Attacchi di panico (111378)
Marco 42
Buongiorno, mia figlia di
25 anni soffre di attacchi di panico da diversi anni ed è in cura da
uno psicologo. Mia figlia non riesce a stere sola e ha bisogno continuamente
della presenza di un familiare o amico. Il problema è che tutti dipendiamo
da lei e non viceversa. Secondo me, il fatto che lei non si senta dipendente
da altri e che non debba rinunciare a niente, perchè comunque c'è
sempre qualcuno pronto ad aiutarla, non le da lo stimolo per provare a fare
qualcosa da sola. In questa maniera lei si adagia. E' il caso che che la famiglia
si comporti diversamente e come deve comportarsi? Non sarebbe il caso che quasta
ragazza cercasse di provare a sforzarsi senza che altri dipendano da lei? Rivolgo
a lei questa domanda in quanto lo psicologo che ha in cura mia figlia non ci
da nessuna indicazione in merito. La ringrazio anticipatamente, Marco.
Caro
Marco, secondo la mia metodologia di intervento (cognitivo-comportamentale)
quello che dici è molto giusto. Tua figlia dovrebbe cercare di affrontare
gradualmente le situazioni da sola, perchè più si appoggia agli
altri e più conferma a se stessa la sua incapacità ed inadeguatezza
ad affrontare tali situazioni da sola. Sono quei comportamenti che noi chiamiamo
comportamenti protettivi e che come tali rafforzano il problema, anzichè
risolverlo. E' un circolo vizioso. Come dice Pessoa "porto addosso le ferite
delle battaglie che ho evitato". Questo è il mio punto di vista,
probabilmente lo psicologo che segue tua figlia ha un approccio clinico differente
e comunque conoscerà la situazione molto bene e ritiene perciò
opportuno non dirvi queste cose. Un saluto.
(risponde il Dott. Fabio Gherardelli)
Pubblicato in data 03/03/08
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