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Adolescenza (071554)

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on . Postato in Adolescenza | Letto 879 volte

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gg 15 anni, 20.04.2004

Non so neanche come cominciare, provare a descrivere quello che provo, tentare di usare parole per "esprimermi". Tutto questo nasce dall'incomprensione forse, o forse dal desiderio che qualcosa nella mia vita sia diverso.
Nessuno immagina cosa stia io provando o come mi senta, soprattutto nessuno tenta comunque di essermi vicino.
Facendo alcuni test (oltre a quelli del vostro sito) è risultato che sono ossessiva, schizofrenica, paranoica, un livello di MEDIO-ALTO nella scala di autovalutazione di depressione, 85 il punteggio al test per lo stress, a quanto pare sono bulimica, ma non è questo il punto.
I test [forse è troppo poco dire spesso] sbagliano, ma io sto male e questo è inconfutabile.
La mia famiglia c'è e non c'è, potrebbe non esserci, non ho amici, la scuola è una specie di corsa a ostacoli interminabile, le ambizioni ci sono, ma probabilmente non verranno mai realizzate.
Vorrei potermi allontanare dal mondo in cui vivo, poter vivere, e non dover sempre e solo s ognare. A volte ho degli scatti d'ira, crisi di pianto, non riesco a star ferma, soffro d'insonnia [cioè...più del solito], e anche altre cose che però ora non ho la forza di dire, un po'perchè non voglio ammetterlo, un po'perchè ...perchè non riesco a dirlo.
Ecco. è questo sentirmi imprigionata, questo silenzio che mi fa male [cielo...mi sembra di essere nel film "the unsaid"...ridicolo] e che mi distrugge. Ho paura, ho paura, ho paura.
Paura di chiedere aiuto. Paura di non esserci. Paura di me stessa. Paura di ammettere la verità, o meno. Io provo a non pensare a quanto sto male, tento di essere come "da regola", senza che gli altri possano pensare "male" di me, eppure nonostante tutti i miei sforzi di essere vera, di essere falsa, vengo sempre e costantemente evitata o denigrata.
Potrei continuare per ore e sfogarmi con questo schermo del computer conscia del fatto che non c'è nessuno comunque che saprà quali pensieri sono stati formulati nella semioscurità di questa camera, senza p robabilmente sapere che si sono io. Mi fermo qui. Non riesco a continuare.

Almeno questa volta di là dallo schermo c'è qualcuno che ti ascolta e che ti sta rispondendo. Puoi continuare a sforgarti, parlare fa bene, fa capire quello che abbiamo dentro.
Soprattutto fa uscire il malessere che ci tormenta, le paure che ci assalgono. Ecco, come dici, non fermarti a pensare alle tue paure, a quanto stai male perchè rischi di aumentare ancora la profondità del tuo disagio.
Invece è necessario pensare che sia qualcosa che può passare, a patto che tu ne capisci il senso, la direzione, il messaggio contenuto in quello che provi.
C'è sempre un perchè e se lo scopri puoi uscire dal tormento. Non è soltanto il malessere dell'adolescenza: è il tuo modo di reagire alle cose intorno a te, a quello che che ti sta accadendo.
E' in tuo potere cambiare la reazione e vivere le cose in modo diverso. prova a pensare in un modo differente, ad avere più ottimismo e serenità, le cose cambiano e possono migliorare.
Concentrati sulla gioia o su quei momenti in cui sei serena, falli aumentare.
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