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Non sentirsi piu se stessi [1594627468601]

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on . Postato in Adolescenza | Letto 895 volte

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le risposte dellesperto

Fe3696, 20 anni

domanda

Ciao,

volevo scrivere qui ciò che mi tormenta oramai da 4 anni. Il fatto di non sentirmi piu' me stessa, sono sempre stata una ragazza solare, estroversa, ma da un po di tempo che, mi sento inadeguata in mezzo alle altre persone.

Se devo pensare ad una causa che mi abbia portato a questo, mi viene da pensare che il mio percorso verso questa ''inadeguatezza'' è iniziato quando, io e il mio ragazzo, che eravamo insieme gia da 1 anno, ci siamo allontanati, su sua richiesta, dal nostro gruppo di amicizia che è sempre stata la cosa piu importante per me.

A ripensarci non so come e perchè io abbia accettato questa situazione, anche se mi rendo conto che è stata graduale, e nonostante la sua esplicita richiesta ''o me o loro'' io non mi sono resa conto di ciò a cui stavo andando incontro.

Da quando ci siamo allontanati, lui ha cominciato ad non accettare piu le mie amicizie, le mie necessità di vedermi con altre persone che non erano lui. E io, non so perchè abbia accettato tutto, perchè non era e tutt'ora non è ciò che voglio.

Mi ricordo che uscivo di nascosto, e comunque mi ritrovavo lui ovunque io andassi. Tutto ciò mi ha portato ad allontanarmi da tutti, e a passare le mie giornate a casa solo ed esclusivamente con lui.

Ma questo non mi rendeva felice, mi ha logorato giorno per giorno.

Fino a quando dopo 1 annetto ho trovato la forza di parlarne con lui, e non è stato facile farli capire che per me frequentare i miei amici era fondamentale, e dopo tanto che sono riuscita a convincerlo che non c'era niente di male, mi rendo conto che io in mezzo agli amici di una vita, io non riesco ad essere me stessa, mi sento inadeguata, ho ''paura'' di parlare.

Mi trovo in imbarazzo anche con la mia amica piu cara per me, con cui ho condiviso tutto perchè le nostre mamme erano amiche e single, quindi ne abbiamo passate tante insieme io e lei.

Ad oggi la mia vita è riempita solamente da lui, a cui do la colpa di tutto questo, ma credo che io mi stia nascondendo dietro questa situazione per non vedere ciò che realmente mi fa sentire in questa maniera quando sono in mezzo alle altre persone.

L'unica persona con cui riesco ad essere me stessa è lui, ma io nonostante provi qualcosa per lui, mi rendo conto che passare le mie giornate esclusivamente a casa con lui tutti i giorni tutto il giorno, non è la vita che voglio, ma nonostante questo, nonostante anche il male che lui mi abbia fatto in altri contesti, io non riesco a separarmi da lui, nonostante a volte io provo proprio fastidio nei suoi confornti, quando mi parla, o mi tocca.

E' come se fossi in un loop infinito, la mia vita è sempre uguale, la odio, ma nonstante questo non faccio niente che mi aiuti a cambiarla.

 

 


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risposta

Buongiorno Fe3696.

da quello che espone individuo tre temi che indirizzano al loop infinito in cui si rappresenta senza fare nulla che possa aiutarla.

Provo ad elencarle i temi e con essi a ricostruire e condividere con Lei questo loop in modo da offrirle un punto di varco da esso.

1) tema dell'identità: non mi sento più me stessa (solare, estroversa. il suo contrario è la cupezza e la chiusura di cui parla nelle righe a seguire)

2) tema dell'inadeguatezza: "mi sento inadeguata in mezzo alle altre persone"

3) tema della dipendenza:

"Ad oggi la mia vita è riempita solamente da lui/a cui dò la colpa di tutto questo"
"L'unica persona con cui riesco ad essere me stessa è lui/ma io mi rendo conto che passare le mie giornate esclusivamente a casa con lui tutti i giorni tutto il giorno, non è la viat che voglio"
"Io non riesco a separarmi da lui /nonostante a volte io provo proprio fastidio nei suoi confronti"

Una nota: mentre sentirsi diversi dal solito, non più se stessi, indica una percezione di alterità tra un prima e un dopo, invece il senso di inadeguatezza implica la considerazione di ciò che si ritiene adeguato e di ciò che si ritiene adeguato con riferimento presumibilmente ad un contesto normativo, che ci dichiara e ci fa apprendere cosa è atteso come adeguato, per chi, quando, come.

In altri termini sentirsi inadeguati solleva le domande "rispetto a che cosa o a quali attese, rispetto a chi o o alle attese di chi? " e comporta quasi sempre un giudizio, una valutazione, anche automatici inconsapevoli, prima ancora che un sentimento.

Mi pare di capire che ora si senta inadeguata rispetto al modo

in cui era solita percepirsi e si attendeva di continuare a percepirsi (solare estroversa),
in cui era solita gestire e si attendeva di continuare a gestire la sua vita (frquentare gli amici), quando ha smesso di frequentare i suoi amci su richeista del suo ragazzo
in cui era solita percepirsi e si attendeva di continuare a percepirsi in mezzo agli amici dopo aver ricominciato a frequentarli (senza paura di parlare e sentendosi se stessa)

Seconda nota: Lei scrive: "frequentare gli amci era per me fondamentale, il nostro gruppo di amicizia era la cosa più improtante per me" ed anche che "l'unica persona con cui riesco ad essere me stessa è lui", il suo ragazzo.

E' possibile che il loop da cui non riesce ad uscire si caratterizzi per il fatto di dipendere contemporaneamente sia dall'appartenenza agli amici e dal loro giudizio- amici senza i quali non è stata più se stessa e tornando fra i quali si è sentita minacciata (paura di parlare) forse di non essere capita, o di essere giudicata, o di non essere riconosciuta e quindi accettata come prima, per aver disatteso presunte percepite attese di gruppo, - sia dall'idea/convinzione/sentimento/esperienza di poter essere se stessa solo col proprio ragazzo e quindi di non poter fare a meno di lui, anche, per essere se stessa.

Qualunque cosa scelga in questo senso, gruppo o ragazzo, diventa vincolante, senza evoluzioni, sempre uguale a se stesso.

Il vero problema a mio avviso non è l'adeguatezza/inadeguatezza.

Il tema sui cui sarebbe plausibilmente opportuno che si orientasse è più in generale quello dell'abbandono: dal gruppo per esclusione, nel timore di un giudizio invalidante rispetto a prima e non accogliente, dal suo ragazzo che le proprina un out-out, o me o loro, e la condiziona, probabilmente, a continuare di essere una certa se stessa senza ulteriori integrazioni di vissuti.

Il consiglio che sento di darle è di indagare se nella sua storia di vita ci siano state esperienze pregresse di abbandono o minaccia di abbandono da farle sentire necessario, fondamentale, o il gruppo, o il suo ragazzo, o entrambi e non soltanto invece quello che desidera.

Altra cosa importante è allenare la sua capacità di discriminarenon solo ciò che non vuole ma cneh ciò che vuole, senza attingere dalle attese altrui, dall'accettazione altrui.

Servirebbe un approfondimento, che, come ultimo suggerimento, le indicherei di avviare con un professionista.

Un caro saluto e un abbraccio.

dott.ssa Liuva Capezzani

 

Pubblicato in data 22/07/2020

 

 


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