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attacchi di panico (48343)

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on . Postato in Ansia, Stress, Panico | Letto 546 volte

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Nicol,35anni (12.2.2002)

Buonasera, da qualche anno soffro di attacchi di panico, io li definsco così, più specifcatamente quella paura che assale all'improvviso da la sensazione di dover figgire in un posto sicuro facendo battere il cuore. Ho sempre avuto paure anche da ragazza come l'aereo l'altezza, ma queste non mi hanno mai inpedito di viaggiare e vivere con spensieratezza, all'improvviso non provo più la stessa sicurezza nell'allontanarmi da casa come se necessariamente dovessi stare male e questo innesca nella mia mente un meccanismo contorto.
Gli episodi solitamente mi capitano in periodi particolarmente stressanti, premetto che sono libera professionista percio' sempre angosciata nel trover lavoro nell'accontentare i clienti e così via. La mia storia è questa a 14 anni mi diagnosticano una malattia l'artrite reumatoide che mi costringe ad innumerevoli visite mediche e peregrinaggi, a 17 perdo mio padre improvvisamente, poi conosco un ragazzo meraviglioso con cui ho condiviso ogni momento gioioso e meno sono stata per 10 anni decidiamo di andare ad abitare assieme tutto funziona bene per 3 anni dopodichè improvvisamente mi ritrovo alla porta con motivazioni mah senza senso, da allora ho paura di allontanarmi da quelle poche certezze che ho come se improvvisamente venissero a mancare. Premetto che non mi ritengo una pessimista, vivo alla giornata, ed ho sempre la capacità di sorridere e di ironizzare anche nei momenti peggiori, vorrei veramente riacquistare la mia sicurezza ormai penso sia giunto il momento, di rimettermi in corsa come una volta, le mie riflessioni e approfondimenti su tutto cio' che mi è accaduto le ho fatte, vorrei concedere alla mia mente un po' di spensieratezza.
Grazie di avermi ascoltato e se potete darmi delle indicazioni vi sarei grata.
N.B. per lavoro sono costretta a muovermi e lo faccio contenta o meno per piacere sono sempre titubante.

Gentile Nicol, gli attacchi di panico come lei giustamente li definisce, se presi in modo superficiale, sono in grado di cambiare la vita di una persona. Si prova una paura e un' insicurezza che non si dimentica facilmente e il solo ricordo di ciò che si è vissuto annulla qualsiasi capacità di progettare il proprio futuro. Al centro della vita c'è solo il proprio malessere e le proprie incertezze.L'età che va dai 35 ai 40anni, è un'età importante in cui la maggioranza delle donne sensibili e intelligenti entrano in una crisi esistenziale che non capita, spesso viene sofferta psicosomaticamente. E credo che questo sia il suo caso. Lei dice che vuole rimettersi in corsa. Verso dove? Lontano da se stessa o in corsa per incontrare seriamente se stessa? La sua frase:le mie riflessioni e i miei approfondimenti ...li ho già fatti....dice chiaramente dice in quale direzione sta andando.
Lei non vuole sapere ciò che potrebbe mettere in crisi il suo stile di vita, il suo modo di amare e di relazionarsi agli altri. In definitiva rifiuta di riconoscere le sue responsabilità in ciò che soffre. Anche l'ironizzare e il sorridere possono essere strategie per non guardare in faccia la realtà. Nel descrivere la morte di suo padre e l'abbandono del suo fidanzato traspare una forte passività difronte agli eventi e non voler approfondire le ragione del suo malessere. Ha voglia di spensieratezza. Ma la spensieratezza e la gioia di vivere sono conquiste. Indubbiamente lei ha vissuto momenti difficili e la sua malattia nel periodo dell'adolescenza le segnalava già che qualcosa non andava nella sua vita, a causa soprattutto doi un suo rigidismo psicologico nel modo in cui si pone verso se stessa e verso gli altri . Vivere alla giornata come fa lei è una scelta di vita, o invece un' incapacità a prendersi cura di se stessa in quanto adulta?
Lei ha bisogno di essere ascoltata e noi lo facciamo con piacere, ma se vuole veramente migliorare la sua vita, le consiglio di intraprendere un serio percorso di crescita personale accanto ad uno psicoterapeuta. Conoscersi non significa affrontare la vita con tristezza o mettere in luce gli aspetti bui della propria personalità; è invece un cammino verso la luce della consapevolezza e solo questa potrà darle quella serenità e quella sicurezza che ha perduto. Non continui a fuggire e si faccia aiutare. In bocca al lupo.

 

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