Attacchi di panico (104911)
Stefania 31
Da molti anni soffro di attacchi di panico, dovuti ad una madre ansiogena che ha sempre limitato la mia vita dicendomi cosa, come e tutto quello che dovevo fare. Per farmi accettare da lei ho annullato la mia vita. Oggi mi trovo a 31 anni sofferente, con un marito, una figlia...ed una madre che dice a me come comportarmi con loro, e a loro come comportarsi con me. Il panico era sparito dopo tre anni di psicofarmaci e psicoterapia, ma soprattutto l'allontanamento da mia madre e da questo posto in cui vivo che odio. Poi ho avuto una minaccia d'aborto; mio marito lavorava la notte e abbiamo deciso per necessità di tornare qui. Una tragedia. Tutto come prima, forse peggio, tanto che ora il panico mi viene con vertigini, senso di svenimento, grosse crisi di pianto ma soprattutto sensi di immobilità: non riesco più a muovermi, il mio corpo diventa inerte e pesantissimo. Mia figlia ha quattro mesi e sono di nuovo incinta. Non so se ce la faccio. Mio marito non mi capisce, non mi conosceva così. Mi sgrida dicendomi di reagire ma fa peggio. Mia madre uguale, ma da una parte credo che lei ci goda, perchè così può continuare ad avermi sotto controllo e manipolarmi, continuando a dirmi che io non la sono mai stata a sentire, quando invece ho annullato la mia vita per lei.
Cara Stefania, penso che la terapia che hai fatto per guarire dal DAP non sia andata tanto in profondità da eliminare tutti quei fattori che tenevano in piedi questo disturbo e l’hanno portato a ripresentarsi! Sebbene le crisi di pianto siano secondo me un fattore secondario all’attacco di panico, per il resto i sintomi che descrivi sono abbastanza tipici e non per questo non fastidiosi. Gli attacchi di panico sono scatenati da un’interpretazione errata dei segnali provenienti dal tuo corpo e spesso è lo stress ad essere il principale innesco. Certo che, se oltre ad una terapia farmacologica hai fatto anche una terapia psicologica, il meccanismo del panico dovrebbe esserti noto e dovresti aver imparato a riconoscere ed eventualmente a controllare le diverse reazioni. Io credo che, dal momento che stai affrontando un momento molto bello, quanto pesante, sia necessario che tu chieda un aiuto concreto. Per il panico ti consiglio uno psicologo ad orientamento cognitivo-comportamentale od uno psicoterapeuta dello stesso tipo, in quanto le tecniche in questione sono risultate essere le più efficaci negli anni. Certo che ritengo che dovresti anche lavorare un pò sul rapporto che hai con tua madre e con tuo marito che, a quanto ho capito, anziché aiutarti sono giudicanti e punitivi ed oltre a non essere d’aiuto ti fanno sentire continuamente sbagliata. Per questo potresti rivolgerti ad un terapista sistemico-relazionale anche se, talvolta, quando il professionista cui ti rivolgi è competente ed onesto, è lui ad indirizzarti dal collega più adeguato. Intanto ti auguro una serena gravidanza e di risolvere al più presto entrambi i problemi, con la speranza che questa nuova vita dentro di te, ti dia la forza di cambiare questa situazione!
(risponde la Dott.ssa Sara Ginanneschi)
Pubblicato in data 14/11/07
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