Ansia di perdere i propri cari (1541582665631)
Rita, 22
Salve, parlo a nome del mio fidanzato che non sa che sto scrivendo qui.
Il mio ragazzo ha 22 anni è un ragazzo abbastanza problematico, è da un paio di anni che espone a me la sua ansia di perdere i suoi genitori in primo, perché lui è l'ultimo di 4 figli e si porta con i rispettivi fratelli 19, 18 e 14 anni. In questo momento la mamma ha 57 anni ed il padre 62, ed ogni volta mi dice di avere l'ansia di perderli perché sono già adulti lui sei potrà godere ancora per qualche anno, dice che non potranno godersi i suoi futuri figli non li vedranno a sposarsi ecc...
Alle volte la manifesta anche nei miei confronti dicendo che ha paura di perdermi ecc... Ormai è diventata una cosa fissa, non riesce a pensare ad altro, ed io oltre a dargli dei consigli che possono dare tutti, non so come aiutarlo, ma mi dispiace vederlo star male.. non è molto propenso ad andare da uno psicologo, di conseguenza è difficile calmarlo quando sta così e tranquillizzarlo.
Ho bisogno di un vostro consiglio per aiutarlo.
Grazie mille in anticipo.

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Cara Rita,
ho letto con attenzione la tua lettera nella quale esponi alcune difficoltà del tuo fidanzato, da te definito come “un ragazzo abbastanza problematico”, relative ad una forma di ansia molto elevata di perdere i propri genitori considerati da lui “già adulti”. Spieghi che tale ansia sarebbe dovuta ad una rilevante differenza anagrafica tra il tuo fidanzato ultimogenito e i suoi fratelli molto più grandi di lui. E’ possibile che il fatto di essere cresciuto in un nucleo familiare con un gap generazionale molto ampio con gli altri membri della famiglia senza la possibilità di un confronto tra pari abbia contribuito ad alimentare tale forma di ansia, ma questo è solo un campo ipotetico.
Affermi inoltre che la paura della perdita venga espressa anche nei tuoi confronti e verrebbe così generalizzata anche a figure affettive di pari età.
La paura della morte e della perdita dei propri cari ha un carattere atavico, ancestrale. Tale paura che sembra essere altamente pervasiva e condizionante per il tuo fidanzato, assumendo una connotazione depressiva, meriterebbe un approfondimento con uno psicologo in un percorso di sostegno terapeutico al fine di esplorare e comprenderne le motivazioni sottostanti. E’ noto che la terapia psicologica risulta produttiva ed efficace se colui che è portatore del disagio è motivato in prima persona a chiedere un aiuto e non se viene indotto da altri senza avere una propria personale convinzione interna. Possiamo certamente suggerire l’utilità di fare riferimento ad un professionista laddove ne ravvediamo l’importanza ma non è detto che il nostro suggerimento venga accolto.
Quello su cui potresti fare leva per aiutare il tuo fidanzato, oltre ad offrirgli il tuo sostegno empatico e di ascolto, potrebbe essere contribuire alla riattivazione della sfera dei suoi interessi e passioni personali sostenendo in tal modo un processo di recupero di un normale stato di benessere, antidoto alla paura depressiva della perdita.
Cari auguri per un positivo superamento.
Pubblicato il 19/11/2018
A cura della Dottoressa Arianna Grazzini
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