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Mi sento annegare (1526904456707)

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on . Postato in Ansia, Stress, Panico | Letto 2649 volte

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le risposte dellespertoObby, 22

domanda

 

 

Salve, allungo ho riflettuto sulla possibilità di intraprendere un percorso psicologico, ma non ne trovo il coraggio!

Spesso ho pensato di rivolgermi al consultorio del mio paese, ma non faccio altro che procrastinare! Penso di essere arrivata al limite... spesso mi sorprendo a pensare talmente tante di quelle cose brutte che ho solo voglia di farla finita. Ho solo 22 anni e so che sembra assurdo, ma non ho più la forza certe volte di guardare avanti... mi sembra tutto talmente difficile ed insormontabile...

Ho una pessima situazione familiare da quando sono nata, vivo in un contesto di odio e rimpianto costanti...ho sempre cercato di avere in sorriso sulle labbra e andare avanti e fin ora ci sono quasi sempre riuscita, ma ora non ce la faccio più! Avrei sempre voluto condurre una vita normale come gli altri ragazzi della mia età, preoccupandomi solo di cosa fare il sabato sera o che abito mettermi per essere più carina...ma purtroppo non è quasi mai stato così... e la situazione non fa altro che peggiorare.

Certe volte mi sento talmente tanto come un topo in gabbia che il cuore mi scoppia letteralmente nel petto... e per carattere sono molto diffidente e non riesco a parlarne con nessuno... perchè tanto nessuno può capire cosa si prova...cosa vuol dire alzarsi la mattina e preoccuparsi di come fare a guadagnare dei soldi per cercare di non pesare sulla famiglia e per scappare finalmente da qui... da tutto e tutti;preoccuparsi di cercare di acquietare gli animi se le cose non vanno; preoccuparsi di non lasciare che l'astio e l'odio non si impadroniscano completamente di me e mi portino a fare cose sbagliate; preoccuparsi di come fare ad affrontare un'altra giornata senza impazzire; preoccuparsi di stamparsi un sorriso in faccia e fare finta che non stia morendo dentro. AIUTO....

 


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risposta

 

 

Cara Obby,

vista la tua giovanissima età posso darti del tu?

Le tue parole esprimono a mio avviso un forte bisogno di comunicare e  veicolare all’esterno lo stato di disagio interiore che ti trovi attualmente a vivere. Nella tua lettera fai solo alcuni cenni rispetto alle questioni che sono sottese a tale disagio senza esplicitarle e non specificando di cosa esattamente si tratta:

“Ho una pessima situazione familiare da quando sono nata, vivo in un contesto di odio e rimpianto costanti…”

“Avrei sempre voluto condurre una vita normale come gli altri ragazzi della mia età, preoccupandomi solo di cosa fare il sabato sera o che abito mettermi per essere più carina...ma purtroppo non è quasi mai stato così...”

“perchè tanto nessuno può capire cosa si prova...cosa vuol dire alzarsi la mattina e preoccuparsi di come fare a guadagnare dei soldi per cercare di non pesare sulla famiglia e per scappare finalmente da qui...”

Quello che vorrei chiederti è: perché pensi che nessuno possa capire cosa si prova? A mio avviso, sarebbe importante in questo momento in cui racconti di sentirti come “un topo in gabbia”, compiere uno sforzo su te stessa e provare a superare la barriera della diffidenza iniziando ad orientare all’esterno i tuoi contenuti. Dare voce e libera espressione ai contenuti fonte di sofferenza può essere funzionale ad  alleggerirti rispetto al tuo bagaglio interno; viceversa se il disagio viene trattenuto e non condiviso può facilmente accrescere la sensazione di gabbia che avverti.

Uno psicologo potrebbe aiutarti a mettere in atto questo processo comunicativo. Il sostegno di uno psicologo in un setting terapeutico empatico e accogliente può aiutare inoltre ad elaborare modi più funzionali per interpretare le cose favorendo la mobilitazione delle risorse personali nell’interagire con le difficoltà. Tale tipo di  percorso potrebbe rappresentare il primo passo tramite il quale iniziare a prenderti cura di te stessa contrastando la percezione in cui allo stato attuale ti sembra tutto difficile e insormontabile.

L’autoconsapevolezza che esprimi nella tua lettera unita alla tua capacità introspettiva  rappresentano delle  risorse preziose di cui disponi e potrebbero essere funzionali nel favorire l’efficacia di un eventuale percorso terapeutico. Prova a pensare ai motivi per i quali ti senti bloccata e procrastini la possibilità di chiedere un sostegno di tipo psicologico. Ci sono modi diversi con cui potresti iniziare, ad esempio se ritieni che il consultorio del tuo paese non sia il contesto più adeguato per te in questo momento potresti fare anche riferimento ad altri servizi sanitari offerti dalla tua regione.

Un primo passo l’hai già compiuto scrivendo questa lettera, ora si tratta di proseguire su questo percorso affrontando un passo alla volta. La montagna non si supera tutta insieme ma a piccoli passi.

Cari auguri per una positiva risoluzione delle tue attuali difficoltà e ricorda che “Sono le difficoltà che fanno nascere i miracoli.” (William F. Sharpe)

 

Pubblicato il 5/06/2018

 

A cura della Dottoressa Arianna Grazzini

 


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Tags: ansia consulenza online gratuita aiuto

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