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Ansia (003408)

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on . Postato in Ansia, Stress, Panico | Letto 686 volte

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Anonimo, 26 anni

Salve, è da circa un anno che sono seguita da uno psicologo a cui mi sono rivolta a causa degli attacchi di panico che ho avuto tre anni fa. Ho attualmente un problema, credo di essermi invaghita del mio medico, cioà mi è piaciuto non appena l'ho visto la prima volta e se lo avessi conosciuto in un contesto diverso avrei fatto di tutto per conquistarlo.
fino ad oggi mi sono sempre detta che sono pensieri che non devo fare perché sono cose banali, perché è scontato avere un legame con chi si prende cura di noi ecc ecc, ma io nn ho questo tipo di sentimento verso di lui, anzi lo vedo molto umano e non è la situazione da paziente che mi ha stimolato, anzi è proprio essa che mi frena. Secondo me lui è attratto da me, penso che ci siano delle evidenze su questo, ma nello stesso tempo so che essendo un medico giovane e non oserebbe mai rovinarsi la carriera per una storia. Dato che io non ho mai più avuto attacchi di panico, e sto abbastanza bene, anche se ringrazio lui per avermi infuso una nuova fiducia in me stessa mi chiedo: se dovessi smettere di andarci, il codice deontologico gli imporrebbe comunque di evitare legami con ex pazienti? sono in ansia per questa storia perché ho anche paura che lui se ne accorga anche se faccio di tutto per occultare il mio istinto di fronte a lui.
Purtroppo credo ancora nei colpi di fulmine e credo che i sentimenti forti vadano oltre la vita pratica, che le vere esperienze siano quelle travolgenti, anche se poi mi dico che la storia non potrebbe mai funzionare insieme ad una persona che ormai può leggermi dentro. La prego come devo fare? Nno è un capriccio da matta, a me piace davvero ed è molto raro che uno mi colpisca a certi livelli. Lui mi ha insegnato che le emozioni vanno accettate e vissute, e allora cosa dovrei fare ora proprio io che i miei problemi li ho avuti a causa di un modello di comprtamento eccessivamente razionale e frustrante che mi sono sempre imposta?

Provo a rispondere alle tue domande. Certamente non è la prima volta che una paziente si innamora del suo terapeuta. Ma come hai già scritto, il codice deontologico vieta assolutamente rapporti personali con pazienti. Una volta finito il rapporto terapeutico e quindi conclusasi la terapia allora non c'è nessun codice deontologico che vieta di frequentarvi. Altro non saprei dire. Un saluto.

( risponde il dott. Fabio Gherardelli )

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