Attacchi di panico (077932)
Michela, 27 anni
Nel Giugno di questo anno ho subito
un intervento chirurgico, e successivamente uno schok anafilattico causato dall'assunzione
di un farmaco. In tale occasione non ho avuto soccorso immediato o, meglio l'ambulanza
si è presentata a casa mia senza medico. Da quel giorno sono cominciati
i problemi..........(lo schok si è manifestato con un collasso).........ho
il terrore che si ripeta. Accuso dolore al petto con un senso di costrizione,
sembra che il cuore scoppi e il dolore s'irradia al braccio: Poi comincio con
tremore o sudorazione fredda. A volte non riesco a parlare mi tocco il polso
dieci volte al giorno, mi sembra di soffocare di non respirare. E' condizionata
anche la mia vita sociale, frequento posti dove è possibile raggiungere
un ospedale! E per giunta tutte le volte che devo prendere un farmaco la situazione
peggiora tanto. Aiuto io cosi' non ce la faccio.................mi sembra d'impazzire...........m'immagino
sul letto morta..........non sono mai stata cosi'. Sono styata sempre coraggiosa
ho fatto cento controlli medici è tutto ok. Staro' impazzendo sul serio?
Cara Michela, non stai impazzendo.
Quello che ti è capitato è in realtà un attacco di panico.
Le cause spesso sono dovute ad un forte accumulo di stress che può essere
causato da diversi fattori. Dopo aver subito il primo attacco di panico di solito
la persona si preoccupa e comincia a temere che gli possa tornare un altro attacco
di panico: ecco che allora si innesca il circolo vizioso del panico; ossia la
paura della paura. Ovviamente più la persona teme che gli possa tornare
questo strano attacco di panico e più è probabile che l'attacco
torni. E' come una profezia che si autoavvera... il panico viene quindi alimentato
dalla paura: è come un fantasma, più uno ne ha paura e più
ci scappa e più il fantasma diventa grande; ma se uno affronta il fantasma
e lo tocca esso svanisce.
Come diceva Oscar Wilde "Spesso è con le migliori intenzioni che
otteniamo gli effetti peggiori". Nella realtà clinica, una distinzione
importante in riferimento a questo disturbo è relativa alla rilevazione
di quando questo manifesti i suoi momenti critici ossia: se la reazione di panico
sia prodotta da situazioni specifiche o se questa può avvenire ovunque
e dovunque; nel primo caso, come per esempio nei casi di agorafobia con attacchi
di panico o claustrofobia con attacchi di panico, la crisi di paura pervasiva
è associata a specifiche situazioni come, ad esempio, il rimanere da
soli, l'allontanarsi da luoghi sicuri, l'entrare in luoghi chiusi o trovarsi
in mezzo alla folla. Di conseguenza gli attacchi possono essere previsti e le
persone tendono ad organizzare la vita sulla base dell'evitamento di tali prevedibili
minacciose circostanze. Nel secondo caso, invece, non esiste possibilità
di previsione, l'attacco di panico può avvenire in qualunque circostanza,
perciò la persona non ha la possibilità di controllare le situazioni
ma è continuamente sotto stress da allerta (come nelle forma più
severe di DAP).
In tale condizione, ciò che fa scatenare il terrore non è una
circostanza esterna ma anche la ben che minima alterazione del proprio organismo,
ad esempio un lieve alterarsi del battito cardiaco, una sensazione di non perfetto
equilibrio, il sentirsi non perfettamente lucidi, ecc. Di solito queste persone
spaventandosi e cercando di voler controllare tali risposte spontanee fisiologiche,
finiscono per esacerbarle fino al punto di una vera e propria crisi di panico
(infatti è proprio l'eccesso di tentato controllo che fa perdere il controllo
ossia proprio tale sforzo di controllo costruisce letteralmente i sintomi che
fanno poi perdere il controllo!)A questo punto la persona se possibile tenterà
la fuga dalla situazione spaventosa oppure chiederà disperatamente aiuto
a qualcuno. Il ripetersi di tale copione mantiene e alimenta la patologia fobica
descritta.
Quindi, di solito, se le cause scatenanti il DAP possono essere diverse, multiple
e personali, il copione attraverso cui si mantiene tale patologia è spesso
un circolo vizioso molto simile in tutti i casi (e quindi simili saranno le
"tecniche" e le "strategie" atte a romper questo vero e
proprio circolo vizioso in tutte le persone che presentano tale disturbo). Purtroppo
i farmaci, spesso, costituiscono solo un palliativo anche se a volte è
vero che possono aiutare la persona a stare bene. ... Spero di averti aiutato
a chiarire certi aspetti del disturbo da attacchi di panico. Un saluto.
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