Adolescenti e bugie (146012)
Luigi 53
Salve, mia figlia ha sedici anni e grazie anche a strumenti come facebook, si sta creando un mondo fittizzio piuttosto morboso, coinvolgendo amici e compagno di scuola: creazione di "amici immaginari", pretese violenze accompagnate da lievi casi di autolesione. Le bugie sono elaborate, vere storie a volte contraddittorie e improvvisate, a volte costruite con fittizzi profili su facebook, con una certa cura. Tutto ciò però ad un certo punto, inevitabilmente, viene a cozzare con la realtà in modo spettacolare. La prima volta è successo a metà anno scolastico, quando fummo convocati dalla responsabile di classe. Ora, dopo un periodo di "latenza" nel quale mia figlia aveva comunque perso credibilità nel suo ambiente sociale, famigliare e di amicizie, e nel quale sembrava con difficoltà essersi ricostruita una rete di amicizie, ecco che dopo la fine della scuola e una piccola vacanza, siamo arrivati al secondo "collasso della realtà": domani devo presentarmi con mia figlia alla polizia postale, per qualche sorta di torbido coinvolgimento in situazioni pericolose, che presumo inventate. Temo che per la seconda volta in un anno ci sarà una frana di castelli di carta. Sono arrivato in questo sito con la seguente parola chiave: "psicologia ragazzi bugiardi". Come riconoscere il limite tra fantasia, ricerca di consenso sociale e umano, problemi adolescenziali legati alla sessualità, e dall'altra parte la patologia e la malattia? Cosa significa tutto ciò? Senso di inadeguatezza nei confronti della realtà, pulsioni sessuali, ricerca di una personale immagine di sè? Come aiutare mia figlia? Ho bisogno di capire! Siamo genitori forse distratti, in una situazione economica non floridissima ma normale, che si trovano sempre più spesso davanti ad un piccolo riccio, e che forse avrebbero potuto esser più presenti. Un saluto.
Caro Luigi è importante che sua figlia venga aiutata a discernere quale sia la realtà quotidiana da quella virtuale, credo che questo processo possa iniziare a casa o se lo sente un compito troppo complesso chieda aiuto. Inoltre è importante valutare quanto sua figlia sia stata stimolata alla socievolezza! Auguri. Un saluto.
(Risponde la Dott.ssa Francesca Iacobelli)
Pubblicato in data 28/07/2010