alterazione della percezione (051179)
Daniele 27
Ho consultato con piacere la sezione "parole per dirlo" ma non sono
riuscito a trovare una definizione atta a descrivere quello che ogni tanto mi
capita. Solitamente mi succede a letto, prima di addormentarmi. Una volta in
salotto, ieri al lavoro (per questo ho deciso di chiedere un aiuto).Avverto
maggiormente come primo sintomo, l'alterazione della sensazione tattile. Segue
l'alterazione della vista. Incrocio in un qualche modo gli occhi concentrando
con un nuovo modo di messa a fuoco che concede una profondità strana
agli oggetti. In qualche modo è come se si avvicinassero e si allontanassero
(mi succedeva anche alle interrogazioni a scuola con i professori o raramente
con colloqui importanti lavorativi). Fin qui nessun problema. La fase successiva
è un aumentare della velocità del moto all'interno della mia testa
(è uno stupido modo di descriverlo). Qualcosa che aumenta sempre di più.
Perdo la curiosità verso le alterazioni sensoriali precedentemente descritte
poichè questa sensazione mi invade totalmente. E' come se sentissi voci
in un'altra lingua sovrapposte (ma non sento voci) sempre più numerose
e pressanti. Forse è come un miglione di vibrazioni. Movimenti lenti
del mio corpo mi appaiono pieni di confusione. Stracolmi di informazioni. Ed
aumenta sempre finche mantengo la concentrazione di questo stato. Se mi fermo
per tempo posso evitare il processo. Fermarmi vuol dire alzarmi, accendere la
luce se è spenta, cambiare attività se sto facendo qualcosa, spostare
la mia attenzione insomma. Purtroppo sono curioso e il non essere in grado di
associare questo fenomeno a niente di conosciuto, mi porta ad esaminare il mio
stato e a non fermarmi mai subito appena avviene il fenomeno. Quindi lascio
accelerare la confusione. Si trasforma in panico e quindi solitamente mi ritiro.
Ieri però mi è capitato al lavoro. Stavo scrivendo una mail ad
un'amica speciale. Ero concentrato. Ho cominciato a sentire la sensazione tattile.
Ho cominciato a percepire una strana distanza tra la mia testa, le mie mani,
il monitor e in fondo tutto il resto. Ho messo a fuoco in quel modo strano ed
ho continuato a scrivere. Il "Panico" (ma è solo un modo di
descriverlo) è arrivato tutto insieme con la sua caratteristica fase
di crescita in corso. Ho continuato a scrivere. Mi sono spinto oltre gli ordinari
confini che di solito mi impongo. Quando mi son voluto ritirare mi sono alzato
in piedi. Ma stavolta niente da fare. Il fenomeno continuava a possedermi. Camminavo
lentamente ma il caos aumentava, mi son lavato la faccia e il caos continuava.
Mi sembrava di avere la pupilla destra dilatata osservandomi nello specchio.
Correndo riuscivo a sospendere un secondo la sensazione. Ho creduto di aver
scatenato un processo irretroattivo e ho pensato che sarei impazzito. Sono riuscito
a ricondurmi a normalità parlando con un'amica a telefono (lasciando
parlare lei. io ne ero in grado ma con enorme fatica). Il tutto credo sia durato
una decina di minuti.La giornata sono rimasto scioccato. Il ricordo dell'esperienza
rimane nella mia memoria come un sogno. Come una cosa non riconducibile a niente
che possa essere descritto adeguatamente e che quindi sfugge alla memoria "parlata"
e quindi il ricordo si annebbia velocemente in mancanza di parole atte a descrivere
(nonostante l'intensità enorme dell'esperienza e delle emozioni provate).
Queste crisi mi succedono da sempre.
Cos'altro posso aggiungere...... Mio padre probabilmente metteva le mani addosso
(e non per picchiare) alla mia sorellastra e l'ho scoperto a 23 anni. Sono una
persona molto introspettiva tendente al paranoide. Sono molto fiero di come
sono e della mia storia personale. Ho un muro di memoria che non mi permette
di accedere a prima di circa 5 anni. Muro di cui ricordo la presenza anche quando
io di anni ne avevo 7 o 8. Sono sterile per azospermia irreversibile. Mi piace
sperimentare sostanze psicoattive con maturità. La mia vita sociale è
oggettivamente felice. Il mio umore alterna momenti di estasi a momenti di paranoide
depressione inframezzati da momenti di noia.Mi son fatto visitare da piccolo
per il problema trattato..... Durante uno dei tre encefalogramma, mi son provocato
una di queste "crisi" ma la strumentazione sembra non abbia rilevato
niente.Non credo di volermi curare o di voler cambiare. Vorrei semplicemente
sapere come si chiama il mio disturbo, da dove deriva per poter ottenere un
aiuto per trovare parole adeguate a descrivere il fenomeno. Ringrazio per l'eventuale
risposta e per l'attenzione dedicatami. Saluti Daniele
Caro
Daniele, il tuo ha tutto l'aspetto di un attacco di panico, ma dato che chi
ne soffre mai penserebbe di non voler guarire da tale disturbo, forse non si
tratta di panico, forse si tratta di stati della mente che tu ricerchi con un
certo piacere (misto a timore ovviamente, ma non terrore come invece avviene
nel caso del panico) e curiosità. L'uso "maturo" di sostanze
psicoattive non dice di cosa si tratta ma lascia intendere che il "trip"
sperimentato è considerato piacevole, se viene poi ripetuta l'esperienza
con regolarità. Questa abitudine potrebbe contribuire alle tue crisi,
e io ti consiglierei comunque un colloquio con uno psichiatra che valuti l'effetto
di tali sostanze sulla tua attività cerebrale, effetto anche tossico
ovviamente. Per il resto, se il disturbo non ti crea eccessivi disagi e se come
dici non hai intenzione di modificare la tua situazione, mi rimane da augurarti
buona fortuna! ciao
(risponde la dott.essa Camilla Ponti)
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