Attacchi di panico alla guida? (108071)
Massimo 34
Salve, ho già letto le domande e le risposte relative a questo argomento, ma pur essendo interessanti, non soddisfano la mia necessità di avere chiarimenti. Da circa un paio d'anni, (ora ne ho 34), forse un pò meno, ho dei disturbi che potrei definire come sensazioni di vertigini, quando cammino (o anche se sono fermo, ma in piedi) in spazi anche "leggermente" aperti (diciamo in spazi dove, in caso di vertigini, non avrei la possibilità di appoggiarmi per evitare di cadere), ma sopratutto mentre guido. Premetto che guido la macchina da molti anni ed ho sempre pensato di essere un ottimo automobilista, anche abbastanza "allegro". Da quando ho questi disturbi invece guidare è diventato qualcosa di faticoso e sopratutto, che mi spaventa. Spesso ho problemi a mantenere la concentrazione, la vista sembra annebbiata e la solita sensazione di vertigini mi da l'impressione di andare fuori strada. Alcune volte (poche per fortuna), ho avuto delle crisi molto forti e sono stato costretto a fermarmi; in qulche caso non ne ho avuto la possibilità (vedi attacco in galleria!!), in altri casi mi sono ostinato a continuare. In ogni caso non ho mai avuto incidenti fortunatamente, ma da buon "ex buon guidatore", so benissimo che la paura di averne aumenta di molto le probabilità. A seguito di queste strane vertigini, l'anno scorso ho fatto vari accertamenti: una visita neurologica con EEG con risultati negativi; una visita oculistica approfondita, tramite la quale ho scoperto di avere un difetto alla vista. Ora porto gli occhiali, ma non è cambiato nulla; mi stanco un pò meno quando guido molto, ma gli altri sintomi rimangono. Mi rendo conto di essere troppo prolisso, ma vorrei provare a spiegare meglio i sintomi e le situazioni che li provocano; faccio qualche esempio: in una strada a doppia corsia evito di fare sorpassi se non sono sicuro di rientrare prima di una curva; infatti trovandomi in curva sulla corsia di sinistra quasi certamente scateneri qualche sintomo. Su tutti i tipi di strada, mi sento molto più sicuro a mettermi dietro a qualche "lumaca" (cosa che anni fa mi avrebbe fatto perdere la pazienza dopo due minuti). L'idea di prendere la macchina da solo (cosa che per me è sempre stata normalissima) già scatena in sè qualcosa, mentre sapere che mia moglie può prendere il mio posto in caso di necessità mi rende un pò più tranquillo. Raramente gli attacchi sono accompagnati da nausa, più spesso da sudorazione. Sono convinto che si tratti di attacchi di panico, ma mi chiedo se qualche altro fattore può scatenare questi sintomi (e per tempi così lunghi), mentre se fosse vero, perché dovrebbero "colpire" la guida e meno altri atteggiamenti che, effettivamente, non sono mai stati il mio punto di forza in quanto a sicurezza? Ultima cosa, paradossale. L'ottimo psicologo che mi ha seguito in passato per un anno (per tutt'altri motivi), si trova a circa 50km di distanza da casa mia, che dovrei affrontare da solo... Vi ringrazio e mi scuso per l'eccessivo spazio occupato.
Massimo,
direi che non ci sono molti dubbi sul fatto che si tratti di attacchi di panico...
grazie anche alla tua attenta descrizione. E non ti stupire se le paure si riversano
proprio su un'aspetto (la guida) che prima affrontavi con tanta sicurezza: il
paradosso sembra essere un classico delle dinamiche psichiche. In realtà
capita spessissimo che le persone che soffrono di attacchi di panico vengano
colpite da sintomi che rendono loro la vita limitata.... il manager con l'aereo,
il cuoco con i coltelli, il paracadutista col vuoto ecc. E ancor più
spesso si sente dire da queste persone che un tempo "non avevano paura
di nulla". Insomma, capita che a soffrirne siano spesso persone che hanno
affrontato le paure e le difficoltà della vita a testa alta, finchè
un giorno..... Probabilmente questo accade perchè si tratta di persone
che per superare le paure forse hanno cercato di non vederle, invece di affrontarle
alcune sono state ignorate o soffocate, per forza di cose, perchè la
vita evidentemente lo richiedeva. Perchè sia accaduto è da vedere,
ma spesso queste persone hanno contenuto troppo, hanno "accumulato"
troppe emozioni inespresse, hanno represso e nascosto le loro difficoltà....
che ora tutto d'un tratto si fanno sentire, tutte insieme. E quando "esplodono"
fanno in modo di farsi sentire, perchè richiamano su di sé l'attenzione
e costringono le persone ad occuparsi di se stesse e di ciò che hanno
lasciato insoluto dentro di sé. Per questo un percorso psicoterapeutico
è spesso molto utile. Tieni conto inoltre che la macchina è un
simbolo forte di autonomia, e le paure minano sempre l'autonomia. Mi rendo conto
della difficoltà dei 50 km. Se è al momento insormontabile, puoi
cercare un'altro psicoterapeuta più vicino. So che ricominciare da capo
può sembrare una perdita di tempo e fa un po' paura, ma a volte è
invece produttivo.
(risponde la Dott.ssa Elisabetta Corberi)
Pubblicato in data 10/01/08
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