Pubblicità

Studentessa (152265914675)

0
condivisioni

on . Postato in Altro | Letto 889 volte

1 1 1 1 1 Votazione 0.00 (0 Voti)

le risposte dellespertoFillo, 24

domanda

 

 

Ciao a tutti, sono una ragazza di 24 anni, frequento l'ultimo anno di università, sono single, vivo con mia madre che ha quasi 70 anni, è vedova e soffre di insufficienza renale cronica ( è dializzata).

Purtroppo nella mia vita ho dovuto superare momenti difficili, a partire dalla morte di mio padre quando avevo solo 3 anni, seguita dalla morte dei miei due nonni materni (a cui ero legatissima) nell'anno e mezzo successivo a quella di mio padre.

Mia madre si è ritrovata a quei tempi sola e senza un lavoro, per cui ha cominciato a fare vari lavori saltuari estremamente pesanti e poco redditizi, tant'è che spesso non avevamo neppure i soldi per comprare da mangiare. Questa precarietà l'ho sempre sentita sulla mia pelle, capivo che mia madre soffriva e io soffrivo con lei nonostante fossi una bambina.

Mia madre è sempre stata, inoltre, molto rigida nell'educarmi, troppo, per cui sono cresciuta fragile e con un'autostima sotto i piedi. A ciò si aggiungeva una famiglia abbastanza assente, soprattutto dal punto di vista emotivo. Tornando al presente, il problema che maggiormente mi affligge, anche in virtù della situazione in cui mi trovo, è la paura della solitudine.

Purtroppo è dai primissimi anni di asilo che ho subito bullismo per via della mia personalità insicura e chiusa, così sono cresciuta senza riuscire a costruire alcun legame di amicizia o anche solo di "relazione amichevole" , tranne in rarissimi casi che poi sono puntualmente finiti nel niente.

Questo mi accadeva da bambina e mi accade tuttora; sono già stata in cura da psicologi che mi hanno in parte aiutata, però rimane in me l'incapacità di "tirare fuori gli artigli" quando necessario, ho troppa paura di distruggere quelle poche precarie relazioni umane che sono riuscita a mettere in piedi, e questa paura mi perseguita quotidianamente, in molte situazioni, anche con persone del tutto sconosciute.

A tutto ciò si aggiunge il fatto che nella maggior parte dei casi penso e agisco diversamente dalle persone che mi circondano, aumentando così inevitabilmente la distanza tra me e "gli altri". Mi trovo spesso circondata da persone irrispettose, senza valori solidi, egoiste, capaci di far del male se necessario. E questa consapevolezza mi spaventa, proprio perchè non sono in grado di essere "spietata" come loro, è completamente contro la mia natura. Insomma, attualmente l'unica relazione umana concreta della mia vita, che mi dà sicurezza e mi fa sentire compresa e amata, è quella con mia madre.

E potete immaginare come io soffra per il suo stato di salute e come sia terrorizzata al pensiero che un giorno lei non ci sarà più e io sarò completamente sola. Scusatemi per il mio dilungarmi, ma erano delle precisazioni necessarie. Quello che vi chiedo è di aiutarmi a capire come uscire da quest' impasse, come liberarmi da queste paure e riuscire a creare altri legami solidi nella mia vita. Chiedo troppo, lo so, ma spero in un vostro aiuto, anche piccolo :)

Un abbraccio

 


consulenza psicologica

Vuoi richiedere una consulenza gratuita online ai nostri Esperti?
Clicca qui e segui le istruzioni. Ti risponderemo al piu' presto!

 

Pubblicità

 

 


 

risposta

 

 

Gentile Fillo,

il quadro che descrive ad una prima lettura sembrerebbe molto difficile, ma riflettendo mi rendo conto che lei ha valori molto importanti ed il fatto di non essere conforme a tipologie di persone "egoiste, capaci di far del male se necessario" è un aspetto molto positivo che le fa onore.

Sicuramente i lutti che hanno segnato la sua vita da un lato le hanno portato molta sofferenza ma dall'altro le hanno dato forza e sensibilità. Direi che oggi sarebbe importante fare un piccolo bilancio delle sue risorse interne e rendersi conto di quanto vale, di come ha finora affrontato difficoltà e dolori con capacità e intelligenza...

Più che "tirare fuori gli artigli", cercherei di prendere consapevolezza del suo valore e di non preoccuparsi di che cosa pensano persone che lei non stima. Rivalutando le sue risorse e le sue capacità non avrà ragione di sentirsi esclusa, troverà persone simili a lei con le quali costruire un rapporto interpersonale valido.

Quanto al timore di perdere la sua mamma occorre, con molto dolore, accettare che tale evento è nell'ordine delle cose, ma che ciò che sua madre le ha dato in termini di affetto, comprensione, educazione, sicurezza rimarrà sempre con lei e lei potrà vivere una vita ricca di soddisfazioni pensando, con riconoscenza, a quanto ha ricevuto e cercando sempre di rendere sua madre fiera di lei.

Augurandole ogni bene, la saluto.

 

Pubblicato il 5/04/2018

 

A cura della Dottoressa Susanna Bertini

 


Scrivi articoli di psicologia e psicoterapia e ti piacerebbe vederli pubblicati su Psiconline?
per sapere come fare, Clicca qui subito!
 
Pubblicità
Stai cercando un pubblico specifico interessato alle tue iniziative nel campo della psicologia?
Sei nel posto giusto.
Attiva una campagna pubblicitaria su Psiconline
logo psicologi italiani
Corsi, Stage, Informazioni per formare e far crescere i Professionisti della Psicologia Logo PSIConline formazione

 

 

 

Tags: consulenza online gratuita madre stato emotivo studentessa

0
condivisioni

Guarda anche...

Pubblicità

Pubblicità

I Sondaggi di Psiconline

Quanto sei soddisfatto del tuo lavoro?

Pubblicità

Le Risposte dell'Esperto

Pensiero ossessivo (1624140870…

Fabio, 34 anni     Gentile Dottoressa/Dottore! Mi chiamo Fabio e 5 anni fà ho commesso un errore di tipo erotico.Ho cominciato a scambiare dei...

Problemi con marito [162342796…

Viola, 38 anni     Buongiorno, avrei bisogno di un consulto per dei problemi con mio marito.Mio marito è molto irascibile ma oltre a urlare no...

Ansia e paura nella guida [162…

Clarissa, 22 anni       Salve, vi scrivo perchè da un paio di mesi sto facendo le guide in autoscuola ma la sto vivendo un po' male...

Area Professionale

La trasmissione intergenerazio…

Modificazioni epigenetiche nei figli di sopravvissuti all’Olocausto I figli di persone traumatizzate hanno un rischio maggiore di sviluppare il disturbo post-t...

Il Protocollo CNOP-MIUR e gli …

di Catello Parmentola CNOP e MIUR hanno firmato nel 2020 un Protocollo d'intesa per il supporto psicologico nelle istituzioni scolastiche. Evento molto positiv...

Come gestire il transfert nega…

Per non soccombere alle proiezioni negative del transfert, lo psicoterapeuta deve conoscere con convinzione ciò che appartiene alla psiche del paziente e ciò ch...

Le parole della Psicologia

Agnosia

L'agnosia (dal greco a-gnosis, "non conoscere") è un disturbo della percezione caratterizzato dal mancato riconoscimento di oggetti, persone, suoni, forme, odor...

Fisting

Il fisting è una pratica sessuale, è l'atto di inserire l'intera mano o anche di due mani contemporaneamente, dentro la vagina o il retto Naturalmente richiede...

Belonefobia

La belonefobia è definita come una paura persistente, anormale e ingiustificata degli aghi e gli spilli, conosciuta anche come aicmofobia o aichmofobia. ...

News Letters

0
condivisioni