Mi sento fuori dal mondo (1565957029346)
carol, 28
Sono una neo mamma di 28 anni, brasiliana, vivo in italia da quando ne ho 10.
Il mio disagio purtroppo mi segue da quando sono piccola. All'inizio si mostrava in modo abbastanza tranquillo, nel senso che quando sei bambina ti adatti più facilmente alle situazioni e così ho fatto; purtroppo da adulta la voglia e la pazienza sono scemate, l'impegno nel doversi adattare alle persone e alle situazioni è piuttosto stancante.
In poche parole non ho mai trovato persone in grado di interessarmi mentalmente, con le quali posso avere una conversazione appagante e stimolante. Faccio molta fatica ad interagire socialmente appunto perché gli argomenti trattati mi annoiano, non m'interessano, oppure sono prevedibili.
Spesso durante una conversazione finisco mentalmente le frasi e concetti che le persone non hanno ancora avuto il tempo di esporre, e a questo punto avere la pazienza di ascoltarli per ore e mostrami interessata mi porta via molta energia.
Purtroppo mi ritrovo a leggere le espressioni e movimenti di tutti quelli che vedo, sono per me completamente trasparenti, come se riuscissi a vederle dentro, quello che pensano, quello che stanno per dire, quello che nascondono. Questo aspetto peggiora notevolmente la mia situazione: da una parte riesco ad adattarmi meglio, dal momento che posso adeguarmi a seconda della persona che ho davanti, ma dall'altra non sono me stessa e rischio di non riuscire più a togliere la maschera che mi sono creata. Appena inizio a lasciarmi andare capisco che potrei sembrare arrogante o distaccata, e a questo punto torno nei miei passi.
Mi preoccupa molto offendere gli altri, mostrare che in fondo non m'interessano affatto, metterli a disagio oppure non essere di loro gradimento. Credo che sia questo il mio problema e non so come uscirne.
Mi sento sola. A volte parlo con me stessa, mentalmente faccio dei ragionamenti come se stessi argomentando. Vorrei condividerli con qualcuno senza sembrare presuntuosa o fuori luogo.
Faccio un esempio: Ieri ragionavo sull'esistenza di Dio, sono arrivata alla conclusione che Dio è perfezione nel caos. Ora chiamo una amica cara, andiamo a fare un aperitivo e mentre lei è li per rilassarsi, bere qualcosa e parlare dei suoi problemi, io dal nulla inizio a parlare del Big Bang che ha generato il caos che a sua volta genera imperfezione rendendoci schiavi della manipolazione alla ricerca della perfezione e dell'infinito, facendo di noi i carnefici dell'unica cosa perfetta che esista e cioè la natura etc..
E' ridicolo, fuori luogo e presuntuoso! Le persone non vogliono intraprendere questo tipo di conversazioni, vogliono vivere alla giornata, preoccupandosi dei propri problemi e conquiste, delle vite altrui con le quali paragonare alle proprie. Non hanno tutti i torti. A questo punto preferisco ascoltare, faccio in modo che parlino di loro, dei loro problemi e finisco per essere l'amica più fidata, piena di consigli e pronta i risolvere i loro disagi. Paradossalmente sono la miglior amica di tutti!
Il mio aspetto fisico e la mia nazionalità mi sono d'ostacolo nella ricerca di menti affini. Ho 28 anni ma effettivamente sembro molto più piccola, sono brasiliana e di bell'aspetto, il che mi rende facilmente associabile ai soliti prototipi tristi. Non riesco ad individuare i luoghi che potrebbero portarmi a conoscere persone interessanti, e anche se mi è capitato di conoscerne alcune, mi sento a disagio perché so che non si aspettano niente da me.
Due anni fa ho provato ad andare dallo psicologo, ma dopo tre sedute ho finito per osservarlo, i suoi movimenti, come lui guardava i miei e mi copiava, come mi aveva catalogata e ciò che pensava di me. A questo punto non mi sentivo a mio agio ad aprirmi, e quando capii che non aveva più senso proseguire mi regalò un libro che lui stesso aveva scritto sull'interpretazione dei movimenti e microespressioni...
Sono depressa, senza alcun tipo di stimolo e voglia di fare niente. Non trovo che la vita sia divertente, non mi sto divertendo a vivere, è una continua lotta, sono sola, nessuno sembra capirmi laddove io capisco tutti. Non è giusto.
Non mi sento ne italiana ne brasiliana, sono repressa e ho perso anni della mia vita facendo ciò che si aspettavano che facessi.
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Carissima Carol,
sei troppo concentrata a cercare la perfezione negli altri che tendi davvero a interrompere il contatto pieno all'interno delle relazioni. Stare con qualcuno significa ascoltare il mondo dell'altro senza giudizi o valutazioni fallaci che ti impediscono di lasciarti andare.
Non puoi pretendere una perfezione da parte degli altri se anche tu riporti dei limiti. Lasciati andare senza paura al contatto pieno, i tuoi argomenti eccessivemente intellettuali o esistenziali potrebbe essere anche meccanismi di fuga per non affezionarti a nessuno, considerando tutte le persone inferiori a te. Ti auguro di riscoprire il valore degli altri nella tua vita. Tutti abbiamo bisogno di tutti.
Cordiali saluti
Pubblicato in data 20/08/2019
A cura della dottoressa Iolanda Lo Bue
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