Ansia e fobia (127199)
Stella 38
Nonostante sia una donna adulta tendo ancora a fare i capricci, a volere primeggiare , a essere egoista e ad avvertire un senso di rivalità perfino nei confronti di mia figlia (10 anni ). Da premettere che sento sempre il costante bisogno di amore e se qualcuno che mi circonda distoglie l'attenzione su di me, penso che non mi vuol più bene. Mi rendo perfettamente conto che con il mio atteggiamento a volte induco all'esasperazione perchè tendo ad esagerare e a fare un dramma anche per un cosa minima , su cui normalmente la gente sorvola. Tutto ciò mi causa ansia, fobia , tachicardia e una morsa che mi attanaglia sempre lo stomaco quando penso di aver ricevuto un torto, non riesco a dormire. Insomma un vero e proprio dramma. Mi convinco costantemente che un soggetto X ce l'abbia sempre con me e sto male per questo. Vivo nella costante paura di essere abbandonata, temo le responsabilità e mi spaventa il fatto di avere due figli in crescita ( 14 e 10 anni ). Attraverso, inoltre, delle fasi in cui sto benissimo, ad altre in cui mi sento un vero straccio, depressa e penso che non ho la forza di tirare avanti. Sono una donna bella, formosa e intelligente, non mi è difficile calamitare l'attenzione altrui e ciò mi fa stare bene perchè stuzzica il mio inguaribile narcisimo. La cosa paradossale è che la gente ritiene che abbia tutte le fortune: ho un marito e due figli che mi adorano, un bel lavoro che faccio con passione, sono bella, ammirata e invidiata da tutti, una bella casa e la famiglia che mi vuole bene. Sono consapevole che si tratta di un disturbo psicologico complicato da cui verso dall'età di 20 anni e penso di non poterne più uscire.
Cara Stella, beh anche se non era complicato direi che 18 anni sono tanti e quindi qualche “vizio” si potrebbe essere insediato in modo un po’ più profondo. Io ti consiglio un lavoro con uno psicologo cognitivo-comportamentale, con il quale prendere di petto i vari aspetti comportamentali (attirare l’attenzione, fare scenate, entrare in competizione, ecc.) ed i pensieri che ne sono direttamente correlati (paura dell’abbandono, bisogno di emergere, ecc.). Anche se il lavoro potrebbe essere lungo e fino a che non hai una diagnosi precisa non lo possiamo sapere, in questo modo potrai iniziare ad avere alcuni risultati che saranno fondamentali per andare avanti. Puoi cercare sul sito gli specialisti regione per regione, fare una ricerca su google o chiedere al tuo medico di base. A presto!
(risponde la Dott.ssa Sara Ginanneschi)
Pubblicato in data 22/10/08
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