la psicologia? Etimologicamente, troviamo che la parola è composta dalle radici greche psiche (yuce) = anima, e logia (logia) = discorso, indagine; pertanto, essa è "discorso sull'anima". La psicologia dovrebbe dunque essere la scienza dell'anima. Ma è vero questo? O lo è solo etimologicamente? E allora invece che cos'è? Per poter rispondere alla domanda dovremmo prima chiederci: che cos'è l'anima, cioè la psiche? O almeno, l’anima e la psiche sono la stessa cosa? Ma esiste poi una psiche, o è una semplice concrezione cerebrale, un epifenomeno della materia?
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