adolescenza: problemi psichici? (48467)
Eva luna, 17anni (15.2.2002)
Ho
17 anni e da quando sono piccola (circa 4 anni) ho la mania (se
così si puo definire) di parlare da sola. Con gli anni questo
disturbo è diminuito ma comunque c'è. Parlo da sola
inventandomi storie, quasi sempre irreali, cioè che non
riguardano la mia vita di tutti i giorni, ma immaginandomi di trovare
in altri posti, con altra gente o di immaginarmi il mio futuro. Penso
di aver iniziato da bambina, poichè passavo la maggior parte
del tempo da sola e quindi mi facevo "compagnia", infatti spesso
facevo finta di giocare con fratelli o sorelle immaginari...da circa
2-3 anni, la frequenza di questo disturbo è diminuita e spesso
rimangono "sogni" nel mio cervello. Spesso capita che guardando un
film, che mi ha molto interessato, senta un impulso di andare in
camera mia (non ho mai manifestato questa cosa in pubblico)ed
"entrare" nel film e modificarlo con la mia presenza.Non ho mai
pensato che tutto cio' fosse negativo, solo che negli ultimi tempi mi
sono resa conto che non è una tanto da sottovalutare.Inoltre
io sono una ragazza molto calma, gentile con gli altri, ma tranne con
i miei genitori.Quando sto con loro, a volte non riesco a
controllarmi, rispondo male, urlo,insulto (specialmente mio padre),
sembro quasi isterica, sono molto impulsiva con loro, e alle persone
piu' vicine a me acui ho raccontato di questo mio comportamento con i
miei, loro non ci credevano affatto.
Ho provato a riflettere su questo atteggiamento, e devo ammettere che
i miei da piccola litigavano spesso, e pure mia madre di solito
è nevrotica, lunatica e molto fragile anche se vuol dare
un'idea di sè tutta diversa, cioè come una donna
autoritaria. Tra l'altro mio padre da circa un anno e mezzo è
malato (cirrosi epatica esi è aggiunto il diabete da poco) ma
non so se puo' dipendere anche da questo e mia madre abusa di alcool
a volte..Tra tutti questi problemi ho una piccola ossessione..che
nell'ultimi tempi si è rifatta viva in coincedenza con la
morte di mio zio (morto suicida e soffriva da anni di depressione e
purtroppo la sua malattia veniva tenuta nascosta), è quella di
vedere spiriti o simili...Riconosco di essere una persona fragile e
sensibile, benchè normale agli occhi di altri e anch'io ad
ogni modo mi ritengo una persona intelligente...però questo
lato "oscuro" di me come lo devo ritenere? una cosa normale o
è segno di un qualche problema?Scusi se la lettera è
stata molto lunga, spero di non averLe rubato troppo tempo, ma volevo
farLE capire nei migliori dei modi la mia situazione,
Grazie mille!!
Gentile Eva, innanzitutto desidero rassicurarla sul fatto che l'abitudine a parlare con un amico immaginario è piuttosto frequente tra i bambini, in particolare tra i figli unici. L'amico immaginario diventa un compagno fedele e onnipresente, che finisce, in alcuni casi, con l'essere trattato come una presenza concreta a tutti gli effetti. Solitamente, questa tendenza, progressivamente, viene meno crescendo. Il suo permanere, sebbene non sia indice, di per sè, di alcuna patologia specifica, ci induce a porci qualche interrogativo che le vorrei suggerire, per una sua riflessione personale: di cosa parla quando è da sola? Quali bisogni soddisfa per lei la presenza di una persona immaginaria? Come è la sua vita relazionale concreta, attualmente?Non mi è molto chiara, invece, quella che lei definisce la sua 'ossessione' di vedere spiriti o simili. Avrei bisogno di qualche elemento in più per valutare la situazione, anche se penso, in linea di massima, che si possa collegare a quanto appena detto circa la presenza di persone immaginarie. In ogni caso, mi preme rassicurarla sulla assoluta non gravità delle manifestazioni che lei mi ha descritto. Mi permetterei solo di consigliarla di rivolgersi ad uno specialista della sua città, che può raggiungere anche tramite l'ASL, per cercare di capire più approfonditamente la situazione che sta vivendo attualmente ed il disagio che le comporta.