Efficacia farmaci per depressione (1538592352931)
Giovanni, 32
Per i miei sintomi di forte depressione, ansia, panico ed ipocondria con malattie somatizzate, dal 23 agosto sto curandomi con Zoloft 100 (1 compressa la mattina) e Olanzapina 2,5 mg (1 compressa la sera).
Non avendo però grandi effetti dalla cura il 19 settembre lo psichiatra mi ha aggiunto 1 compressa di Depakin 500 chrono da prendere di sera.
Oggi 3 ottobre però non ho miglioramenti. Devo aspettare ancora ? E' normale ? La visita di controllo è fissata per il 31 ma io spererei che la situazione migliori prima. Come mai prima due e poi tre medicine non fanno ancora effetto ? Nel frattempo continuo con la mia ansia da ipocondria, aggravata dal fatto che vivo da solo a oltre 600 km da casa e la mia colite si è accentuata. Grazie per l'eventuale risposta.
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Caro Giovanni,
purtroppo non so darle un parere riguardo alla cura farmacologica che sta seguendo. Gli psicofarmaci, infatti, sono di competenza del medico psichiatra, mentre noi psicologi utilizziamo metodologie di cura diverse dai farmaci, principalmente la terapia della parola, le tecniche di rilassamento, la comprensione del significato dei sintomi eil sostegno psicologico in un percorso di cambiamento.
Per la sofferenza della psiche non esiste, né nei farmaci né in alcuna tecnica psicologica, una soluzione universale che risolva qualsiasi problema per tutti: se la terapia farmacologica che sta seguendo ora non le dà beneficio, può darsi che non sia ciò che fa al caso suo, o più probabilmente che non sia sufficiente da sola. In questo caso, potrebbe esserle utile integrarla con un percorso di psicoterapia, che non agisca soltanto sui sintomi, ma sull'interezza della sua esperienza.
In ogni caso, se c'è una cosa che mi sento di poterle dire riguardo agli psicofarmaci, nel caso in cui decida in futuro di sospenderli, le sconsiglio di farlo in modo improvviso: l'interruzione di qualsiasi terapia psicofarmacologica va concordata con un medico ed effettuata in modo lento e graduale, per evitare scompensi e disturbi collaterali.
Pubblicato il 09/10/2018
A cura della Dottoressa Elisabetta Ranghino
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