Rapporto madri-figli-nonni (50854)
Vera, 29 anni, 21.06.02
Ho sempre avuto un rapporto molto difficile con mia madre,quando ero piccola non avevo alcuna manifestazione d'affetto da parte sua, spesso al contrario di disprezzo. Mi ha educato in modo incoerente: non dava importanza a cose che lo erano e spesso per suo nervosismo urlava o mi picchiava per stupidaggini. Frequentemente aveva crisi isteriche e crescendo spesso sono arrivata a vere e proprie colluttazioni con lei. I miei genitori sono divorziati da quando avevo 12 anni e prima di allora, malgrado le frequenti assenze di mio padre per lavoro l'aria in casa era irrespirabile. Ora sono sposata con un uomo che amo moltissimo ed ho due figlie meravigliose di due anni e sei mesi. Il problema e che mia madre, che ora ha 50 anni col tempo ha mitigato il suo carattere: è diventata più generosa e più serena, ma siamo comunque molto distanti e spesso in competizione, si è letteralmente innamorata delle mie figlie e della mia vita (in un primo tempo ho sospettato anche di mio marito, poi una volta conosciuto meglio no), e frequenta casa mia con una frequenza di tre giorni a settimana con la scusa che vivendo in campagna ed in un posto isolato e lavorando io abbia assolutamente bisogno di lei. Questo non è vero perchè mi sono organizzata in modo da essere perfettamente indipendente, ma mia figlia le vuole molto bene e devo ammettere che come nonna è tutto quello che non è mai stata come madre. Il punto è che mi sento invasa da lei: si comporta a casa mia come se stesse a casa sua, tratta le mie figlie come se fossero figlie sue e non segue nessuna indicazione mia sulla loro educazione, mia figlia si inselvatichisce quando c'è lei è ipereccitata e stimolata e più nervosa. Io anche mi sento infastidita da tutto quello che mia madre fa, perfino dalla spesa che generosamente mi porta e mi rendo conto che il passato che credevo aver lasciato alle spalle invece mi ha lasciato un rancore profondo nei suoi confronti. Spesso la ho minacciata di cacciarla da casa mia se non seguiva le mie indicazioni nel frequentare mia figlia, ma poi dopo forti litigi, mi restava dentro un forte senso di colpa per i servizi che mia madre mi rende e per il fatto che essendo fortemente diabetica le emozioni le fanno male e al contempo rancore. Non le impedisco di venire a casa mia per i motivi che ho detto e perchè penso che lei sia molto importante per mia figlia e viceversa, ma non la sopporto più. Come mi consiglia di agire? grazie.
Cara Vera, è venuto il momento di parlare apertamente con tua madre e di affrontare tutto quel "non detto" che si è accumulato in questi anni. Più che far scattare il senso di colpa devi far emergere il bisogno di chiarezza e stabilire regole, limiti e confini. Non è sbagliato che tua madre entri nella tua vita, ma non deve certo continuare a farlo, producendo in te una sensazione di malessere. Prova a capire ed accettare che non è "onnipotente" e può sbagliare; quindi, attiva il processo di emancipazione simbolica da una donna che non è più grande di te, è solo più vecchia.