Pubblicità

Autostima, depressione, ansia (127930)

0
condivisioni

on . Postato in Ansia, Stress, Panico | Letto 674 volte

1 1 1 1 1 Votazione 0.00 (0 Voti)

Carolina 30

Gentili esperti, sono una persona apparentemente normale, di piacevole aspetto, laureanda in legge, brillante all'occorrenza, informata e istruita. Sono ormai totalmente disinteressata a tutto quello che succede intorno a me, anche ai miei familiari e amici. Chiaramente faccio capire l'esatto contrario. Fingo da tantissimo tempo e a volte non so quale sia la realtà e quale la mia invenzione. Vorrei tanto tornare serena come una volta. 5 anni fa ho avuto una crisi forse depressiva durata a lungo: ho lasciato il mio fidanzato, non riuscivo più a studiare, non ho fatto esami per almeno 2 anni, per più di un anno non ho nemmeno lavorato. Ho perso molti chili e la capacità di essere felice. Ho molti corteggiatori ma mi sento orribile: ora frequento un ragazzo che non mi piace e che non stimo molto, ma nello stesso tempo sono a disagio in compagnia di persone che ammiro: non mi sento per nulla alla loro altezza e ho paura che mi giudichino una perdente. Effettivamente mi sento tale, nonostante sia riuscita a riprendere gli studi: ma in fondo mia madre mi ripete da almeno 20 anni che sono una fallita (non vinci sempre nello sport, non prendi sempre buoni voti..). a tratti sono riuscita a superare questa sensazione di inferiorità, ma da diverso tempo, non riesco neanche ad accettare i consigli di amici fidati: mi sembra di fargli pena e che mi debbano dare il contentino tentando di consolarmi.infatti ormai li evito volentieri ed esco raramente. a volte sono assalita da attacchi di invidia, poi mi sforzo di razionalizzare e quindi mi pento. ma mi sento pessima. Poche settimane fa ho perso mio padre, dopo una malattia di lungo corso e so benissimo che ora il mio dolore  richiede del tempo, ma la cosa orrenda è che spesso penso che finalmente posso utilizzare tale perdita come giustificazione di tutti i miei malesseri. Sono un mostro? Io volevo molto bene a mio padre! Ho paura di continuare a fallire in tutto ciò che faccio e di conseguenza si rallenta sempre tutto. Ho paura che non riuscirò mai a realizzare i miei sogni anche professionali: ne avevo tanti, ma ora mi sto praticamente rassegnando. Mi sembra tutto difficile e pesante, insomma non vedo il lieto fine, ma lo vorrei tanto. Mi piacerebbe fare una terapia ma vivo in un contesto in cui si pensa che andare in terapia equivalga ad essere pazzi. Ma forse lo sono davvero. Grazie

Gentilissima Carolina, da quello che mi scrive, penso che sia stato difficile per lei essere sempre all'altezza delle aspettative degli altri e come mi ha scritto, ha cercato tramite la razionalità di trovare una giustificazione a cio che faceva. A lei va bene tutto questo? Dalle sue affermazioni mi sembra di no. Mi dispiace della perdita di suo padre e come lei ha scritto, le ci vorrà del tempo per maturare dentro di se tale lutto. Nel contesto americano andare in terapia è una forma di apertura mentale, poiché solo persone non rigide, riescono a mettersi in discussione e ad ascoltarsi, decidendo cosa è meglio per se stesse. La sua idea di fare un percorso la vedo buona per lei e molto protettiva, valuti cosa è meglio per sè. Spero di aver dato risposta alla sua richiesta.

 

(risponde il Dott. Lorenzo Flori)

 

Pubblicato in data 26/11/08

 

 

0
condivisioni

Guarda anche...

Pubblicità

Pubblicità

I Sondaggi di Psiconline

Su Psiconline trovo più interessanti...

Pubblicità

Le Risposte dell'Esperto

Pensiero ossessivo (1624140870…

Fabio, 34 anni     Gentile Dottoressa/Dottore! Mi chiamo Fabio e 5 anni fà ho commesso un errore di tipo erotico.Ho cominciato a scambiare dei...

Problemi con marito [162342796…

Viola, 38 anni     Buongiorno, avrei bisogno di un consulto per dei problemi con mio marito.Mio marito è molto irascibile ma oltre a urlare no...

Ansia e paura nella guida [162…

Clarissa, 22 anni       Salve, vi scrivo perchè da un paio di mesi sto facendo le guide in autoscuola ma la sto vivendo un po' male...

Area Professionale

La trasmissione intergenerazio…

Modificazioni epigenetiche nei figli di sopravvissuti all’Olocausto I figli di persone traumatizzate hanno un rischio maggiore di sviluppare il disturbo post-t...

Il Protocollo CNOP-MIUR e gli …

di Catello Parmentola CNOP e MIUR hanno firmato nel 2020 un Protocollo d'intesa per il supporto psicologico nelle istituzioni scolastiche. Evento molto positiv...

Come gestire il transfert nega…

Per non soccombere alle proiezioni negative del transfert, lo psicoterapeuta deve conoscere con convinzione ciò che appartiene alla psiche del paziente e ciò ch...

Le parole della Psicologia

Attaccamento

“Ogni individuo costruisce modelli operativi del mondo e di se stesso in esso, con l’aiuto dei quali percepisce gli avvenimenti. Nel modello operativo del mondo...

Manipolazione

La manipolazione psicologica è un tipo di influenza sociale, finalizzata a cambiare la percezione o il comportamento degli altri, usando schemi e metodi subdoli...

Autostima

L'autostima è il processo soggettivo e duraturo che porta il soggetto a valutare e apprezzare se stesso tramite l'autoapprovazione del proprio valore personale ...

News Letters

0
condivisioni