Attacchi di panico (10073)
Angelo,31 anni
Ciao mi chiamo angelo ho
31 anni e da circa un anno soffro di disturbi di attacchi di panico la causa
e' stata una cattiva notizia di salute da parte di un mio zio al quale sono
molto legato.Infatti gli e' stata diagnosticata una brutta malattia e gli sono
stato io vicino accompagnandolo con la macchina ad uscire un po'e quando andavo
in giro con lui avevo paura che da un momento all'altro si sentisse male e da
allora ogni volta che esco con la macchina anche se non c'e' lui mi vengono
questi attacchi di panico. Sono in cura da 6 mesi da uno pschiatra il quale
mi ha dato dei farmaci (frontal gocce e entact compresse) e devo dire che ho
avuto veramente dei buoni risultati esco con la macchina tranquillamente cosa
che prima non facevo adesso gradualmente la cura mi e' stata sospesa pero'come
si sa si ha sempre un po' di paura che ritornino.Il mio medico mi ha dato le
gocce casomai mi ritornassero.Ora mi chiedo se c'e' una tecnica per poterli
superare nel caso in cui si verificassero senza usare farmaci? E' possibile
che si possa svenire quando si verificano? Ha fatto bene il medico a sospendermi
la terapia?
La ringrazio per l'attenzione un cordiale saluto
Caro Angelo, la tua è una situazione oggi molto comune. Gli attacchi
di panico sono diventati forse il problema più frequente soprattutto
fra i giovani. Gli studi più recenti affermano come la causa scatenante
del primo attacco di panico sia uno STRESSOR psicologico (ad esempio una perdita,
un lutto, un trauma, o qualcosa vissuto dalla persona negativamente e che porta
stress) o fisiologico (abuso di caffeina, tabacco, mariuana, hascisc, alcol
ecc.); dopodichè si instaura un vero e proprio circolo vizioso in quanto
la persona ha paura che questo strano attacco di ansia torni: la PAURA DELLA
PAURA. Nella realtà clinica, una distinzione importante in riferimento
a questo disturbo è relativa alla rilevazione di quando questo manifesti
i suoi momenti critici ossia: se la reazione di panico sia prodotta da situazioni
specifiche o se questa può avvenire ovunque e dovunque; nel primo caso,
come per esempio nei casi di agorafobia con attacchi di panico o claustrofobia
con attacchi di panico, la crisi di paura pervasiva è associata a specifiche
situazioni come, ad esempio, il rimanere da soli, l'allontanarsi da luoghi sicuri,
l'entrare in luoghi chiusi o trovarsi in mezzo alla folla. Di conseguenza gli
attacchi possono essere previsti e le persone tendono ad organizzare la vita
sulla base dell'evitamento di tali prevedibili minacciose circostanze.
Nel secondo caso, invece, non esiste possibilità di previsione, l'attacco
di panico può avvenire in qualunque circostanza, perciò la persona
non ha la possibilità di controllare le situazioni ma è continuamente
sotto stress da allerta (come nelle forma più severe di DAP). In tale
condizione, ciò che fa scatenare il terrore non è una circostanza
esterna ma anche la ben che minima alterazione del proprio organismo, ad esempio
un lieve alterarsi del battito cardiaco, una sensazione di non perfetto equilibrio,
il sentirsi non perfettamente lucidi, ecc. Di solito queste persone spaventandosi
e cercando di voler controllare tali risposte spontanee fisiologiche, finiscono
per esacerbarle fino al punto di una vera e propria crisi di panico (infatti
è proprio l'eccesso di tentato controllo che fa perdere il controllo
ossia proprio tale sforzo di controllo costruisce letteralmente i sintomi che
fanno poi perdere il controllo!)A questo punto la persona se possibile tenterà
la fuga dalla situazione spaventosa oppure chiederà disperatamente aiuto
a qualcuno. Il ripetersi di tale copione mantiene e alimenta la patologia fobica
descritta. Quindi, di solito, se le cause scatenanti il DAP possono essere diverse,
multiple e personali, il copione attraverso cui si mantiene tale patologia è
spesso un circolo vizioso molto simile in tutti i casi (e quindi simili saranno
le "tecniche" e le "strategie" atte a romper questo vero
e proprio circolo vizioso in tutte le persone che presentano tale disturbo).
Purtroppo i farmaci, spesso, costituiscono solo un palliativo anche se a volte
è vero che possono aiutare la persona a stare bene.Infine una precisazione:
gli attacchi di panico non possono portare a svenimento, in quanto l'ansia alza
la pressione e non l'abbassa. E quando si sviene si sviene perchè la
pressione si abbassa troppo e mai perchè si alza!
Spero di averti aiutato a chiarire certi aspetti del disturbo da attacchi di
panico. Un saluto
( risponde il dott. Fabio Gherardelli)
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