Orientamento universitario (134397)
Salve, sono una ragazza di 21 anni, ho appena lasciato gli studi in giurisprudenza perchè non era la facoltà adatta a me, ed è stata una scelta molto sofferta in quanto sono andata in contro alla disapprovazione dei miei genitori e anche a livello personale vissuta come una sconfitta. Il mio obbiettivo è trovare la facoltà giusta per me, ma il problema sta nell individuare i criteri da usare nella scelta, ad esempio se basarmi sull'interesse delle materie o sugli sbocchi professionali, che molto spesso sono discordanti. L'unica cosa che posso dire è che preferisco le materie umanistiche a quelle scientifiche, ma se devo andare più nello specifico non saprei cosa scegliere, vorrei riuscire a capire cosa voglio fare nella vita ma non so da dove iniziare per scoprirlo. Inoltre avendo già sbagliato una volta ho anche il timore di perdermi di nuovo e sbagliare ancora, vorrei risolvere questo problema una volta per tutte ed essere soddisfatta della mia scelta. Grazie per l attenzione. Gaia.
Cara Gaia, capisco tutto lo sconcerto e la paura che si agitano in lei! A 20 anni, capire cosa si vuol fare della propria vita, è una questione importante e angosciante. Spesso l’ambiente in cui si è immessi, compreso la scuola, non aiutano a comprendere chi siamo e ciò che desideriamo, per cui si è soli di fronte ad una scelta così importante. E. Erikson proponeva dopo il diploma, un periodo di moratoria psicosociale, un tempo in cui il ragazzo è libero di viaggiare, fare le esperienze più disparate, in modo molto libero, senza obbiettivi, solo per il gusto di sperimentare. La moratoria psicosociale, rappresenta una condizione priva di conflitti, che poi permetta di capire e scegliere sulla base di quanto si è vissuto in prima persona, sulla scia di un proprio sentire. Purtroppo non è sempre facile concedersi degli spazi e dei tempi così importanti. Questo concetto però ci deve servire a comprendere che non si può scegliere con il fiato sul collo, che non si può pressare e anticipare qualcosa che non è maturo. Forse può concedersi un breve momento dove sospende la decisione e si permette di vivere con maggiore leggerezza, quella che del resto dovrebbe sentire dopo aver tagliato con qualcosa che non le apparteneva. Intanto si viva queste sensazioni, lasci che l’attraversino. Lasci andare il senso di colpa e di fallimento, non aiutano e non hanno senso. Allontanarsi per un po’ dal problema inoltre, aiuta perché ci permette di vederlo dall’esterno, quindi con un minor carico emotivo e più chiaramente, permettendo quindi una scelta libera da conflitti. Si ricordi che gli errori hanno il grande valore di insegnarci molte cose e lei può prendere questa sua esperienza, per comprendere meglio sé stessa e ciò che più si avvicina alla sua natura. Nessuno sa in partenza ciò che è giusto o sbagliato per lui, è una condizione che si acquisisce sperimentando e poi sperimentando ancora. Il cambiamento, è sempre presente nella nostra vita, è inevitabile e auspicabile: è vita! E’ inevitabile che ci si ponga delle domande e che si senta un’instabilità, un’incertezza, tipica del nuovo, ma tutto ciò deve essere vissuto per ciò che è. Nessuna scelta è immodificabile, né eterna, è solo un’opportunità. Per quanto concerne la scelta nello specifico, gli studi, dovrebbe prima di tutto decidere se vuol prendere la strada della passione o dell’utilità. Vuol decidere per un percorso che le piace o per un percorso che le farà ottenere più facilmente un lavoro? Questa è già una prima scelta importante, che dipende solo da lei e da quale tipo di compromesso è disposta ad accettare, da ciò a cui è risposta a rinunciare. Perché quando si sceglie, si guadagna qualcosa e si rinuncia a qualcos’altro. E’ un percorso inevitabile. Se dovesse optare per ciò che le piace, deve ancora capire se c’è un lavoro che le piacere svolgere o se semplicemente le piace formarsi in alcuni ambiti o materie per sé stessa, per una sua formazione o per un interesse personale, indipendentemente da quale attività andrà a svolgere nella vita futura. Non ci sono scelte giuste o sbagliate, ma solo condizioni che le si addicono di più o di meno. Inoltre, nonostante si possa comprendere la preoccupazione dei suoi genitori, le loro ansie, non devono poi interferire nella sua vita e nelle sue scelte, che è sono solo sue. E’ importante che si senta libera di decidere e di essere. In linea generale, il proprio sentire, l’istinto, ci aiutano sempre molto ad andare in direzione di ciò che siamo. Quando si fa ciò per cui si è portanti, ciò che ci appassiona, allora tutto diventa più facile, ogni sacrificio richiesto, è vissuto come lecito, perché ripagato da un piacere di ciò che si sta facendo. Per cui cara Gaia, si fidi di sé e del proprio sentire. La leggerezza aiuta a percepirsi e a scegliere, si tuffi semplicemente nella vita.
(Risponde la Dott.ssa Sabrina Costantini)
Pubblicato
in data 24/06/09
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