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on . Postato in Adolescenza | Letto 1142 volte

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Francesca, 16

Gentile dottoressa,
ho un problema.Direi che durante tutti questi anni non l'avevo nemmeno considerato ma è andato ad aggravarsi sempre di più,fino a diventare il mio pensiero fisso. Sono una ragazza piuttosto timida,non mi apro facilmente e questo ha comportato una serie di problemi durante la mia infanzia segnata dalla separazione dei genitori.Adesso non so se c'entra, ma mi sembra opportuno riferire alcuni dettagli perchè forse sono le radici del mio attuale problema. Sono cresciuta solo con mia madre perchè mio padre non è mai stato presente,lo vedevo una volta in 5-6 anni e di conseguenza non ho mai sentito la figura paterna. Sempre insicura,sempre bisognosa di conferme di affetto.Ed ecco il mio primo ragazzo a 15 anni e mezzo,mi sembrava impossibile.Ho vissuto i momenti più belli,credevo che mi amasse,ma mi ha lasciata.Ho subito un trauma.Mi sono sentita una fallita,mi sembrava che nessuno mi volesse davvero bene,mi ha lasciato un grande buco.L'ho compensato con gli amici,in fondo non sono così sola e piano piano ho dimenticato. Ma non sapevo che ci sarebbero state delle conseguenze.Adesso sto frequentando un ragazzo da 3 mesi e ho paura di lasciarmi andare,ho paura di innamorarmi,non lo cerco perchè ho paura del rifiuto,sono fredda quando vorrei solamente abbracciarlo.Ho bloccato qualcosa dentro di me che mi impedisce di affezionarmi per paura di essere ferita.Di conseguenza la nostra storia è sempre al punto di partenza perchè io scappo quando mi vuole vedere qualche giorno in più oppure quando mi manca cerco di cacciare questo sentimento.Insomma ho paura di lasciarmi andare perchè quando mi affeziono,la persona entra automaticamente nella mia vita e io ho il timore costante di perderla.Come posso fare per lasciarmi andare ai sentimenti così forti ma allo stessp tempo non essere delusa e soprattutto non avere questo "vuoto" quando magari un giorno quella persona non ci sarà più?

Gent.ma Francesca,
questa insicurezza nei rapporti affettivi ha origine infantile e forse sarebbe il caso di fare un percorso che porti ad una maggiore maturità e consapevolezza di se.


(Risponde la Dott.ssa Laura Del Citerna)

 

Pubblicato in data 06/02/2014

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