Problemi relazionali (144667)
Esther 22
Salve, sono una ragazza di 22 anni e da quando ne ho coscienza mi sento sola. Faccio molta fatica a conoscere nuove persone e le uniche amicizie che ho le ho strette in situazioni in cui sarebbe stato pressochè impossibile non farlo (a scuola, con le ragazze con cui vivo.). Il mio problema principale è che in mezzo alla gente mi sento trasparente e faccio davvero fatica ad interagire con chi non conosco, la mia mente si svuota e l'unica cosa che riesco a fare è sorridere e arrossire in continuazione. In più con le poche amiche che ho non sento di avere molto in comune e ciò mi rende spesso triste e mi fa sentire in colpa. Non ho mai avuto un amico maschio, nè tanto meno un fidanzato, cosa che mi avvilisce particolarmente. L'anno scorso ho passato un periodo abbastanza brutto in cui per questi motivi mi veniva spesso da chiudermi in camera e piangere, è durato più o meno tre mesi e grazie anche all'aiuto delle mie coinquiline sono poi stata meglio. In questo periodo la di piangere sta tornando, e io non so cosa fare. Non so se ho bisogno di uno psicologo o se le mie sono solo paranoie inutili. Per favore qualcuno mi dica cosa fare. Un saluto.
Cara Esther, vedo che è un momento particolarmente triste e difficile. Il sentirsi soli è molto pesante, soprattutto alla tua età , dove manca tutta l'esperienza e la consapevolezza di sè, che aiuta a superare questo sentire, di per sè gravoso. Del resto la tua difficoltà è molto più generale e profonda. Tu infatti, ti senti trasparente e sicuramente ti comporti come se lo fossi, arrossendo di fronte agli altri che ti guardano, come se ti vergognassi del fatto di essere visibile, di esserci! Ed il rossore tradisce un senso di essere scoperti, come se improvvisamente qualcuno di notasse e tu ti sentissi impreparata, ma anche inadeguata e incapace di farvi fronte. Come se tu, non meritassi tutto ciò! Vergognarsi del fatto di esserci, di essere al mondo, di essere notati, à un vissuto particolarmente distruttivo, perchè mina profondamente il diritto di sè stessi, in ogni minima componente. Mina persino il diritto di respirare. Deve essere molto doloroso e sconfortante! Capisco bene che tu non abbia amici, che ti senti sola e hai un immenso bisogno di piangere! Tutto questo rende ragione di quanto ti succede, gli fornisce un senso e ne mostra la sua origine, da ripescare nella tua storia, o ancora meglio nella storia della tua famiglia. Da quanto vivi, sembra che il tuo arrivo non sia stato del tutto desiderato, o così come tu l'hai percepito! Di fatto, comunque sono andate le cose, non sentendoti il diritto di esserci, non hai neppure diritto a desiderare, a star bene, a sentirti amata e compresa. E tutto sommato è già positivo che tu intrattieni relazioni con chi ti sta accanto, come le tue compagne di appartamento o di scuola. Non è così scontato come pensi tu. Questo ci dice che in realtà hai un gran bisogno di relazioni e ne sei anche capace, altrimenti non si sarebbero stabilite quelli che tu chiami legami inevitabili, ma che di fatto ci sono e ti sono stati anche di aiuto, vedi lo scorso anno per esempio. Certamente, in questa situazione di precarietà emotiva, non può esserci piena soddisfazione e spazio di relazioni completamente costruttive. Tu, giustamente e sanamente, desidereresti relazioni amicali maggiormente vicine alla tua natura, vorresti amicizie maschili, un ragazzo, ma tutto ciò non ti è concesso, non fa parte del tuo copione di non diritto alla vita. Quindi, si crea questo grosso conflitto fra queste due parti egualmente forti. L'estate poi, rappresenta un momento ancor più difficile, pieno di vuoto esterno, le persone infatti si allontanano dai luoghi abituali, lasciando soli rispetto a quel vuoto interno che prende sempre più potere. Del resto, la maggiore vitalità stimolata dall'estate, cozza profondamente con queste tue difficoltà interne e relazionali, che ti impediscono di dare spazio ai tuoi impulsi costruttivi. Tu, non hai diritto alla vita e ad essere vitale, per cui non ti rimane che piangere e soffrire. Bhe, non credo proprio che tutto questo siano semplici paranoie, non svalutare il tuo sentire! Il dolore che senti è reale, la delusione, la tristezza, la solitudine ed il vuoto profondo ci sono e sono reali. Certo, vista la situazione un aiuto psicologico sarebbe importante e di grande aiuto, per uscire da questa situazione, che sembra un tunnel senza uscita. In realtà , l'uscita c'è, non ti scoraggiare, ci vuole tempo e lavoro. Sappi che hai tutte le ragioni per sentirti così e hai tutte le risorse ed il diritto di sentirti diversamente, di prenderti tutto ciò che vuoi e che ti spetta. Aiutati e fatti aiutare, vedrai che riuscirai a spiccare il volo come tu desideri! Un saluto.
(Risponde la Dott.ssa Sabrina Costantini)
Pubblicato
in data 25/08/2010
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