Attacchi di panico (105711)
Stefano 22
Salve, soffro di attacchi di panico da quasi 5 anni, i sintomi che vedo sono tutti uguali: palpitazioni, paura di svenire, giramenti di testa, fame di aria, paura di morire e soprattutto paura che avvenga di nuovo! Non sto mai tranquillo, quando devo andare o alla posta o in un luogo nuovo, mi tremano le gambe, mi batte forte il cuore e mi aggrappo a qualcosa! Oppure ho paura di passeggiare in zone nuove, neanche 10 metri riesco a fare che devo ritornare alla partenza! So che quando si va da uno psicologo, lui dice di ricordare il primo attacco di panico. Io lo ricordo perfettamente, ma non passano, perchè non so cosa fare dopo averlo ricordato! Che devo fare per guarire senza prendere farmaci? Cosa devo fare dopo aver ricordato la mia prima crisi di panico? Guarirò o resterò così tutta la vita, senza godermela e vivendo con l'ansia e la paura di andare dappertutto e nella depressione di non potere essere felice e di non poter dare felicità alla donna che amo? Cosa si fa per prevenirli? In "ansia", attendo una sua risposta! Grazie!
Caro Stefano penso proprio che i tuoi problemi siano legati all'ansia e in particolare agli attacchi di panico. Generalmente le persone ansiose tendono a voler controllare le situazioni che ci circondano, così come i propri parametri fisici ed a rimuginare sul futuro o sul passato. La paura di poter perdere il controllo, spesso è centrale. Si viene a generare spesso un circolo vizioso condizionato che porta successivamente a sviluppare quella che è definita paura della paura. Si tende spesso ad evitare la situazione temuta, o ad affrontarla coraggiosamente, ma con la stessa metodologia di paura e controllo. Tutto ciò porta ad un fallimento. La respirazione diventa estremamente veloce, così da apportare maggior ossigeno, con la conseguenza di vertigini, etc. La paura di poter stare male, compresi i tuoi pensieri catastrofici, enfatizza tutto il resto. Inizia ad ascoltare in modo passivo il tuo respiro, non cercare di controllarlo. Impara ad ascoltare le tue risposte fisiologiche, non passare il resto del tuo tempo a rimuginare dei problemi. Se vuoi uscire dai tuoi problemi dovrai affrontarli gradualmente in modo spontaneo, attraverso prospettive differenti non con la tua classica metodologia. Con le parole di Winston Churchill: "Quando sono sopraffatto dalle preoccupazioni, ripenso ad un uomo che, sul suo letto di morte, disse che tutta la sua vita era stata piena di preoccupazioni, la maggior parte delle quali per cose che mai accaddero". Un saluto.
(risponde il Dott. Fabio Gherardelli)
Pubblicato in data 19/12/07
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