Relazionare con i coetanei (63293)
Giuliana 25 anni, 3.04.2003
Buongiorno! Il mio problema e' che non sono felice, da anni oramai, dall'adolescenza direi, scuole medie. Sono sempre stata molto timida, chiusa e impacciata.A scuola soffrivo perche' non riuscivo a coinvolgere gli altri, attirarli, cercavo di scherzare, dire la mia ma rimediavo solo figuracce con conseg.risate generali. In part. alle superiori credo che 1 mio compagno mi odiasse..non faceva che screditarmi e deridermi coi compagni e di fronte ai professori, qualcuno dei quali rideva guardandomi con tenerezza..ancora oggi LI ODIO. Ero arrivata al punto di sentirmi cosi' sola che all'uscita cercavo di evitarli e al pomeriggio avevo il terrore di attraversare la piazza piena di ragazzi, dove sicuramente li avrei trovati.Col tempo almeno questo l'ho superato, da sola. Ancora oggi, anche se rispetto al passato sono molto migliorata, sono piuttosto timida..in particolare con coetanei diversi da me, per esperienze o carattere, magari molto piu' spigliati, come qualcuno della mia compagnia.In qs situazione non riesco a cominciare 1 discorso, sono come bloccata,non trovo argomenti e penso al giudizio che suscito col mio silenzio, ci soffro..Ci sono cmq persone con cui riesco a prendere confidenza piu' facilmente, a sentirmi piu' a mio agio.A volte allora mi chiedo questo: farei meglio ad uscire solo con questi ultimi oppure dovrei cercare di relazionarmi anche con gli altri, con cui riesco poco e niente? Da qualche mese frequento 1 corso professionale e ogni tanto subisco qualche battuta a mio avviso pesante, sul mio essere e le mie capacita' anche se scherzosa..e' come se il passato si ripresentasse. Una mia compagna dice che esagero, che sono cose dette senza cattiveria...premetto che quello che le lancia e' il suo ragazzo il quale dice che scherza e gli sto simpatica..ma allora perche'? Io alle battute scherzose nn ci credo molto. Mi chiedo se sul lavoro rischiero' il mobbing. Come posso mostrarmi piu' sicura, essere piu' sciolta, essere finalmente a mio agio in mezzo a un gruppo di ragazzi/e? Ho un' espressione triste e spesso me lo fanno notare... Qualche problemino di conseguenza ce l' ho anche a casa, con i miei,anche con loro sono un po' chiusa, parlo poco Grazie mille.
Cara Giuliana, il problema ha sicuramente origini più lontane, nella tua storia familiare a cui accenni di sfuggita, e poi, negli anni, hai accumulato esperienze deludenti che ti hanno confermato il giudizio negativo che hai di te stessa. Il conflitto vero, però, è dentro di te; quello che vivi fuori, con gli altri, è solo la proiezione delle tue paure e il risultato del tuo modo di porti verso gli altri. Non sei sbagliata, ma sei convinta di esserlo, e, soprattutto, hai paura, una grande paura delle persone e questo ti porta a chiuderti e a diffidare di tutti. In realtà sei tu che non accetti chi è diverso da te e gli altri captano il tuo rifiuto e le relazioni si creano su una base di diffidenza reciproca. Le battute, che tanto ti feriscono, potrebbero essere un tentativo da parte dei ragazzi, di entrare in contatto con te, di sdrammatizzare la tua espressione triste e coinvolgerti in un gioco, ma tu non glielo permetti e rimani isolata. Prova a fidarti pensando che tutte le persone cercano quello che tu cerchi, essere accettati, considerati amati, e a spesso, giocando e prendendosi bonariamente in giro, ci si conosce e ci si apprezza, imparando anche a sorridere delle proprie debolezze. Ciao.