Ansia (003408)
Anonimo, 26 anni
Salve, è da circa un anno
che sono seguita da uno psicologo a cui mi sono rivolta a causa degli attacchi
di panico che ho avuto tre anni fa. Ho attualmente un problema, credo di essermi
invaghita del mio medico, cioà mi è piaciuto non appena l'ho visto
la prima volta e se lo avessi conosciuto in un contesto diverso avrei fatto
di tutto per conquistarlo.
fino ad oggi mi sono sempre detta che sono pensieri che non devo fare perché
sono cose banali, perché è scontato avere un legame con chi si
prende cura di noi ecc ecc, ma io nn ho questo tipo di sentimento verso di lui,
anzi lo vedo molto umano e non è la situazione da paziente che mi ha
stimolato, anzi è proprio essa che mi frena. Secondo me lui è
attratto da me, penso che ci siano delle evidenze su questo, ma nello stesso
tempo so che essendo un medico giovane e non oserebbe mai rovinarsi la carriera
per una storia. Dato che io non ho mai più avuto attacchi di panico,
e sto abbastanza bene, anche se ringrazio lui per avermi infuso una nuova fiducia
in me stessa mi chiedo: se dovessi smettere di andarci, il codice deontologico
gli imporrebbe comunque di evitare legami con ex pazienti? sono in ansia per
questa storia perché ho anche paura che lui se ne accorga anche se faccio
di tutto per occultare il mio istinto di fronte a lui.
Purtroppo credo ancora nei colpi di fulmine e credo che i sentimenti forti vadano
oltre la vita pratica, che le vere esperienze siano quelle travolgenti, anche
se poi mi dico che la storia non potrebbe mai funzionare insieme ad una persona
che ormai può leggermi dentro. La prego come devo fare? Nno è
un capriccio da matta, a me piace davvero ed è molto raro che uno mi
colpisca a certi livelli. Lui mi ha insegnato che le emozioni vanno accettate
e vissute, e allora cosa dovrei fare ora proprio io che i miei problemi li ho
avuti a causa di un modello di comprtamento eccessivamente razionale e frustrante
che mi sono sempre imposta?
Provo a rispondere alle tue domande. Certamente non è la prima volta che una paziente si innamora del suo terapeuta. Ma come hai già scritto, il codice deontologico vieta assolutamente rapporti personali con pazienti. Una volta finito il rapporto terapeutico e quindi conclusasi la terapia allora non c'è nessun codice deontologico che vieta di frequentarvi. Altro non saprei dire. Un saluto.
( risponde il dott. Fabio Gherardelli )
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