Attacchi di panico (004793)
Spett.le Psiconline, mi chiamo Arianna, ho 29 anni, laureata e disoccupata a causa dei miei attacchi di panico.
Ci tengo a sottolineare che nella mia vita ho fatto tante cose senza attacchi di panico, ma negli ultimi due mesi sono tornati. Lavoravo presso un'azienda nella quale, mia madre, ha cercato di farmi assumere con l'aiuto di amici importanti. In realtà, volevo avere un bambino con il mio compagno e non vedevo l'ora che scadesse il contratto per poter fare questo figlio. Sto' andando da uno psicoterapeuta da circa 1 mese e mezzo, non ho più attacchi di panico (forse grazie ad un calmante)da quando ho cercato di allontanare da me i miei familiari, troppo apprensivi, soprattutto mia madre: ansiosa, apprensiva, protettiva (come mi era stato consigliato dal mio dott.)Inizialmente la terapia mi rasserenava, mi dava più voglia di vivere,perchè si parlava molto della stima in se stessi, del volersi bene e di fare cose, non per far felici gli altri ma solo per se stessi. Da circa tre settimane, non faccio altro che peggiorare.
Non so se il problema e' mio, ma nelle ultime settimane provo paura ad andare in psicoterapia perchè mi incute paura il mio dott. E' troppo schietto, diretto e crudo nell'esprimere i suoi pensieri.Ho la senzazione che incrementa i miei dubbi in un momento in cui non ho nessuna certezza. Prima volevo fare un figlio, volevo organizzare le mie vacanze con il mio compagno, prendermi cura della nuova casa che stiamo costruendo e fare dello sport. Ora, tutte queste cose le odio. Mi sembra molto strano che si possa cambiare così rapidamente. Che si possa mettere in discussione cose che ti interessava fare.. Tutto ciò mi spaventa e io mi sono praticamente annullata: non voglio più stare con il mio compagno, anzi vorrei scappare dalla nostra casa per tornare da quella dei miei (io sono molto innamorata di lui)dove sento di ricevere maggior protezione, faccio fatica a rimanere sola, non riesco ad uscire con le amiche. Tutti, hanno notato il mio peggioramento ed e' per questo che voglio chiedervi se è normale? se questa terapia d'urto mi fa male? o se il problema è soltanto mio?
grazie. Arianna
Può essere normale nel senso che la relazione psicoterapeutica interviene portando sicuramente degli elementi di novità nella vita del soggetto. Per quanto riguarda in particolare il suo caso non posso che suggerirle di parlarne al “suo” (?) dott. anche facendogli leggere questa lettera e la mia risposta, e chiedergli di sostenerla nel difficile processo di comprensione di sè nel quale lei si è giustamente impegnata
( risponde la dott.ssa Emanuela Marangon )
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